martedì 16 ottobre 2018

L’ultimo giro della notte, Michael Connelly


Connelly è il migliore di tutti! Continuo a dirlo e ridirlo senza paura di sbagliare: nel variegato mondo del thriller nessuno è in grado di mantenere, romanzo dopo romanzo, una produzione di così alto livello, senza il minimo segno di cedimento.
Anche quest’ultimo libro mantiene tutte le promesse e scorre via veloce, come un proiettile in corsa, trascinando il lettore pagina dopo pagina fino all’imprevedibile finale. 
Dopo averci fatto conoscere, nel corso degli anni, personaggi oramai entrati nel cuore dei lettori come Terry McCaleb, Jack McAvoy, Mickey Haller e – soprattutto – il mitico Harry Bosch, Connelly decide di cambiare registro: per la prima volta sceglie di affidarsi ad un detective di sesso femminile.

Renée Ballard è una ex reporter di cronaca nera che ha deciso di fare il grande salto ed entrare nella polizia. Ma un evento spiacevole ha interrotto la sua brillante carriera di detective e la povera Renée è stata retrocessa, insieme al collega Jenkins, al turno di notte (che i poliziotti chiamano scherzosamente “l'ultimo spettacolo”).
Due casi la strapperanno al grigiore della routine: quello di un travestito picchiato selvaggiamente e quello di una cameriera, con velleità da attrice, deceduta nel corso di una sparatoria in un locale di Hollywood.
Per l’intrepida Ballard giungerà il momento di fregarsene delle procedure: perché, dietro i due crimini, ha intravisto qualcosa che va molto al di là di un casuale scoppio di violenza.

Michael Connelly, come al solito, descrive alla perfezione i personaggi, le atmosfere e le ambientazioni, attingendo alla sua vasta esperienza di reporter di nera. Anche stavolta ci regala un romanzo “ad orologeria”: un meccanismo perfetto in cui vicende torbide e casi da risolvere si innestano su una spirale di violenza (che, però, non risulta mai gratuita). 
Con un ritmo implacabile ed una scrittura intensa e pulita, l’autore statunitense costruisce un racconto convincente, che sa essere realistico nonostante il taglio prettamente cinematografico.
Il personaggio di Renée, con la sua grinta che contrasta le piccole debolezze, esce vincente da questa prima esperienza: ora attendiamo con ansia l’incontro con il veterano Harry Bosch (già annunciato nel prossimo libro) e vediamo cosa accadrà…


Consigliato a: coloro che amano il thriller made in USA, qui rappresentato dal suo miglior esponente: uno scrittore capace di regalare anima e pathos anche alle vicende più nere e drammatiche.


Voto: 7,5/10




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