martedì 9 ottobre 2018

L’ultima corsa per Woodstock, Colin Dexter





L’ultima corsa per Woodstock di Colin Dexter, pubblicato per la prima volta nel 1975, è un “police-procedural” che inaugura la fortunata serie incentrata sull'ispettore Morse della Thames Valley Police: un personaggio caratterizzato da un humour tipicamente inglese, da una vasta erudizione letteraria e da competenze musicali fuori del comune che l’autore riproporrà con successo nelle opere successive (da noi ne sono state pubblicate una decina, a cura di Sellerio).
Si tratta di un romanzo ben congegnato, basato su un solido intreccio e che possiamo ascrivere alla categoria del “giallo classico”. Un poliziesco che – ne siamo sicuri - gli amanti del genere apprezzeranno sicuramente. Ma andiamo per ordine, partendo dalla trama…

Due ragazze sono in attesa dell’ultimo autobus per Woodstock. Visto che il mezzo è in pesante ritardo, decidono di incamminarsi lungo la strada sperando in un passaggio. Dopo qualche istante una macchina si ferma e, dopo averle caricate, si rimette in moto. La scelta risulterà fatale per una delle ragazze, il cui corpo esanime verrà rinvenuto qualche ora dopo nel parcheggio di un pub. L'ispettore Morse, coadiuvato dal sergente Lewis, comincerà una difficile indagine che – attraverso la politica dei piccoli passi - lo porterà ad appurare la verità. Una verità che, però, non sarà per niente facile da accettare…

Giallo – come si diceva poc’anzi - di solida tradizione "classica", lontano anni luce dai thriller truculenti e pieni di omicidi che inflazioneranno la letteratura degli anni a venire, quest’opera ha il suo punto di forza nella scrittura elegante e raffinata, che permette alla storia si svilupparsi in maniera scorrevole.
L’ambientazione nell’Inghilterra dei primi anni Settanta è tipicamente “british” e può contare su personaggi ben tratteggiati ed un ritmo narrativo apprezzabile anche se non sempre costante; il finale tutt'altro che scontato è un ulteriore freccia nell’arco di questo libro, che riesce a mantenere desta l’attenzione fino all’ultima pagina.
Colin Dexter - arcinoto in patria (grazie anche ad una serie TV di successo) - non ha avuto da noi la stessa fortuna: la (ri)pubblicazione delle sue opere, però, sembra stia dando i frutti sperati, restituendo un po' di popolarità a questo "fratello ideale" di giallisti come Petros Markaris e Henning Mankell.  


Consigliato a: tutti gli amanti del giallo classico e degli intrecci ben costruiti ed a chiunque prediliga i polizieschi che fanno prevalere l’indagine accurata sui colpi di scena ad effetto.


Voto: 7/10



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