sabato 30 settembre 2017

L'angolo di Gio: Notturno cileno, Roberto Bolaño



Notturno cileno, Roberto Bolaño

Abbandonatevi al flusso inarrestabile delle parole...
Non avevo mai letto niente di Bolaño, fino a pochi giorni fa; questo libro, di conseguenza, è stato per me una vera e propria illuminazione.
L'anziano prete Sebastian Urrutia Lacroix, critico letterario e membro dell'Opus Dei, si trova ad un passo dalla morte. Così, in una lunga notte insonne, fa i conti con la propria coscienza, alla ricerca di una giustificazione per il proprio comportamento per nulla irreprensibile. Davanti ai suoi occhi, come un flusso ininterrotto, scorre la storia del suo paese: il regime di Pinochet, le crudeltà perpetrate, le vite stroncate… cose che accadevano mentre lui, colpevolmente, voltava lo sguardo da un'altra parte. 
Ci troviamo al cospetto di un lungo monologo ininterrotto – l'autore non va a capo una sola volta nell'arco di oltre cento pagine! - in cui la confessione del protagonista, raccontata con una scrittura lirica e seducente, si interseca con la storia cilena degli ultimi cinquant'anni. Di fronte a lui, come una sorta di fantasma sbucato dalle pieghe della memoria, un unico ascoltatore: il "giovane invecchiato". 
Ma chi è costui? 
Ci renderemo conto, proseguendo nella lettura, che questo personaggio è un alter-ego di Lacroix, un essere puro e leale, che possiede lo sguardo idealista e sognatore della gioventù, ma che è stato purtroppo abbandonato lungo la strada per paura-rancore-convenienza.

La narrazione è torrenziale, piena di metafore e simbolismi (talvolta di difficile interpretazione). Al di là di tutto, Bolaño è un archeologo della memoria che si pone interrogativi importanti sulla relazione perversa la quale, in determinati frangenti (vedi la situazione cilena), viene ad instaurarsi tra potere politico ed intellighenzia. Accanto a ciò, come controcanto all'atto di accusa, va sottolineata la colpevole malinconia di un uomo di cultura che, giunto alla fine dei suoi giorni, cerca di venire a patti col proprio passato.


Consigliato a: coloro che vogliono fare la conoscenza di uno dei più grandi narratori sudamericani del ventesimo secolo, con un'opera non semplice ma che rimane dentro per afflato poetico, forza evocativa e potenza espressiva.


Voto: 8/10


venerdì 29 settembre 2017

L'angolo di Gio: La zona morta, Stephen King




La zona morta, Stephen King 


John Smith, risvegliatosi da un coma durato quattro anni, scopre di possedere un dono straordinario quanto terrificante: è in grado di predire il futuro e di leggere i pensieri delle altre persone con un semplice contatto fisico. Questa insolita capacità lo catapulterà all'interno di una storia agghiacciante.
Stringendo la mano ad un ambizioso uomo politico, sarà il destinatario di una drammatica visione: se quell'uomo andrà al potere diventando Presidente degli Stati Uniti, scatenerà un conflitto devastante. 

In questa vicenda molto “kingiana” facciamo la conoscenza di un uomo comune che, a causa di un fenomeno inspiegabile, si vede costretto ad affrontare dei poteri molto più forti di lui; lo seguiremo, pagina dopo pagina, in un percorso obbligato, pieno di ostacoli ed incognite, che avrà come punto d'arrivo la più completa solitudine. 
Infatti, se da un lato il protagonista si dimostrerà in grado di salvare delle vite grazie alle sue doti di veggente, prevenendo incidenti o aiutando la polizia a catturare un ineffabile killer, dall'altro si ritroverà in uno stato di completo isolamento, suscitando nel prossimo emozioni di rifiuto, timore o repulsione. 
Inoltre, in questo libro vengono posti degli interrogativi che torneranno nei successivi romanzi del Re del Brivido (in particolare in 22/11/'63): fino a che punto è possibile agire per salvaguardare la sicurezza dell'umanità? E, di conseguenza, la nostra etica può giustificare un omicidio se questo è stato perpetrato per preservare il bene comune? Quesiti di soluzione semplice solo in apparenza: durante lo svolgimento della trama diventerà sempre più problematico trovare le risposte corrette. 

Il romanzo non dà un attimo di tregua al lettore: la struttura narrativa è congegnata alla perfezione e sa calibrare con rara maestria momenti di suspense all'interno di una vicenda che possiede, al di là di tutto, rilevanti risvolti umani ed emotivi.
Con la sua scrittura coinvolgente, King riesce a far riflettere su tanti aspetti dell'esistenza: le scelte individuali, la loro tendenza a condizionare le vite degli altri e la forza ineluttabile del destino, dalle cui grinfie è impossibile sfuggire. 


Consigliato a: tutti coloro che amano il Re del Brivido, che in questo romanzo si conferma un grande scrittore in grado di raccontare i recessi più oscuri dell'animo umano…. e, se non avete mai letto King, quest’opera potrebbe essere un ideale punto di partenza. 



Voto: 7,5/10


mercoledì 27 settembre 2017

Trick or Treat Reading Challenge + TBR Ottobre 2017 - Mely

Buongiorno ragazzi!
Come sempre, post VELOCISSIMO per elencarvi le letture che vorrei affrontare ad ottobre.
Inoltre, quest'anno riproporremo la sfida letteraria creata per Halloween lo scorso anno da me, Valentina del canale Polvere d'inchiostro e Angela di Angela Cannucciari: la Trick or Treat Reading Challenge!
(...Lo so, la sto annunciando con un po' di anticipo, ma sono emozionatissima... eh eh ^^)

ALLORA...
Per ottobre, questi sono i tre libri che vorrei leggere assolutamente:
- La colère de Nil
ovvero il terzo volume della trilogia di NIL di Lynne Matson
Avrei voluto leggerlo a settembre, ma è stato il mese del disagio e quindi niente
- Tra i castagni dell'appennino
una conversazione tra Marco Aime e Francesco Guccini
Questo lo leggo per la One Book A Month, che richiedeva un libro con dettagli autunnali
- La vita che si ama
un libro di Roberto Vecchioni
Non c'è un motivo preciso per cui l'ho scelto, a parte l'ispirazione del momento

In aggiunta a questi, ci saranno anche:
- il libro (che sceglierò più avanti) per la lettura di gruppo nella Casa di Gio
- il libro che ha vinto Quello Che Gli Altri Non Vedono di settembre, che non sono riuscita a leggere
- il libro che vincerà Quello Che Gli Altri Non Vedono di ottobre (votazioni aperte dal 26/09 al 5/10)
- i libri che ho scelto per la sfida di Halloween, che sono
 ° Mio fratello rincorre i dinosauri, che rimando ormai da troppo tempo
 ° Foglie d'erba, che mi è stato regalato a gennaio e idem come sopra
 ° Requiem per un'ombra, che inserirò anche nel progetto BookTubeItaliaLeggeIndipendente, per il quale in ottobre è uscita la 66thand2nd

Parlando della challenge, ecco qui i dettagli:
Le "Regole"
1. leggere minimo 3 libri
2. si possono accorpare più punti
3. divertirsi, ovviamente!
I Tempi
inizio - 23 ottobre
fine - 5 novembre
(date comprese)
I Punti
FRANKENSTEIN - un libro con la copertina verde
JACK SKELETRON - un libro sottile
DRACULA - un libro con un morto
LA MUMMIA - un classico
FAMIGLIA ADDAMS - un libro di una serie o una raccolta (racconti, poesie, ecc...)
PAURA DEL BUIO - un libro che rimandiamo da tanto
ZUCCA DECORATA - un libro a cui cambieresti la copertina
DOLCETTO O SCHERZETTO - un libro ricevuto in regalo o in prestito

E questo è tutto.
Io vi saluto e spero che parteciperete in tanti!

PS:
Per i lettori di Domodossola e dintorni, su facebook abbiamo aperto un gruppo appositamente per voi e si chiama Domodossola Legge.
Naturalmente vi invito ad unirvi :D

Ciaooo!

lunedì 25 settembre 2017

L'angolo di Gio: Green Manor, Fabien Vehlmann e Denis Bodart




Green Manor - 16 affascinanti novelle criminali, Fabien Vehlmann e Denis Bodart

L'Inghilterra Vittoriana è stata spesso associata ad un particolare genere narrativo: il Giallo Classico
Proprio in quell'epoca, la letteratura poliziesca si trasformava in un fenomeno letterario e di costume, destinato a raccogliere consensi in un pubblico desideroso di emozioni forti. Edgar Allan Poe, Arthur Conan Doyle e Wilkie Collins diventavano i paladini di questa nuova forma di racconto che riusciva ad amalgamare perfettamente il racconto sociale con il mistery, aprendo la strada a migliaia di autori che sarebbero sopraggiunti negli anni a venire.

Premetto di non essere un fan delle Graphic Novel: la mia immaginazione ama essere sollecitata più dalla parola scritta che dalle immagini a fumetti. Devo però ammettere che questo prodotto è davvero ben fatto e riesce a catturare l'attenzione anche di coloro che sono poco avvezzi a questa tipologia di letture. 

Iniziamo col dire che l'opera, edita da Bao (casa specializzata nel genere), rispecchia l'originale edizione francese della raccolta ideata da Fabien Vehlmann ed illustrata da Denis Bodart. Contiene la bellezza di sedici storie, ognuna delle quali è composta da un numero esiguo di pagine. 

Il titolo del libro prende spunto dal luogo attorno a cui ruotano tutte le vicende raccontate: Green Manor, infatti, è un club di gentleman vecchio stampo, che spesso si dilettano ad esaminare casi e a risolvere delitti. Dopo un breve incipit, che servirà da collante tra le varie storie, il lettore viene catapultato in un'epoca ormai lontana nel tempo, caratterizzata da brume autunnali e carrozze con cavalli, in cui si svolgono le varie vicende.
Purtroppo non tutti i sedici racconti sono di eguale valore: alcuni sono riuscitissimi, e mantengono alta la suspense fino alla fine, altri sono invece piuttosto "tirati per i capelli" e deludono un po' le attese. 
Va comunque apprezzata l'idea di fondo degli autori: coniugare due elementi apparentemente distanti – la graphic novel ed il giallo classico – restituendoci un libro che si legge con gusto e divertimento e che va centellinato a poco a poco, come si fa con un buon whisky d'annata.


Consigliato a: tutti gli amanti del fumetto ma anche – e soprattutto – a tutti i fedelissimi del Giallo Classico, per scoprire l'adattabilità del genere ad una forma di narrazione diversa dal "solito" romanzo: la Graphic Novel, per l'appunto.


Voto: 7/10




sabato 23 settembre 2017

L'angolo di Gio: Pulvis et umbra, Antonio Manzini




Pulvis et umbra, Antonio Manzini

Nei suoi primi romanzi Manzini appariva come un prodotto della scuola Camilleriana: la commistione tra giallo e commedia sembrava seguire quel percorso inaugurato dal grande vecchio della letteratura siciliana. 
Gli ultimi romanzi, invece, sanciscono una sorta di allontanamento dal modello Sellerio.
In particolare, Pulvis et umbra segna un importante punto di svolta nella carriera dell'autore romano, proponendo un'evoluzione del personaggio e della sua personalità: con quest'opera, Manzini sembra essersi definitivamente affrancato da quello che veniva spregiativamente definito da qualcuno "giallo minestrina" ed aver intrapreso la strada che conduce nei sentieri del polar europeo e che, in Italia, ha avuto un degno rappresentante nel geniale Giorgio Scerbanenco.

Ma veniamo alla trama…
Anzi, alle trame, poiché sono due le situazioni che si sviluppano in parallelo nelle 400 pagine del libro. 
Ad Aosta viene ritrovato il corpo senza vita di un transessuale, mentre a Roma due cani rinvengono il cadavere di un uomo che – udite udite – ha in tasca il numero di telefono del nostro Rocco Schiavone. 
Le due indagini procederanno con alterne fortune, lasciando degli strascichi pesanti nell'anima del tormentato vicequestore trasteverino.

Manzini sa scrivere molto bene, caratterizzando situazioni e personaggi in maniera mai banale. L'equilibrio tra gli elementi tipici della letteratura di genere e gli aspetti più ludici ed ironici (legati allo stesso Schiavone ma anche ai personaggi di D'Intino e De Ruta) è rispettato alla perfezione. È evidente che, dopo la fiction tv, siamo spinti ad immaginare Rocco in un'unica maniera: col volto un po' stropicciato di Giallini, che lo ha trasformato da icona di carta in personaggio in carne ed ossa.


Consigliato: agli amanti del giallo di casa nostra, attenti a seguire la lenta e costante evoluzione di un autore che, poco per volta, si sta dimostrando tra i personaggi più carismatici della letteratura contemporanea.


Voto: 7,5/10


venerdì 22 settembre 2017

L'angolo di Gio: Ho sposato un comunista, Philip Roth




Ho sposato un comunista, Philip Roth

Philip Roth è un gigante. 
Nel corso della sua lunga carriera ha scritto su qualsiasi argomento – sesso, amore, politica, società, razzismo – dimostrando sempre una lucidità ed una capacità di analisi esemplari. Anche stavolta riesce a far centro, con un romanzo che colpisce a fondo senza ipocrisie ed accomodamenti.
In Ho sposato un comunista affronta uno dei periodi più oscuri e tragici della storia statunitense: gli anni del maccartismo, un momento storico in cui la società americana si lasciò contaminare dal feroce morbo dell'anticomunismo.

Il protagonista, Ira Ringold (noto col nome d'arte di Iron Rinn), è un ex operaio impegnato nelle lotte sindacali diventato attore radiofonico di successo. A seguito di una travolgente passione sposa la bella e ricca Eva Frame, ex diva del cinema muto. La convivenza tra i due sarà a dir poco problematica: Ira non riuscirà a venire a patti con le ipocrisie della vita borghese, con le debolezze di Eva e, soprattutto, con l'affetto soffocante dimostrato dalla donna nei confronti della figlia. La caccia alle streghe, promossa dal senatore McCarthy ai danni dei sospetti simpatizzanti al Partito Comunista, sarà l'incipit per una dura resa dei conti all'interno della coppia.

Quest'opera rappresenta, prima di ogni altra cosa, un magnifico affresco dell'America maccartista affamata di vittime da sacrificare: una terra che dovrebbe essere la patria della democrazia ma che, nella realtà, si è genuflessa sull'altare dell'arrivismo più becero (spesso confuso col patriottismo). 
Una ricostruzione del passato curata e preziosa che, ahimè, propone dati di fatto e considerazioni ancora valide al giorno d'oggi.

La scrittura di Roth, come sempre, è meravigliosa: avvolgente, tecnicamente eccelsa e capace di descrivere personaggi e situazioni in maniera ineccepibile.
Che dire di più? Speriamo che, prima o poi, ottenga il meritato Nobel per la letteratura. Nessuno, forse, lo merita più di lui.

Consigliato a: chi ama i grandi romanzi, capaci di scandagliare a fondo l'animo umano e di indagare le contraddizioni di una società che, molto spesso, risulta democratica solo in apparenza.

Voto: 8,5/10


mercoledì 20 settembre 2017

Wrap Up Agosto 2017 - parte 2 - Mely

Buonciao a tutti, oggi vi porto l'ultima parte delle mie letture di agosto.
In questo post ci saranno gli ultimi due libri terminati, dei manga e i libri che ho abbandonato.







Per agosto è tutto!

lunedì 18 settembre 2017

L'angolo di Gio: Il sangue degli Atridi, Pierre Magnan



Il sangue degli Atridi, Pierre Magnan

La storia di Perre Magnan è piuttosto singolare. 
Nel 1976 fu licenziato dalla società di trasporti in cui aveva lavorato per ben 27 anni e ne approfittò per dedicarsi a quella che era sempre stata la sua grande passione: la scrittura. 
Con Il sangue degli Atridi ottenne un grande ed insperato successo vincendo il Quai des Orfèvres, uno dei più rinomati premi dedicati al genere giallo/noir. In questo romanzo, tra l'altro, faceva la sua comparsa il Commissario Laviolette, che sarebbe tornato nelle opere successive dell’autore, diventando un beniamino del pubblico d'oltralpe.

In questa prima indagine del poliziotto francese, le fredde notti della Provenza vengono turbate da quattro cruenti omicidi. Due baldi giovani, uno studioso di antichità ed una vecchia signora vengono uccisi con un'insolita arma: dei sassi. 
Nonostante mesi e mesi di indagini senza costrutto, collaborando con l'amico/avversario giudice Chambrand, Laviolette riuscirà a risolvere il caso aggrappandosi ad una prodigiosa intuizione.

Si tratta di un romanzo scorrevole ed abbastanza appassionante. 
Tra i meriti dell'autore emerge sicuramente la capacità di trasportare il lettore in un'atmosfera distante dal mondo concitato e irrefrenabile dei giorni nostri, un po' come avveniva nei vecchi romanzi di Simenon incentrati sul Commissario Maigret (un personaggio a cui Laviolette deve moltissimo). 
Purtroppo, il passare degli anni non ha avuto effetti benefici su questo tipo di letteratura: il linguaggio e gli snodi narrativi appaiono un po' datati e melodrammatici, troppo distanti dai gusti dei contemporanei.

Al di là di tutto, Il sangue degli Atridi è un romanzo da leggere, soprattutto per fare la conoscenza di un autore poco noto nel nostro paese ma che in Francia è considerato tra i più grandi rappresentanti della letteratura poliziesca.


Consigliato a: coloro che amano i gialli transalpini, ricchi di atmosfera, ed a chi vuole conoscere uno scrittore che è da inserire nel gotha del giallo europeo del Novecento.


Voto: 6,5/10


sabato 16 settembre 2017

L'angolo di Gio: L'angioletto, Georges Simenon




L'angioletto, Georges Simenon 

Ancora una volta, Simenon riesce a far centro. 
In questo libro costruisce la biografia di un personaggio del tutto immaginario: il celebre pittore Louis Cuchas, soprannominato L'angioletto
Con il suo stile classico ed inconfondibile, lo scrittore belga racconta l'esistenza di un personaggio particolarissimo. Attraverso un percorso intenso – che prende le mosse dagli ultimi barlumi dell'Ottocento fino a giungere agli anni sessanta del secolo scorso - assistiamo così alla progressiva presa di coscienza di Louis, un ragazzo che attraverso la pittura riesce a realizzare il proprio mondo interiore, diventando uno dei più grandi pittori di sempre. 

Con sensibilità ed asciuttezza di stile, Simenon fa diventare reale il suo personaggio. Ne ripercorre dapprima gli anni dell'infanzia, trascorsi in un'umile casa parigina, raccontando il legame di Louis con i fratelli, la sorella e la madre. Prosegue poi descrivendo il percorso di crescita del ragazzo, il lavoro al mercato delle Halles e l'irresistibile attrattiva dell'arte, che gli permetterà di esprimere la sua parte più intima ed essenziale. 
Si tratta di un romanzo breve: la forma di narrazione di cui lo scrittore era Maestro sublime ed irraggiungibile. Un'opera dal forte impatto emotivo, con una connotazione realistica – per quanto riguarda la descrizione dei personaggi – e probabilmente con un'attenuazione di quel cinismo, presente in altri testi, che rappresenta una sorta di marchio di fabbrica  dell'autore. 
Le capacità narrative di Simenon sono indiscutibili: in questo libro, in particolare, riescono ad emergere in ogni singola pagina, conducendoci per mano attraverso gli sviluppi della trama e donandoci l'ennesima analisi perfetta ed inaccessibile dell'umana esistenza. 


Consigliato a: coloro che amano questo grande e prolifico scrittore, capace di indagare come pochi altri gli aspetti più reconditi e segreti dell'animo umano. 


Voto: 8/10 


venerdì 15 settembre 2017

L'angolo di Gio: L'ombra del falco, Pierluigi Porazzi




L'ombra del falco, Pierluigi Porazzi

Un sanguinario serial killer irrompe nella placida e tranquilla atmosfera di una cittadina del Nord Est: il corpo orrendamente seviziato di una ragazza viene rinvenuto in una discarica. 
Alcuni giorni dopo, una busta con un DVD viene recapitata alla locale Questura. L'assassino intende lanciare una sfida alla Polizia e, in particolare, all'ex agente Alex Nero – allontanato dal servizio dopo un tragico evento -  che viene richiamato per tentare di catturare l'omicida. 
Il confronto tra poliziotto e assassino sarà aspro e pieno di risvolti imprevisti, sullo sfondo di una Udine serena solo in apparenza, ma capace di mostrare  il suo volto oscuro e misterioso. 

In questa sua opera prima, Pierluigi Porazzi si allontana dai canoni classici e provinciali del giallo/noir italiano per scegliere un'impostazione molto "americana". 
Affidandosi ad alcuni elementi già collaudati e di sicuro impatto sugli amanti del genere (come l'assassino psicopatico, il poliziotto tormentato ed una serie di cruenti delitti), l'autore riesce a costruire un ottimo prodotto d’intrattenimento, sostenuto da un gran senso del ritmo che avvince e diverte sin dalle prime pagine. 
In particolare, il lettore si appassiona alle vicende del protagonista, Alex Nero, su cui sin dal primo momento convergono i sospetti degli inquirenti: l'ex agente dovrà impegnarsi a fondo sul duplice fronte della ricerca del colpevole e della propria riabilitazione personale, in una lotta serrata con un assassino che dimostra di conoscerlo a fondo, anticipando spesso le sue mosse.
La scrittura è rapida e tranciante come un proiettile: la scelta del taglio quasi cinematografico - con capitoli brevi e dialoghi svelti che non disdegnano qualche sfumatura ironica -  garantisce suspense e colpi di scena, culminanti nella sorpresa finale. 

Ora non ci resta altro da fare che recuperare i due romanzi successivi, in cui ritroveremo il nostro ex agente impegnato in nuove sfide e nuovi delitti che, forse, rappresentano la più estrema espressione di una società corrotta fino al midollo.  


Consigliato a: chi ama i thriller adrenalinici, ricchi di azione, con inafferrabili serial killer e poliziotti dal lato oscuro. 


Voto: 7/10


mercoledì 13 settembre 2017

Wrp Up Agosto 2017 - parte 1 - Mely

Buongiorno a tutti!
Nuovo format per le letture di AGOSTO.
Ho voluto provare a cambiare per rendere i post meno "lista della spesa"...
Qui troviamo la prima parte delle mie letture.
Agosto è stato il mese delle saghe fantasy, direi, e il perché lo capirete da voi.


Prima di cominciare, però, vi lascio questa legenda che sarà utile per capire il mio pensiero circa le varie letture.











Durante il mese ho letto 8 libri e 4 manga, ma - come vi ho accennato - si tratta per la maggior parte di saghe... quindi ho pensato di dividere le letture in due parti e di accorpare i volumi.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa sto parlando!


Trilogia dei Libri dell'Inizio
Comprai i primi due libri nel 2015 o giù di lì e finalmente ho sentito che era arrivata l'ora di cominciare questa serie.
Ne sono rimasta entusiasta!


Trilogia di NIL
Lo scorso anno, a Menton, comprai il primo volume di questa serie.
Quest'anno, sempre a Menton, l'ho letto.
Sempre quest'anno, sempre a Menton, precisamente nella stessa edicola/libreria, ho comprato il secondo ed il terzo libro.
Spero di poter prendere presto l'edizione fisica francese dello spin-off, dato che al momento possiedo l'e-book in inglese.
Comunque mi ha piacevolmente sorpresa sia per la storia che per la semplicità della lingua!


Le cronache di Narnia
Questa serie non ha bisogno di presentazioni.
Durante il mese ho letto i due libri da cui sono stati tratti i film:
- Il principe Caspian
- Il viaggio del veliero


Per questa prima parte è tutto: vi rimando a mercoledì prossimo per la seconda!

Ciao!!!

lunedì 11 settembre 2017

L'angolo di Gio: A ciascuno il suo, Leonardo Sciascia




A ciascuno il suo, Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia è un grande della letteratura italiana.
I suoi romanzi risultano spesso di difficile catalogazione anche se, talvolta, sono stati fatti rientrare in quell'ambiguo ed indefinito contenitore chiamato giallo metafisico. 

Con una trama in apparenza poliziesca come nel celeberrimo "Il giorno della civetta", l'autore siciliano è riuscito a raccontare i mali e i problemi di un'isola in cui omertà e menefreghismo diventano sovente i migliori alleati della criminalità.  
La vicenda è ambientata nell’estate del 1964, in un paesino dell'entroterra. Manno, il farmacista, riceve una lettera anonima che contiene una chiara minaccia di morte. Pensando ad uno scherzo di cattivo gusto, l'uomo non dà peso alla missiva e così, durante una battuta di caccia, viene assassinato insieme all'amico, il dottor Roscio. Mentre la polizia brancola nel buio, il professor Laurana – uno degli amici della vittima – matura un'ossessione per quell'inspiegabile delitto, iniziando a seguire la giusta pista.

In questo libro, una storia di omicidi diventa l'evidente metafora di una Sicilia in cui, malgrado l'evidenza della verità, esistono centinaia di occhi che non sono disposti a riconoscerla. 
Come nel già citato "Il giorno della civetta", giunti al termine del libro avvertiamo una profonda sensazione di amarezza. 
Il messaggio è chiaro: in quest'isola ammaliante e solare, chi non si adegua alla mentalità comune – fatta di inganni e meschinità, astuzie e compromessi - viene considerato un pazzo o addirittura un "cretino" (come avviene al povero Professor Laurana, vittima sacrificale di questo stato delle cose).

Lo stile di Sciascia è esemplare. 
Con una scrittura alta, diretta ma allo stesso tempo profonda, l'autore riesce a rappresentare nel miglior modo possibile che cosa significhi essere un esponente di primo piano di una letteratura dal profondo significato civile, attraverso cui è possibile venire a patti con la storia tormentata del nostro paese.  


Consigliato a: coloro che amano le storie di forte impegno sociale e civile, filtrate attraverso una trama solo in apparenza poliziesca, narrate da uno dei più grandi autori del Novecento.


Voto: 7,5/10


sabato 9 settembre 2017

L'angolo di Gio: La fabbrica delle stelle, Gaetano Savatteri




La fabbrica delle stelle, Gaetano Savatteri

Dopo essere più volte comparso come protagonista di racconti brevi nelle raccolte Sellerio (l'ultima è Viaggiare in giallo, uscito la scorsa estate), Saverio Lamanna è finalmente protagonista di un romanzo tutto suo.
Il giornalista/scrittore "fuori dal coro", una sorta di alter ego dello stesso Savatteri, si trova invischiato in una vicenda grottesca che assume a poco a poco i contorni del giallo. 
Dopo essere stato licenziato dal sottosegretario per il quale lavorava nella Capitale, il nostro protagonista viene assunto come guardia del corpo improvvisata: il suo compito è quello di spacciarsi per addetto stampa al fine di proteggere la produttrice di un film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Quando la donna viene uccisa, Lamanna dovrà vestire i panni del detective per arrivare a capo della faccenda.

Il romanzo, scorrevole e divertente, non ha grandi pretese al di fuori dell'accontentare i fan di un certo tipo di commedie gialle (quelle per cui Sellerio è universalmente conosciuta). Ricco di battute e di momenti di ilarità, riesce a strappare al lettore più di un sorriso.
Chi è alla ricerca di una crime-story classica, dalla trama avvolgente e sorprendente, probabilmente non sarà del tutto soddisfatto dall'intrigo, che si presenta abbastanza scontato e prevedibile. 
La narrazione, però, riesce a colpire nel segno facendo leva sulle disavventure dei simpatici protagonisti, lo stesso Lamanna ed il fido Peppe Piccionello: un personaggio davvero esilarante, che calza delle infradito havaianas ed indossa magliette con scritte che vanno da Kannolo Addicted a La Sicilia si sconta vivendoci.
Arrivati all'ultima pagina, possiamo dire di aver letto un libro non certo memorabile, ma che ha la capacità di divertire il lettore in maniera intelligente e mai scontata, lanciando anche qualche azzeccata frecciata nei confronti della superficialità della società contemporanea ammaliata da lustrini e paillettes.


Consigliato a: chi ama le commedie gialle di Sellerio (quelle rese celebri da Camilleri, Malvaldi & C.) e a tutti coloro che nella lettura cercano anche un po' di sano divertimento.


Voto: 7/10


venerdì 8 settembre 2017

L'angolo di Gio: Carta straccia, Jakob Arjouni




Carta straccia, Jakob Arjouni

Jakob Arjouni è considerato l'inventore del cosiddetto etno-thriller: all'inizio degli anni Novanta del secolo scorso creò dal nulla questo nuovo genere, destinato a fare proseliti negli anni successivi. 
Nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla prima pubblicazione dei suoi romanzi, la serie dedicata al detective di origine turca Kemal Kayankaya riesce a mantenere intatta la sua freschezza, e la sua capacità di far presa su un pubblico che, come dimostrato nel corso degli ultimi tempi, ha dimostrato di amare i personaggi sopra le righe, antieroi fino al midollo (da Rocco Schiavone a Carl Mork).

Dopo l’esordio col botto di Happy birthday, turco!, ritroviamo il nostro "occhio privato", simpatico e spaccone, alle prese con un nuovo caso.
In questa occasione, viene assunto da un damerino al fine di ritrovare la sua ragazza misteriosamente scomparsa. 
Kemal si ritrova così invischiato in una squallida vicenda di corruzione nella Germania in corso di unificazione: dovrà affrontare una banda di malviventi che specula vergognosamente sugli immigrati clandestini, promettendo a caro prezzo documenti falsi. Documenti che, per l’appunto, non sono altro che "carta straccia".

Questo romanzo ci introduce in un'atmosfera metropolitana piena di malaffare. 
La Francoforte descritta dall'abile penna di Arjouni è una città ormai priva di controllo, in cui gioco d'azzardo i loschi traffici e la prostituzione sono all'ordine del giorno.
La narrazione è fluida e ammaliante, capace di fondere alla perfezione gli elementi tipici della letteratura hard-boiled americana – quella alla Raymond Chandler e Dashiell Hammett, per intenderci – con una verve ironica e scanzonata. 
Proprio qui, probabilmente, sta l'originalità di Arjouni: non è cosa da tutti riuscire a far ridere di gusto mentre si racconta una vicenda nera, dai lati tragici ed oscuri.


Consigliato a: coloro che amano il noir classico ed a tutti gli appassionati di letteratura gialla che vogliono fare la conoscenza di un autore originale, che ci ha lasciato prematuramente.


Voto: 7,5/10


mercoledì 6 settembre 2017

Book Haul - Agosto 2017

Buongiorno orologini!!!

Oggidì vi mostro le entrate del mese di agosto e devo dire che sono superfiera di me perché quest'anno mi sto comportando proprio bene:
leggo tanto e compro poco. 😎

In sostanza: io ho preso solo due manga, poi ho avuto 2 libri come regalo d'anniversario di convivenza e, in ultimo, ho "acquistato*" un e-book.

Ma vediamoli nel dettaglio!

Sono un po' indietro con le
serie manga che ho in corso,
ma questo mese ho deciso di
continuare
FULLMETAL ALCHEMIST
perché mi sta prendendo tantissimo.
Quando eravamo in Francia, l'adorabile consorte mi ha regalato questi due libri: si tratta del secondo e del terzo volume di una trilogia fantasy molto bella che, purtroppo, non è ancora arrivata in Italia.
Ultimo entrato del mese.
Mi aveva contattata l'autore per regalarmi una copia, ma poi non ho capito come eravamo rimasti... 😅
Essendo ormai incuriosita dalla trama, *appena ho scoperto che la casa editrice aveva reso gratuiti per 24 ore tutti gli ebook non ci ho pensato due volte e l'ho preso!



Per oggi è tutto.
fatemi sapere quali sono stati i vostri acquisti e... alla prossima!

- colei che non è Gio -
😂

lunedì 4 settembre 2017

L'angolo di Gio: L'opera struggente di un formidabile genio, Dave Eggers




L'opera struggente di un formidabile genio, Dave Eggers

Premessa
Il realismo isterico ha profondamente cambiato la storia della cultura americana: autori come Franzen, Foster Wallace e Safran Foer hanno stravolto il modo di raccontare la contemporaneità, arricchendo di nuove idee e nuove suggestioni il panorama letterario, facendo leva su un linguaggio originale e spesso fuori dagli schemi. Dave Eggers va iscritto a pieno titolo in questa corrente.

Sin dalle prime pagine di questo romanzo ci rendiamo conto di essere alle prese con qualcosa di profondamente innovativo.
La struttura del libro – a partire da note, introduzioni e premesse – è davvero particolare e lascia stupefatti per il notevole virtuosismo (si consideri che, all'epoca della stesura, l'autore aveva meno di trent'anni).

Nonostante la parvenza di biografia romanzata, si tratta di un'opera di difficile classificazione: folgorante e spregiudicata, eccessiva e piena di ironia, fa leva su ripetute ed azzeccate invenzioni letterarie. 
Seguendo lo sviluppo della trama, scopriamo una serie di registri narrativi che ci fanno passare, nel giro di pochi istanti, dal divertimento allo stato puro al dramma più coinvolgente.
Il ventiduenne Dave, dopo la scomparsa di entrambi i genitori, si trova improvvisamente a prendersi cura del fratellino Toph di appena otto anni. Dopo aver venduto la casa, decide di salire in auto e di mettersi in viaggio verso la California, trasformando un evento tragico nell'inizio di una nuova esistenza.

Eggers è un signor narratore, pieno di talento cristallino, che con le parole è in grado di fare qualsiasi cosa. 
Personalmente, ritengo questo romanzo uno dei migliori letti nel corso dell'anno: un gioiello di acume ed ironia che, pur sconfinando spesso nei pericolosi territori del "nonsense" e del surreale, ci ha fatto conoscere uno dei più straordinari narratori della nostra epoca.
Tuttavia, non a tutti può piacere: oltre a dare l'impressione di un'eccessiva autoreferenzialità o supponenza, fa emergere un evidente intento di "rottura" con tutto ciò che stava prima di lui. Di conseguenza, chi ama i libri tradizionali è meglio che se ne tenga alla larga.


Consigliato a: chi vuole fare la conoscenza di uno scrittore geniale e a tutti coloro che cercano qualcosa di innovativo ed intelligente, capace di trasmettere "emozioni letterarie" profondamente diverse da quelle a cui siamo abituati.



Voto: 8/10


venerdì 1 settembre 2017

L'angolo di Gio: Il giardino degli orrori, Didier Daeninckx




Il giardino degli orrori, Didier Daeninckx


Didier Daeninckx è un autore del polar francese che andrebbe riscoperto: un raro esempio della capacità di coniugare trame poliziesche con gli aspetti della realtà socio-politica circostante. 
In questo romanzo - purtroppo reperibile solamente nell'edizione del Giallo Mondadori - non si smentisce affatto, rimanendo fedele ai tratti distintivi della sua produzione narrativa. Ma andiamo con ordine, partendo dalla storia…  

Maxime Lisbonne è un navigato giornalista di cronaca nera che si sta occupando di un caso raccapricciante: il ritrovamento dei corpi di alcune bambine, uccise dopo essere state seviziate. Al suo rientro a Parigi, Lisbonne riceve un messaggio da Tournaire, un ex collega che chiede di incontrarlo per una questione importante. Quando Tournaire viene assassinato, il nostro protagonista si troverà ad indagare su una vicenda piena di incognite, che lo condurranno a fare i conti poteri occulti sempre pronti ad affilare le armi. 
La trama del romanzo è lineare, di impianto prettamente chandleriano. Maxime Lisbonne, da novello Marlowe, si muove in una Parigi acida e sulfurea, sporca e cattiva, alla ricerca di una verità nascosta dietro una montagna di interessi, sotterfugi ed ipocrisie. Interroga persone, pesta piedi, crea preoccupazioni negli interlocutori non fermandosi davanti a niente al fine di raggiungere il risultato.
Sullo sfondo, assistiamo al lento sgretolarsi di una società in cui i raggiri fraudolenti, i postumi della Guerra d'Algeria e l'intervento di poteri forti (vedi lo spionaggio) sono come spine del fianco, difficili da estirpare dal corpo sanguinante di una Francia che vive un momento di transizione. 
In conclusione, si tratta di un noir dal solido impianto civile, sorretto da un plot realistico e scritto da un autore "con le palle": uno dei grandi del genere che, probabilmente, meriterebbe maggiore attenzione da un sistema editoriale ormai abituato a distinguere tra figli e figliastri.


Consigliato a: tutti gli amanti del polar francese ed a coloro che vogliono fare la conoscenza di uno degli autori più noti del genere, celeberrimo in patria ma ormai dimenticato nel nostro paese.


Voto: 7/10