lunedì 30 ottobre 2017

L'angolo di Gio: L'estate del cane bambino, Mario Pistacchio & Laura Toffanello



L'estate del cane bambino, Mario Pistacchio & Laura Toffanello

L'opera d'esordio della coppia (anche nella vita) formata da Pistacchio e Toffanello lascia il segno. L''estate del cane bambino ci riporta indietro nel tempo: in un'epoca di giochi ed amicizie ma anche di segreti inconfessabili e di sogni traditi, che per un gruppo di adolescenti rappresentò il momento della perdita dell'innocenza.
Vittorio ed i suoi amici vivono a Brondolo, un paesino nei pressi di Venezia: una località rurale, piena di campi sterminati, con la vicina Sottomarina che viene idealizzata come una sorta di paradiso in cui il lusso e l’atmosfera vacanziera vanno a braccetto. Siamo negli anni sessanta: l'epoca delle prime figurine Panini, delle interminabili partite a pallone, dei momenti spensierati.
Il piccolo nucleo di adolescenti ricorderà per sempre quell'estate: il momento in cui il piccolo Narciso - fratello minore di Ercole, uno del gruppo – sparì nel nulla. Al suo posto, comparve un cane smunto ed affamato che chiamarono col nome di Houdini: l'escapista/illusionista che era il mito del bimbo scomparso. Vittorio e gli altri, da quel momento in avanti, vollero illudersi che quel cagnolino costituisse davvero la reincarnazione di Narciso, irreperibile nonostante le meticolose ricerche condotte dalle forze dell'ordine.

Il paragone con Stand by me-Ricordo di un estate di Stephen King risulta spontaneo. Al posto dell'Oregon dell’immaginaria Castle Rock troviamo però un pezzettino di Veneto, ambiguo ed oscuro, in cui l'omertà della gente ha il peso di un macigno.
La vicenda narrata avrebbe tutti i presupposti del "pugno nello stomaco"; Toffanello e Pistacchio, però, riescono con abilità a sfuggire alla pornografia del dolore, raccontandoci una favola nera che sa essere al tempo stesso struggente e seducente. Le paure dell'infanzia vengono amplificate attraverso il temibile confronto con la malignità degli adulti; la crudeltà non viene mai esposta a tinte forti, ma emerge attraverso il rapido scorrere delle pagine: un nodulo di angoscia che si inserisce, a poco a poco, in un'atmosfera che è solo in apparenza idilliaca e rassicurante.
Insolitamente equilibrato per essere un’opera prima, L'estate del cane bambino è un romanzo che aiuta a riflettere a fondo sul mondo dell'infanzia, lasciando nel lettore una sensazione di malinconico stupore, filtrato dal dolore della perdita, ma mitigato da una scintilla di speranza che nonostante tutto non si spegne mai.


Consigliato a: coloro che vogliono fare la conoscenza di una coppia di autori davvero unici, capaci di raccontare drammi del presente attingendo a racconti del passato, lontani nel tempo ma sempre vividi nella memoria.


Voto: 7,5/10.


venerdì 27 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, Massimo Carlotto




Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, Massimo Carlotto

Marco Buratti, in arte l'Alligatore, è oramai uno dei più celebri investigatori della narrativa noir di casa nostra: un personaggio che, a vent'anni e oltre dalla sua creazione, continua ad attirare le simpatie dei lettori che ne hanno fatto un loro beniamino.
Accompagnato dai suoi fedelissimi compagni d'arme, Beniamino Rossini e Max la Memoria, lo ritroviamo alle prese con una nuova e complessa indagine. 
In questo romanzo riscopriamo anche Giorgio Pellegrini, l'altra celebre figura creata dalla penna di Massimo Carlotto. E così, per la terza volta consecutiva, le strade dei due personaggi tornano ad incrociarsi.

Questa volta, Buratti ed i suoi soci sono caduti in una trappola predisposta dallo stesso  Pellegrini, in fuga dall'Italia, che non vuole vivere da eterno latitante: il "re delle canaglie", patteggiando in segreto una riabilitazione, accetta di diventare un infiltrato per conto della polizia. Dopo che una squadra di killer ha assassinato la moglie e l'amante di Pellegrini, all'Alligatore viene affidata una sorta di "indagine parallela" al fine di identificare i responsabili del cruento omicidio. Ricattati da un alto funzionario del ministero dell'Interno, Buratti e i suoi amici dovranno fare l'impossibile per salvarsi da una situazione che appare senza via di uscita.

Si tratta indubbiamente di un buon romanzo di genere, che tiene alta la tensione e si legge in un battibaleno. Purtroppo, dopo tre romanzi, la sfida tra Buratti e Pellegrini sta diventando irritante: come nei vecchi film di Fantomas, il cattivone continua a salvarsi all'ultimo momento per il rotto della cuffia. 
A mio personalissimo parere, questo conflitto senza soluzione sta diventando un po' ripetitivo e fa perdere di credibilità al racconto.
Speriamo che, dal prossimo romanzo, la questione Buratti/Pellegrini venga finalmente risolta… anche se, leggendo tra le righe, sembra che Carlotto non abbia alcuna intenzione di sopprimere il bel Giorgio, che tante fortune ha portato alla sua opera letteraria.
Per il momento, godiamoci la lettura, sempre trascinante e coinvolgente, supportata da una prosa essenziale ed incisiva ma sempre attenta a cogliere i dettagli e le sfumature. 


Consigliato a: tutti coloro che amano il noir italiano, qui rappresentato da uno dei suoi personaggi più riusciti ed emblematici.


Voto: 6,5/10 


mercoledì 25 ottobre 2017

Recensione: Tra i castagni dell'appennino - conversazioni con Francesco Guccini, Marco Aime

Buonsalve a tutti!!!
Mi è stato richiesto di fare una recensione di questo libro, quindi eccola qui 😊
(non sarà mai ai livelli di Gio, ma pazienza...)


Partiamo dal fatto che ogni Gucciniano dovrebbe leggere questo libro.
Il testo, diversamente dagli altri scritti dal Maestro, non è né un romanzo né una raccolta di ricordi. 
In apertura e in chiusura si presenta piuttosto come una sorta di diario dell'autore, il quale si reca dal noto cantautore e ripercorre un certo luogo a lui caro, mentre la parte centrale è costruita come un'intervista e suddivisa in varie parti, in base all'oggetto delle domande poste: ognuna è relativa ad un certo tema trattato da Guccini nelle sue canzoni.
Quindi, finalmente, scopriamo come faceva a comporre, quanto di lui metteva nel testo e quali sono gli argomenti che per lui hanno avuto maggiore in portanza.
Per fare giusto un paio di esempi, pensiamo a quante volte ritornano i luoghi e il tempo...
Una cosa che ho apprezzato tantissimo, è che ogni parte è indicata con un verso di una canzone e lascia intuire l'argomento di cui si parlerà.
(per rimanere fedele agli esempi di prima, riporto Panorami e Tu sai cos'io pensi del tempo).

Non mi sento di andare oltre ed entrare nel dettaglio perché credo che questo libro debba proprio essere letto, in quanto permette di scoprire un lato del Maestro che non salta fuori dagli altri suoi libri: per quanto i ricordi siano personali, non si prova la stessa sensazione di confidenza che si avverte leggendo le sue risposte alle domande di Aime.

Assolutamente consigliato a chi vuole approfondire la conoscenza di Guccini come cantante, come autore e come persona.

lunedì 23 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Patria, Fernando Aramburu




Patria, Fernando Aramburu

Signore e signori, leviamoci il cappello: siamo di fronte ad un'opera straordinaria, piena di pathos e tensione narrativa, che va sicuramente annoverata tra i migliori romanzi degli ultimi anni. 

Con una lucidità invidiabile, Aramburu racconta la storia di due famiglie - quelle di Joxian e quella del Txato - cresciute nello stesso paese ed unite da un solido legame. I due uomini, le loro mogli - Miren e Bittori - ed i loro figli, da sempre hanno coltivato una sincera amicizia; i loro rapporti subiranno però un brusco cambiamento a causa di una tragedia che scaverà un solco profondo tra le loro vite. 
Txato, titolare di un’impresa di trasporti, diventerà bersaglio dell’ETA e dopo una serie di minacce cadrà vittima di un vile attentato. Bittori, non riuscendo più a vivere nei luoghi in cui il marito è stato assassinato, di fronte all’ostracismo della comunità lascerà il paese. Il passare degli anni, però, non riuscirà ad affievolire il bisogno di verità di questa donna testarda e cocciuta, che sarà sempre accompagnata dal desiderio irrinunciabile di farsi chiedere perdono

Storia e Famiglia.
Questi sono i fili conduttori della trama: due piani narrativi che si fondono armoniosamente, riuscendo nell'intento di raccontare la Spagna a cavallo tra ventesimo e ventunesimo secolo. Ripercorrendo le vicende di Txato, di Joxian e dei loro famigliari, l'autore ricostruisce uno straordinario affresco che si svolge su uno sfondo storico ben delineato, in cui le violenze dell'ETA e il fanatismo politico hanno condizionato un’intera comunità. 
I pericoli insiti in un certo tipo di narrazione sono essenzialmente due: la caduta nel sentimentalismo ed il rischio di scrivere un libro a tema politico. Aramburu riesce però ad evitare entrambi gli scogli: le vicende dei protagonisti vengono descritte in maniera esemplare, unendo realismo ed onestà intellettuale; mentre il tema politico, pur rimanendo una presenza costante, non arriva mai ad insidiare l’impianto di fondo del racconto. 

Qualcuno ha definito questo romanzo come il "Guerra e pace spagnolo". 
Al di là dei facili entusiasmi, si tratta di un romanzo importante, il cui respiro va ben oltre gli anni in cui è stato ambientato. Il racconto di una Spagna divisa e lacerata dal conflitto - che è al tempo stesso la Patria in cui vive gente comune, con amicizie e sentimenti traditi - fa accostare questo romanzo ai modelli narrativi che hanno fatto della famiglia la trave portante delle vicende umane: Vita e destino di Grossman e La famiglia Karnowski di Singer, per citare alcuni esempi.
La scrittura è rapida ed intensa, con frequenti innesti di un linguaggio popolare (utilissimo il glossario con la traduzione dei termini baschi), e capace di avvolgere il lettore per oltre 600 pagine senza mollarlo più… lasciandolo con una lacrima di commozione che non se ne va via. 

Patria è un romanzo che definirei necessario e che consiglio di leggere senza ulteriori indugi!


Consigliato a: coloro che amano le grandi storie familiari, piene di pathos, che si svolgono su uno sfondo realistico ed accuratamente descritto. Un libro che si dimostra, ahimè, tristemente attuale (alla luce di ciò che sta accadendo in Spagna in questi mesi). 


Voto: 8,5/10


venerdì 20 ottobre 2017

L'angolo di Gio: La scelta del buio, Piergiorgio Pulixi



La scelta del buio, Piergiorgio Pulixi

Dopo essersi congedato – almeno per il momento – dal personaggio di Biagio Mazzeo, Piergiorgio Pulixi riprende il mano il progetto dei Canti del male: un'ambiziosa serie poliziesca, articolata in tredici episodi, che racconterà la malvagità umana in tutte le sue variabili.

In questo secondo episodio, che segue Il canto degli innocenti, ritroviamo il commissario Vito Strega alle prese con un caso piuttosto complicato. Dopo il reintegro in servizio, il poliziotto deve indagare sul suicidio di un ispettore della Omicidi: un caso che sin dal principio comincerà a mostrare dei lati oscuri. 
Strega comincerà ben presto a dubitare del suicidio del collega, trovandosi ad affrontare una situazione che lo trascinerà, a poco a poco, all'interno di un vero e proprio incubo… un luogo indefinito in cui il buio sovrasta ogni cosa.
Per indagare all'interno del buio più profondo occorre prima di tutto diventare suoi alleati, penetrarlo con forza, abbandonarsi alla sua malsana seduzione. È proprio quello che fa il nostro Vito Strega, poliziotto colto e plurilaureato, dotato di umanità ed intuito: lui sceglie di affrontare il buio, visto nella più ampia prospettiva. Perché, all'interno di questa vicenda, il buio regna sovrano: ammanta di mistero il suicidio del collega, toglie la voce a chi potrebbe parlare ma se ne sta zitto, aiuta a dissimulare pene e dolori che altrimenti diventerebbero insopportabili.

Scordatevi, innanzi tutto, gli abusati concetti di politically-correct e di lieto fine: specchietti per le allodole che Pulixi, nella sua produzione, ha sempre relegato in un angolino. Per descrivere il male, in ogni suo aspetto e in ogni sua sfumatura, è inutile tentare di attutirne gli effetti: secca, incisiva, cruda ma capace di mostrare spiragli di luce in un mondo in caduta libera, la prosa diventa lo strumento con cui l'autore riesce a raccontare una storia in cui il male è il protagonista assoluto. 
L'impianto del racconto è originale. 
Il plot non prende una direzione univoca; pur mostrando tutti gli aspetti del giallo procedurale, è allo stesso tempo thriller psicologico e declinazione del noir metropolitano.
Si tratta, alla fine dei conti, di un buon romanzo di genere che conferma – nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno – che Piergiorgio Pulixi è uno dei migliori autori delle ultime generazioni.


Consigliato a: coloro che amano i gialli/noir adrenalinici, che non concedono un attimo di tregua al lettore.


Voto: 7,5/10


mercoledì 18 ottobre 2017

Letture Settembre 2017 - Mely - parte 2

Eccoci con la seconda parte delle letture settembrine: oggi tocca ai manga e alle graphic novel!
(e due paroline veloci sui libri lasciati...)


BookTube Italia Legge Indipendente
La casa editrice indipendente del mese era la Bao Publishing e ho letto ben TRE opere.
Green Manor: si tratta di una raccolta di 16 racconti gialli (in gran parte geniali, alcuni divertenti e solo tre o quattro un po' "gneh") ed è stata una lettura sorprendentemente piacevole, per me che non amo né i racconti né il giallo.

Umbrella Academy: primo volume di una duologia, vede come protagonisti dei ragazzini molto particolari. Sono nati tutti lo stesso giorno in una situazione abbastanza stramba e hanno dei poteri...

Le ragazze nello studio di Munari: graficamente mi aspettavo molto da questo libro, sia per via del prezzo sia per come era stato presentato, invece sono quasi tutte pagine senza colore e con appena due vignette ciascuna. Pure la storia non è niente di che: un ragazzo che scrive delle sue storie "d'amore" finite...

Altre Letture
Stellina verde per i tre titoli di questa categoria.
Per quanto riguarda i manga, FullMetal Alchemist e Le maître des livres, le trame continuano a piacermi e si scava sempre più nelle storie dei personaggi.

Se io fossi un libro: è una specie di raccolta di aforismi illustrati. Ogni pagina presenta una frasetta e un disegno che copre due facciate. Molto carino, ma più "da collezione".

Libri Non Conclusi

Anna: stellina nera per il libro di Ammaniti, non perché sia brutto ma perché mi ricorda molto "La strada" e l'ansia che provavo ad ogni riga, quindi ho preferito interrompere.

La tredicesima storia: questo l'ho interrotto per motivi di tempo. L'ho iniziato nel momento sbagliato, ma più avanti lo riprenderò di certo.


Per oggi chiudo.
Fatemi sapere se avete letto qualcosa e...
Alla prossima!

lunedì 16 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Il gruppo, Joseph O'Connor




Il gruppo, Joseph O'Connor

Joseph O'Connor, fratello della notissima cantante Sinead, è uno dei più talentuosi scrittore irlandesi delle ultime generazioni. Con Il gruppo ci ha regalato una riuscita ed emozionante storia d'amicizia, musica e passione, costantemente accompagnata da una colonna sonora irresistibile. 

La vicenda ha origine all'inizio degli anni Ottanta, in una Luton industriale in cui modelli di riferimento sono David Bowie, Patti Smith ed i Velvet Underground. 
I protagonisti sono quattro adolescenti profondamente diversi tra loro – Robbie, Fran ed i fratelli Trez e Sean – con alle spalle una difficile situazione familiare: Fran, in particolare, è un orfano di origine vietnamita con un passato di soprusi e maltrattamenti. I quattro sono però accomunati da una grande passione: quella per la musica. E così, nel 1981, fondano una nuova band, gli Ships.
La loro storia è simile a quella di tanti gruppi che tentano di farsi strada nel panorama musicale: inizi difficili, con trasferte interminabili e dormite in macchina, il passaggio attraverso droghe e trasgressioni, fino alla conquista del successo. A questo punto, però, inizieranno a dilagare rancori e incomprensioni che porteranno allo scioglimento della band. 
Gli anni passeranno veloci come lepri impazzite, trasformando completamente il tessuto sociale ed il mondo musicale… 
Chissà se per i quattro resterà il tempo per una riappacificazione, per chiarire una volta per tutte i dissapori che avevano portato alla fine dell'esperienza in comune?    

Il gruppo è un ispirato romanzo di formazione, che si legge in maniera appassionata. 
O'Connor, con una scrittura semplice ma al tempo stesso accurata ed elegante, ci regala un libro bellissimo, in cui il dramma e la commedia si fondono con armonia. Ed alla fine, anche gli amanti della musica saranno felici di scoprire una delle più notevoli playlist di sempre, alla pari di Alta fedeltà di Nick Hornby.


Consigliato a: coloro che amano i romanzi di formazione, a chi apprezza le vicende in cui commedia e dramma si miscelano in un cocktail ben riuscito e – soprattutto – a tutti quelli che amano profondamente la musica.


Voto: 7,5/10


venerdì 13 ottobre 2017

L'angolo di Gio: L'audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle miserabili monache, Marco Marsullo




L'audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle miserabili monache, Marco Marsullo

Siamo alla casa di riposo Villa delle Betulle e facciamo la conoscenza del protagonista Agile, antico bucaniere della vita, e dei suoi compari: l'accomodante Guttalax, l'attempato playboy Rubirosa e il mago della fionda - seppur affetto dal morbo di Parkinson - Brio. Quattro vecchietti temerari che vogliono sottrarsi alle continue vessazioni delle  suore dell'ospizio, soprannominate MM (Miserabili Monache). 
Durante una gita a Roma, concepita per assistere ad una benedizione papale, il gruppetto di vegliardi se la svigna di soppiatto per andare a compiere l'ultima, clamorosa bravata: occupare la sede di Rete Maria per recitare il rosario in diretta tv. 
Ce la faranno i nostri eroi a raggiungere il loro intento?

Ricorderete sicuramente Amici Miei parte III… 
Ebbene, le somiglianze/assonanze del plot con le vicende del Conte Mascetti & C. sono più che evidenti. 
Marsullo, che aveva già dimostrato il suo talento con il folgorante esordio di Atletico Minaccia Football Club rivelando un notevole senso dell'umorismo all'interno del collaudato meccanismo della commedia all'italiana, anche in questo libro non si smentisce: raccontando il tragicomico lampo di libertà di quattro uomini giunti al "canto del cigno", riesce nell'intento di fotografare la terza età in maniera ironica, seppur abbinata ad una giusta dose di cinismo e disincanto.
Alla fine, dietro una patina di comicità, intravediamo ben altro: importanti riflessioni sulla vita e sulla morte, sull'amore perduto, sul senso dell'amicizia e sulla dignità della vecchiaia. 

Non tutto scorre liscio come l'olio: di tanto in tanto il meccanismo narrativo mostra un po' la corda e dunque, per rivitalizzare il tutto, Marsullo sceglie la strada della risata ad effetto. 
Nonostante tutto, la lettura è scorrevole, gradevole, e lascia dietro di sé uno strascico di piacevole malinconia: un buon risultato per un libro che, sulla carta, risulterebbe classificabile tra quelli di mero intrattenimento.


Consigliato a: coloro che amano la commedia all'italiana trasposta in lettere, dove una lacrima o un filo di malinconia sono sempre in agguato dietro la più semplice ed innocente risata.


Voto: 6,5/10  


mercoledì 11 ottobre 2017

Letture Settembre 2017 - Mely - parte 1

Buongiorno lettori!
Oggi vi porto la prima parte delle mie letture di settembre: in questo spazio mi occuperò dei libri letti ed, in particolare, del recap della SepTubeAThon2017.

Prima di cominciare, però, vi svelo una cosa...




Stellina Verde per tutti i titoli di questo mese! Yuppiii!!!

RECAP SEPTUBEATHON2017
Tanto per cominciare, devo dire che la challenge è stata un mezzo disastro: di 6 libri ne ho terminati 3, iniziati 2 e 1 non l'ho neanche aperto (quello di Isabel Allende)... -.-
Comunque mi sono divertita e va bene così! (l'anno prossimo finirà meglio ;) )

Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto  
Come in molti altri, anche in questo libro il caro Guccini ci racconta alcuni dei suoi ricordi e condivide con noi delle scene della sua vita.
Per gli amanti dell'artista è sicuramente un bel tesorino in cui ficcare il naso.

Harry Potter e l'Ordine della Fenice  
Beh... non credo ci sia molto da dire... è stata una rilettura e l'ho gradito anche questa volta... ah, sì, anche a distanza di anni, la Umbridge mi sta sempre più sulle scatole!!!

Ally nella tempesta
Secondo volume della serie delle Sette sorelle, vede come protagonista Ally.
La struttura di base è la stessa del precedente volume: si comincia con la morte del padre, poi il viaggio alla ricerca delle proprie origini, il racconto parallelo del presente e del passato per arrivare infine a "completare il puzzle".
Questo secondo libro, che vede come temi portanti la musica e il mare, mi è piaciuto anche di più rispetto al primo.

Erebos
Devo ammetterlo, questo libro mi ha sorpresa.
Parte molto lento e quanto viene raccontato in copertina si presenta più o meno intorno alla metà della storia... tuttavia, da lì in poi viene catturata l'attenzione del lettore: colpi di scena, misteri svelati e morti che - in qualche modo - ritornano.
Tutto parte da un cd che viene fatto girare di nascosto e di cui non si deve sapere nulla...

Il miniaturista
Va bene, sarò sincera, all'inizio odiavo tutto: personaggi, storia, incipit... (beh, sì, quest'ultima cosa l'ho presa un po' sul personale: tutto parte da un FUNERALE che avviene nel giorno del MIO COMPLEANNO... eh... scusate... xD)
Ero quasi tentata di lascar perdere, ma fortunatamente non l'ho fatto!
Si comincia con questa giovane diciottenne che si ritrova sposata, poco considerata dal marito e trattata "un po' così" dalla cognata; per un centinaio di pagine accade poco e niente, ma poi...
BOOM!
Ho capito la struttura: alla fine di ogni parte accade qualcosa, un colpo di scena che ti fa venire voglia di divorare le pagine successive per sapere come si evolvono le situazioni.
Certo, forse non è il capolavoro letterario che dicono, ma è un romanzo davvero scorrevole e piacevole.

ALTRE LETTURE

La sedia d'argento + L'ultima battaglia
Si tratta dei capitoli finali delle Cronache di Narnia e devo dire che li ho apprezzati abbastanza.
Nel complesso la saga mi è piaciuta, anche se forse l'avrei amata di più leggendola attorno ai 10/12 anni.

L'atlante di tenebra
Libro che conclude la trilogia dei Libri dell'Inizio.
Purtroppo ho dovuto leggere a copia della biblioteca perché ancora non ne ho una mia (sto aspettando un'edizione in particolare e non vedo l'ora di averla).
Sinceramente? WOW!
Scrittura scorrevolissima, personaggi simpatici che crescono nel tempo, ambientazioni molto carine... 
Davvero, sono sorpresa: non mi aspettavo qualcosa del genere, anche perché di questa saga si parla molto poco.

Diario di un Minecraft Zombie 4
Penultimo libro che racconta le avventure di Zack e Steve.
In questo volume, si riprende da dove si era concluso il precedente e, anche questa volta, non mancano le risate.
Ok, è un libro per bambini, ma... è molto molto simpatico!

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Per oggi la chiudo qui, mercoledì prossimo vedremo i manga e le graphic novel, in particolare quelle lette per il progetto BookTubeItaliaLeggeIndipendente.

State tonnati!

lunedì 9 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Tempo da elfi, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli




Tempo da elfi, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli

Terzo romanzo del collaudato duo Guccini-Macchiavelli con il guardacaccia Marco Gherardini, per tutti Poiana, che da qualche tempo ha raccolto il testimone del Maresciallo Santovito (protagonista dei primi romanzi della coppia).

Nel paesino di Casedisopra sembra che qualcosa stia cambiando: da qualche tempo sono comparsi gli "elfi", una comunità di giovani che vestono abiti sgargianti, calzano sandali di cuoio fatti a mano e sopravvivono vendendo manufatti e prodotti della pastorizia.
Mentre il nostro Poiana sta vivendo un momento difficile - il corpo della forestale, di cui fa parte, sta infatti per essere riassorbito nell'arma dei Carabinieri – due spari risuonano tra i secolari boschi dell'appennino. 
Qualche tempo dopo, ai piedi di un dirupo viene rinvenuto il cadavere di quello che, a prima vista, sembrerebbe un giovane elfo. 
Inizia così un'indagine difficile e piena di incognite, che costringerà il nostro eroe a dubitare di chiunque gli stia attorno… compresa la donna di cui, nel frattempo, si è innamorato. 

Cominciamo col dire che il plot è tutt'altro che trascendentale: rappresenta più che altro uno strumento al servizio di un racconto che ha come punto di riferimento la natura, autentica protagonista della vicenda. Questo riflettore indirizzato sui "castagni dell’appennino" – per utilizzare un’espressione del vecchio Guccio - è ancora più evidente rispetto ai due precedenti romanzi, Malastagione e La pioggia fa sul serio, poiché la storia è imperniata su una comunità di individui che ha scelto di vivere in mezzo ai boschi, in stato di perpetuo isolamento dal resto della popolazione.

Su questo sfondo appenninico, molto ben delineato e che appare quasi opporsi all'ambientazione urbana e frenetica di gran parte del giallo/noir di casa nostra, si innestano i classici ingredienti del mistery: il delitto, una gamma ampia e variegata di sospetti e – ovviamente – un protagonista/investigatore che, libro dopo libro, sta diventando un beniamino dei lettori. 
Guccini e Macchiavelli non cercano il colpo ad effetto. 
I loro gialli sono pacati e rilassanti; la descrizione di luoghi e situazioni prevale così sulla spasmodica ricerca del colpevole. I personaggi sono realistici e ben costruiti, con dialoghi brillanti che ci fanno vivere in presa diretta le vicende di uno perduto paesino circondato dai boschi.
Il libro si legge con estremo piacere: le 300 pagine scorrono tra le dita, lievi e avvincenti, tanto che non ci si accorge neanche di essere arrivati alla fine.


Consigliato a: coloro che amano i gialli all'italiana, capaci di fondere una trama gialla e un'ambientazione caratteristica da far invidia a Cognetti, poiché questo romanzo appassionerà sicuramente gli amanti della natura.


Voto: 7/10


venerdì 6 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Intrigo italiano, Carlo Lucarelli




Intrigo Italiano, Carlo Lucarelli

"Io non sono un cane bastardo. Sono un cane da caccia. Sono un poliziotto."

Dopo un po' di annetti Carlo Lucarelli rispolvera il Commissario De Luca, già protagonista dei fortunatissimi L'estate torrida e Via delle oche: un personaggio carismatico ed intuitivo che durante il regime fascista era considerato il miglior poliziotto d'Italia.

Siamo nella Bologna del dopoguerra, una città che si sta rimettendo in piedi dopo il sanguinoso conflitto: la paura del comunismo e l'imperversare della guerra fredda sono elementi costanti, che si respirano nell'aria ad ogni passo, in ogni vicolo. I rotocalchi di gossip e le pubblicità d'epoca (ricordate la famosa Brillantina Linetti?), sullo sfondo, restituiscono l'immagine del Belpaese alla ricerca di un benessere che non è più utopia.
De Luca fa il suo ritorno sotto mentite spoglie: quelle dell'ing. Morandi. 
In realtà, è al servizio di una branca dei servizi segreti che ha l'arduo compito di scoprire chi abbia crudelmente assassinato una donna, vedova di un celebre scienziato morto un paio di mesi prima in circostanze misteriose.
Il commissario, si troverà a tu per tu con prove manipolate, trappole e depistaggi – indossando allo stesso tempo i panni di controllore e controllato -  e si ritroverà impantanato in un contesto problematico, in cui i "conti che non tornano" sono davvero troppi.

Premesso che non si tratta del miglior romanzo di Lucarelli, abbiamo a che fare con un giallo vintage, abbastanza scorrevole, in cui il clima da spy-story si mescola con la struttura dell'hard-boiled inteso nella sua accezione più classica. 
I personaggi sono ben costruiti, i dialoghi accurati e l'ambientazione – i "portici cosce" di mamma Bologna anni '50 - costituiscono il degno palcoscenico per una trama non trascendentale ma che risulta comunque finalizzata alla descrizione dell'Italia del dopoguerra, alla ricerca della propria identità perduta per strada.

Consigliato: a tutti coloro che apprezzano il giallo storico, in cui la trama poliziesca si innesta con precisione su un'accurata ricostruzione d'epoca.

Voto: 6,5/10


mercoledì 4 ottobre 2017

Book Haul Settembre 2017

Buongiorno a tutti!!!
Ecco qui le entrate del mese 😃
A settembre ho dato molto spazio a manga e graphic novel, mentre i libri sono solamente tre: uno avuto in scambio e due presi con i punti Giunti (ne avevo più di 200, quindi vi lascio immaginare quanto ci siamo sbizzarriti... 😉)

Ma andiamo subito al dunque!


Guccini è un artista che amo tantissimo perciò, appena ho visto questo libro, ho deciso che doveva assolutamente essere mio.
Illumiae in realtà non volevo prenderlo nuovo perché non ero molto sicura di essere interessata a leggerlo, ma poi una "collega di Piccionaia" ha detto che voleva scambiarlo e allora ho colto l'occasione per dargli un'opportunità.
Il casello magico l'ho conosciuto lo scorso anno mentre leggevo Bookjumpers e l'avevo messo in lista desideri; non trovandolo mai, mi ero stufata e l'avevo tolto... Ora me lo sono trovata davanti e ovviamente l'ho subito acchiappato.
Diario di un Minecraft Zombie 4 è il penultimo volume della pentalogia di Zack e, avendo letto e apprezzato i primi tre, mi sono subito fatta regalare questo.


Per le graphic novel ho approfittato degli sconti Bao (25%)...
Le ragazze nello studio di Munari ho voluto acquistarlo perché veniva descritto come un "libro interattivo".
Umbrella Academy è il primo di una duologia di cui si è parlato molto in questi giorni; incuriosita, ho letto l'anteprima e mi è piaciuta, così ho deciso di comprare il volume.
Se io fossi un libro in realtà non è una graphic novel ma una raccolta di frasi accompagnate da illustrazioni.


Come dicevo, a settembre ho deciso di recuperare un po' di manga per non rimanere troppo indietro con le serie che sto seguendo, che sono:
- Black Clover
(non è niente di speciale, ma la trovo molto carina)
- Fullmetal Alchemist
(piano piano mi metto in pari, eh... purtroppo i volumi di mezzo sono momentaneamente fuori catalogo, perciò attendo la ristampa e intanto proseguo con i successivi...)
- Otaku Teacher
(che interromperò o recupererò usata, perché il prezzo inizia ad essere esageratamente alto per il tipo di prodotto)
- Le maître des livres
(che spero arrivi anche in italiano perché, secondo me, potrebbe piacere agli amanti dei libri)


Per oggi è tutto.
Fatemi sapere se ne avete letto qualcuno e...
ALLA PROSSIMA!

lunedì 2 ottobre 2017

L'angolo di Gio: Kismet Destino, Jakob Arjouni




Kismet-Destino, Jakob Arjouni

Terza avventura del detective Kemal Kayankaya.

Il private-eye turco di nazionalità tedesca è uno degli ultimi eredi di Philip Marlowe e Fabio Montale: un personaggio spaccone e sopra le righe a cui, malgrado tutto, ci si affeziona immediatamente.

Questa volta il nostro eroe si trova alle prese con gli sgherri dell'Esercito della ragione: un'organizzazione criminale che semina il panico fra i negozianti di Francoforte. 
Kemal e l'amico Slibulsky decidono di dare una mano a Romario, immigrato brasiliano proprietario di un ristorantino etnico. Così, quando i delinquenti si presentano dall'esercente per estorcergli una grossa somma, vengono annientati dopo un conflitto a fuoco. Da quel momento in avanti, per Kemal ed i suoi due amici la faccenda si complicherà terribilmente: il sedicente Esercito non è altro che un paravento dietro cui si cela uno spietato gruppo di nazionalisti croati ben infiltrati nell'industria e nelle istituzioni locali. 

Come al solito, Arjouni utilizza il noir per raccontare la società tedesca di fine millennio. Con la sua prosa, in grado di fondere i meccanismi dell'hard-boiled con l'ironia del protagonista, ci fa riflettere su una serie di problematiche di assoluto rilievo: la condizione disagiata degli immigrati, lo sfruttamento a cui sono sottoposti i profughi e, soprattutto, la realtà della nuova Europa, non immune da colpe.
Il ritmo è serrato, senza un attimo di tregua e caratterizzato da dialoghi brillanti dal taglio quasi cinematografico. Nonostante questo, la vera forza della serie sta tutta nel personaggio di Kemal: un detective duro ma dal cuore tenero, che diventa il vero e proprio paladino di una nuova realtà europea. Un continente in rapida trasformazione, in cui convivono razze e culture diverse,ed in cui migliaia di persone cercano quotidianamente una soluzione per sbarcare il lunario.


Consigliato a: coloro che amano il noir vecchio stampo – il cosiddetto hard-boiled – che qui ritroveranno in un'originale ed innovativa declinazione: l'etno-thriller, di cui Arjouni è stato il capostipite.


Voto: 7,5/10