venerdì 19 ottobre 2018

Lo smemorato di Tapiola, Arto Paasilinna





Da qualche giorno Arto Paasilinna se n’è andato. Sentiremo molto la sua mancanza. Questo ex guardaboschi convertito alla letteratura ci ha lasciato in eredità una serie di libri bellissimi: favole spensierate, ironiche e divertenti attraverso cui siamo entrati in contatto con un ambiente naturale incontaminato, che sa mostrarsi al tempo stesso bellissimo e terribile. Tra le doti di quest’autore, una delle principali è sicuramente quella di essere riuscito a raccontare col sorriso sulle labbra vicende drammatiche e toccanti.
Lo smemorato di Tapiola, che ho terminato di leggere pochi giorni fa, è un libro che si inserisce alla perfezione nella produzione dello scrittore finlandese: riesce ad essere spassoso ma anche molto commovente, trattando con garbo temi come la vecchiaia e l’Alzheimer.  

I protagonisti del racconto sono il taxista Seppo Sorjonen e l’agrimensore in pensione Taavetti Rytkönen. Per uno di quegli scherzi del destino i due si incontrano nella cittadina di Tapiola. Taavetti, che soffre di un inizio di demenza senile, incontra il taxista proprio “in mezzo alla strada”: Seppo è infatti costretto ad arrestare l’auto di servizio nel mezzo di una delle vie più trafficate in quanto “sbarrata” dalla figura dell’anziano tecnico che sta cercando di annodarsi la cravatta.
Da quel momento in avanti i due diventeranno inseparabili: inizieranno una lunga avventura lungo i paesaggi dell'Ostrobotnia, incontrando numerosi personaggi, attraverso cui verremo a conoscenza di alcuni frammenti del passato dell’anziano passeggero.
La svolta del romanzo arriverà nel momento in cui la strana coppia giungerà alla fattoria di un vecchio commilitone di Taavetti, Heikki Mäkialo: un agricoltore ed allevatore intenzionato a far saltare in aria i suoi possedimenti.

Lo stile di Paasilinna è inconfondibile, così come sono unici i temi di fondo delle sue novelle: l'amore incondizionato nei confronti della natura selvaggia ed affascinante; il desiderio di fuga dalla grigia routine della civiltà; il gusto per la comicità ed il paradosso.
La meravigliosa Finlandia, piena di laghi, di boschi sterminati e di gente originale, costituisce l’ambientazione ideale per i suoi romanzi ed interagisce ad ogni pagina con i protagonisti, diventando co-protagonista a pieno titolo della vicenda.   
Ed alla fine del libro, voltata l’ultima pagina, avremo recepito un importante messaggio: come sia possibile venire a capo delle situazioni più difficili e problematiche, anche se queste rispondono – tristemente – ai nomi di vecchiaia ed abbandono.


Consigliato a: C’è bisogno di consigliarlo? Paasilinna si legge a prescindere! Strano che nessuno, in questi ultimi anni, abbia mai fatto il suo nome in prospettiva Nobel: sicuramente non sarebbe stato un premio demeritato...


Voto: 7,5/10 per questo libro; 9/10 per tutta la sua carriera.


Buon viaggio Grande Arto. R.I.P. 



2 commenti:

  1. A me piace tantissimo Paasilinna, anche se fino ad ora ho letto solo due romanzi. Questo ancora no, ma lo metto in lista!

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  2. I miei preferiti sono Il bosco delle volpi e Il mugnaio urlante. Ma anche gli altri meritano assolutamente. :-)

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