giovedì 18 ottobre 2018

La stranezza che ho nella testa, Orhan Pamuk


Una meravigliosa saga famigliare.
Attraverso cinquant’anni di storia, seguiamo le vicende del personaggio principale – Mevlut - in una Istanbul in piena trasformazione socio-demografica, che risulta a pieno titolo coprotagonista della vicenda, dando vita ad un filone narrativo che si interseca perfettamente con gli eventi della storia principale.

Il giovane Mevlut ad un matrimonio incrocia lo sguardo di una ragazza e ne rimane incantato. Per tre lunghi anni le scrive lettere intense ed appassionate, convincendola infine a fuggire con lui. Ma al momento del fatidico incontro… si rende conto che non si tratta della ragazza dagli occhi belli che gli ha rubato il cuore, ma della di lei sorella.
Seguiamo così, nel corso degli anni, le vicende umane e familiari del protagonista: un uomo qualunque che si muove in una città in perenne trasformazione, industriandosi in tutte le maniere possibili e svolgendo le più svariate professioni: venditore di yogurt, gelataio, commerciante di riso con ceci, sorvegliante di un parcheggio, gestore di un associazione. Unica costante, le sue uscite notturne per vendere la “boza”, la bevanda popolare turca, che all’interno del racconto rappresenta una sorta di filo rosso che unisce le varie vicende, punto di raccordo tra il prima ed il dopo. E proprio in questi momenti, nel buio della notte, dove le immagini, gli oggetti e le ombre si confondono tra loro, emerge la “stranezza” nella testa di Mevlut: un groviglio inestricabile di sogni, di emozioni, di quesiti che cercano risposta nelle vecchie strade, nelle luci sfocate e nei nostalgici inviti  provenienti dai palazzi.

Mevlut vive la sua esistenza in un mondo incomprensibile, instabile e privo di certezze. Attorno a lui si svolge quel confuso processo di trasformazione sociale: la popolazione turca, liberatasi dal giogo opprimente dello Stato, reinventa se stessa giorno dopo giorno. Ed Istanbul – città cosmopolita, in cui lo spirito della tradizione contamina ogni aspetto della modernità - è il teatro su cui va in scena questo grande spettacolo, intriso di implicazioni socio-politiche, religiose, etiche. Uno spettacolo che somiglia un po’ alla vita.
Giudizio: Uno dei migliori romanzi degli ultimi anni.


Consigliato a: coloro che amano la letteratura orientale, pregna di raffinate atmosfere ed eleganti descrizioni, ed a chiunque voglia affrontare uno dei libri più convincenti di un grandissimo autore, meritatamente insignito del Nobel per la Letteratura. 


Voto: 8,5/10 


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