Ci
sono libri che riescono a conservare intatta la loro forza malgrado l’implacabile
trascorrere del tempo.
Credo
che Il buio oltre la siepe di Harper
Lee (Premio Pulitzer 1961) appartenga di diritto a questa categoria. Si tratta
di un romanzo attualissimo – nonostante siano trascorsi più di 50 anni dalla
sua pubblicazione – che affronta un tema che continua a rivestire un ruolo
centrale nella nostra società: quello del razzismo che, in questo caso, viene
filtrato attraverso lo sguardo innocente di due bambini.
Siamo
nell’America rurale degli anni Trenta, all’epoca della Grande Depressione. L'avvocato
Atticus Finch vive con i due figli Jem e Scout in una cittadina dell’Alabama, a
poca distanza della casa dei Radley: una famiglia che sta praticamente
segregata dal resto del mondo ed il cui figlio è avvolto da un alone di mistero.
Atticus
assumerà la difesa di Tom, un uomo di colore, ingiustamente accusato di aver
violentato una ragazza bianca. L’abile avvocato riuscirà a dimostrare l’inconsistenza
delle prove contro l’imputato, che però verrà ugualmente condannato dalla
giuria. I bambini si renderanno così conto dell’ingiustizia e dei pregiudizi che
contraddistinguono la società del profondo Sud.
Raccontato
in prima persona dalla piccola Scout, Il
buio oltre la siepe è un vero e proprio romanzo di formazione che tratta aspetti
fondamentali nella vita dell’individuo. I temi della diversità, dell’ingiustizia,
del razzismo e dei diritti della comunità afroamericana vengono esposti in
maniera semplice ma efficace, attraverso una trama che scava in profondità all’interno
di un mondo, di una società, di un’epoca storica.
Vi
sono però altri importanti elementi, dissimulati all’interno della storia, che
vale la pena di sottolineare: la paura dell’ignoto - che spesso è la causa
scatenante di ogni pregiudizio -, l’importanza dell’integrità morale e la forza
del coraggio, come traspare da questa citazione:
“Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince.”
Che
altro c’è da dire? Questo romanzo rappresenta una pietra miliare della
letteratura a stelle e strisce: un’opera preziosa che è un monito
importante contro la crudeltà del mondo e che – nonostante sia ormai nell’olimpo
dei “classici moderni” – rimane profondamente attuale. Un libro che dovrebbe essere
letto dalle nuove generazioni per la sua straordinaria capacità di parlare del presente
raccontando il passato: uno specchio in cui, purtroppo, non ci riflettiamo mai
abbastanza.
Consigliato
a: coloro che amano i Grandi Romanzi, capaci di raccontare un’epoca ed una
società trattando temi universali e sempre attuali.
Voto:
8/10
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