mercoledì 28 novembre 2018

BiblioFurgone #10

Buongiorno!
Oggi voglio parlarvi degli ultimi libri presi in biblioteca: si tratta di letture per bambini/ragazzini che però, secondo me, dovrebbero almeno sfogliare anche gli adulti (in particolare chi ha figli).

Partiamo da una storia illustrata il cui autore ha recentemente ridisegnato (in maniera fantastica, devo dire) le copertine di Harry Potter, ovvero Brian Selznick.
Nello specifico, mi mancava da leggere Il segreto di Houdini.
Questo libro parla di un ragazzino che, affascinato dal famoso illusionista, cerca di riprodurre a casa tutti gli effetti magici - naturalmente senza riuscirci. Un giorno, la mamma decide di portarlo a casa da una zia e, mentre sono alla stazione, chi vede il giovanotto? Ma sì, proprio lui: Houdini. Così corre da lui per porgli qualche domanda e il mago gli risponde che presto gli manderà una lettera. Essendo persona di parola la lettera arriva, ma non senza conseguenze...
La cosa interessante è che al termine della narrazione l'autore riporta sia una sintetica biografia dell'illusionista sia una spiegazione della nascita di questo testo.

Passiamo adesso ad una trilogia muta illustrata da Aaron Becker, composta da Viaggio, Scoperta e Ritorno.
Per muta intendo che non vi sono parole da leggere e tutto dipende esclusivamente dalla fantasia del lettore e dalle immagini.
I disegni raccontano di una bambina che vive in un mondo grigio perché i suoi genitori sono troppo impegnati per passare un po' di tempo con lei e magari giocare un po' insieme. Tuttavia, lei può usare un gessetto magico per disegnare sul muro una porta magica che le permette di entrare in un mondo pieno di colori e di avventure, grazie alle quali troverà un nuovo amico. Non solo: andando avanti coi volumi, la bimba ritroverà anche i genitori. O meglio, loro ritroveranno lei.
Mi è piaciuto moltissimo sfogliare queste pagine e creare la storia solo guardando le immagini e il messaggio che lancia è bellissimo e soprattutto da non dimenticare: troppe volte, infatti, capita che si è troppo presi da determinate cose e quasi ci si scorda di ritagliare del tempo per gli affetti (figli, in questo caso, ma il concetto è estendibile).


So che il post di oggi è brevissimo, ma davvero non servono molte parole per raccontare la potenza di una storia che in effetti non ne usa nessuna per esprimersi.
Non dimenticate di vivere a colori!

Alla prossima.

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