Un romanzo sull'amicizia. Un romanzo sul tempo che passa beffardo ed inesorabile e che tutto trasforma, tra speranze deluse e dolorosi rimpianti. Un romanzo sui desideri, che spesso il tempo sgretola, polverizza o rimodella con ironia, trasformandoli in qualcosa di diverso o addirittura antitetico al proposito iniziale.
Il romanzo di Nevo è tutto questo e molto di più.
La vicenda dei quattro amici che, durante la finale dei mondiali di calcio, scrivono i loro desideri su dei bigliettini, col proposito di aprirli quattro anni dopo, nell'epilogo dei successivi campionati, trascende il percorso individuale ed arriva ad assumere una valenza quantomeno universale. Diventa così una sapida parabola sui sogni e sulla difficoltà della loro pratica realizzazione.
Il tempo è come un gigantesco frullatore, che passa sulla vita dei quattro protagonisti e rimescola, nel corso di pochi mesi, ambizioni e desideri. Chi aveva in testa un obiettivo da raggiungere si ritrova, al termine del percorso, completamente trasformato: per quegli strani scherzi che solo il destino sa fare non riuscirà a dar lustro al proprio iniziale desiderio, ma a realizzare quello di uno degli altri tre amici.
Una simmetria, perciò, che si disfa progressivamente per poi ricomporsi in nuove forme ed in nuovi equilibri, acquisendo aspetti di stabilità impensabili solo pochi mesi prima.
Nevo è un ottimo scrittore. Riesce a scavare nell'animo dei protagonisti e a raccontare la loro personale evoluzione attraverso l'esposizione di vicende che, seppur a volte slegate temporalmente, confluiscono in quel "tutto indistinto" rappresentato dal punto di vista di Yuval Fried: il narratore della storia. Sì, perché si tratta in realtà di un "romanzo nel romanzo": il libro che leggiamo è lo stesso che Yuval ha scritto per raccontare la sua storia e quella dei suoi tre compagni di viaggio.
Il romanzo cattura il lettore sin dalla prima pagina e non lo abbandona più. Qualche descrizione, di tanto in tanto, può apparire dispersiva o eccessivamente ridondante, ma nel contesto del racconto, è un rischio che Nevo si è permesso di correre: l'evoluzione di Yuval e dei suoi tre amici è la cosa che a lui preme di più sottolineare, anche correndo il rischio di intaccare qualche equilibrio narrativo.
La storia israeliana recente, ricca di eventi e trasformazioni, è appena accennata: rimane sullo sfondo, quasi in disparte, facendo capolino di tanto in tanto con l'unico fine di collocare in un preciso contesto storico la storia di Yuval e dei suoi amici. E così, inaspettatamente, la vicenda narrata prende il sopravvento su ogni altra cosa: tempi, luoghi, eventi storici sono posti al servizio di quel piccolo microcosmo rappresentato da quattro giovani ambiziosi che, pieni di speranze, vanno alla scoperta della vita.
Consigliato a: coloro vogliono fare la conoscenza di uno dei più originali narratori israeliani attraverso una delle sue opere migliori: un libro che colpisce nel profondo, parlando dei desideri che si intende di realizzare e di come, spesso, il destino li trasformi in qualcosa di completamente diverso.
Voto: 8/10
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