“Se dovessi salvare un solo ricordo, quale sceglieresti?” Questa è la domanda che, come un filo sottile, attraversa l’intero percorso narrativo; un quesito che col passare delle pagine s’insinuerà nella mente del lettore come un tarlo implacabile.
Dopo il successo di La lettrice scomparsa – meritato Premio Scerbanenco nel 2015 – torna il biblioterapeuta Vince Corso: un ex insegnante precario che, dopo aver scoperto le doti taumaturgiche dei libri, ne ha fatto la propria professione.
Nel suo studio improvvisato continuano ad arrivare personaggi originali, a volte persino bizzarri. In questo caso, il nostro protagonista viene interpellato da Giovanna Baldini, una distinta signora sessantenne. Il di lei fratello è stato colpito dall’Alzheimer e, da qualche tempo, continua a ripetere una serie di frasi sconnesse e in apparenza prive di senso.
Baldini in passato era stato uno studioso di fama internazionale, profondo conoscitore delle lingue, ed aveva collezionato migliaia di volumi: di conseguenza le parole misteriose potrebbero far parte di un romanzo. E se questo libro esistesse per davvero, la sorella gradirebbe conoscerne il titolo per poterlo leggere ad alta voce, qualche pagina al giorno, allo sfortunato fratello.
Per Vince questo sarà l’inizio di una nuova indagine, stimolante quanto complicata, che lo condurrà ad a una soluzione profondamente diversa dai presupposti di partenza.
Si può dire che Stassi, con la figura di Vince Corso, abbia inventato un nuovo sottofilone del genere noir: quello a tema letterario, con un detective improvvisato che invece di bazzicare locali fumosi dalle torbide atmosfere si inoltra tra le suadenti pagine di un libro.
La vecchiaia, l’infermità, l'amore, la solitudine, l'inganno: questi sono temi ricorrenti all’interno della trama. Al di sopra di loro, come un provvidenziale mantello, la biblioterapia svolge la funzione di collettore capace di dare un senso ad emozioni e stati d’animo che appaiono dispersi e rarefatti nell’aria circostante.
Si tratta di un romanzo scorrevole ed appassionante, che si legge con vero piacere, con interessanti divagazioni a carattere sociale (sulle disuguaglianze, le discriminazioni ed il rigurgito razzista che sta contaminando il nostro paese). Un libro che va letto tenendo sempre l’agendina a portata di mano, a causa dei numerosi riferimenti bibliografici a cui l’autore ci ha abituato.
Consigliato a: tutti coloro che amano i libri e credono nel loro potere curativo ed a chiunque voglia affrontare un’opera capace di coniugare l'indagine gialla con la passione bibliofila.
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