Confesso
che, prima di leggere questo romanzo, non conoscevo affatto Kader Abdolah. Devo
dichiarare, al proposito, un pubblico mea culpa, visto che si tratta di un fior
fior di narratore capace di coniugare due diverse culture: quella originaria
dell'Iran e quella "adottiva" dei Paesi Bassi.
In
quest'opera, originale ed avvincente, l’autore ci racconta la storia di un lungo
viaggio, pieno di incontri-traversie-avvenimenti, che sa rivelarsi estremamente
attuale nonostante l’ambientazione collocata nell’Europa di fine Ottocento.
Il
narratore della vicenda è Seyed Jamal: un docente universitario che ha molti
punti in comune con lo stesso Abdolah (visto che come lui vive in esilio ed
insegna in un ateneo olandese). Dopo aver rinvenuto il diario di viaggio di uno
scià che, verso la fine dell’Ottocento, intraprese un Grand Tour alla scoperta
dell'Europa, decide di ripercorrerne le vicende. Si dedica quindi alla stesura
di un libro in cui eventi storici e forza dell’immaginazione arrivano a coesistere
senza soluzione di continuità.
Dopo
aver lasciato la Persia, accompagnato da uno stuolo di principi, servitori e
mogli, lo scià si dovrà confrontare con il frenetico progresso, che cambierà per
sempre il mondo a cui era abituato. Nel suo lungo
girovagare nel vecchio continente incontrerà lo Zar e la Regina Vittoria, attraverserà
la Germania di Bismarck e la Francia Repubblicana, farà la conoscenza di
Tolstoj, del padre di Stalin e di Monet, testerà l'aspirina e comprenderà la
portata rivoluzionaria della catena di montaggio.
Si
tratta di un libro scorrevole e ricco di curiosità, che riesce a porre al
lettore impellenti interrogativi: di tanto in tanto si viene brutalmente
ricondotti alla realtà dal narratore Seyed, il cui compito è quello di
evidenziare le profonde divergenze tra il diciannovesimo secolo e l’epoca contemporanea.
In
particolare, la sensazione di disorientamento del sovrano di fronte ad un mondo
in perenne trasformazione ha molto in comune con lo sbigottimento di Seyed per
l’attuale crisi Europea: lungo lo stesso percorso dello scià si stanno infatti muovendo
intere legioni di profughi, che contribuiscono ad avvicinare sempre più il
futuro di Oriente e Occidente.
Consigliato
a: coloro che sono alla ricerca di una lettura che sia allo stesso tempo
avvincente ed intelligente ed a chiunque abbia voglia di lanciare uno sguardo
sull’Europa di ieri e di oggi: due contesti diversi ma su cui spira un inarrestabile vento di
cambiamento.
Voto:
8/10
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