Trovo davvero strano che un autore come Robert Crais - che negli Stati Uniti è considerato uno dei migliori esponenti del thriller contemporaneo - da noi non ottenga il medesimo successo. E pensare che qualche anno fa The Mystery Writers of America l'ha addirittura premiato con la massima onorificenza, inserendolo nel gotha del genere in compagnia di altri grandi come James Lee Burke, Sue Grafton, Stephen King ed Elmore Leonard! Probabilmente, un po' di colpa è da attribuire agli editori italiani: la pubblicazione dei libri di Crais, infatti, è sempre stata abbastanza disordinata, con romanzi pubblicati a distanza di anni dall'uscita USA, ad opera di due diversi editori, e con alcuni volumi - i primi della serie Cole/Pyke - che sono, ahimè, rintracciabili esclusivamente nella vetusta edizione del Giallo Mondadori.
Questa volta Elvis Cole e Joe Pike incontrano i protagonisti del precedente romanzo di Crais, Il sospetto: l'agente del LAPD Scott James e il suo pastore tedesco Maggie.
Elvis Cole viene assunto per rintracciare una donna scomparsa. Si tratta di un caso normale solo in apparenza: il detective si renderà presto conto che colei che sta cercando è, nella realtà, un'esperta di esplosivi che ha lavorato per un appaltatore del Dipartimento della Difesa.
Nel frattempo, Scott James e Maggie inseguono un fuggitivo fino ad una casa che, alla prova dei fatti, si rivelerà piena di pericolosi ordigni e con un cadavere in bella vista.
Mentre le due indagini finiscono a poco a poco con l'intrecciarsi, Cole e i suoi amici si troveranno a lottare contro una masnada di trafficanti di armi, di funzionari corrotti e, abbastanza incredibilmente, perfino contro la stessa donna che hanno promesso di salvare.
Per Cole & Pyke nessuna indagine è mai troppo semplice: non si ricorda un loro caso in cui tutto sia filato liscio come l'olio. In questo ultimo libro, però, tutto sembra essere più complicato del solito: la trama è piuttosto elaborata, piena di eventi e con calibrati colpi di scena.
La promessa è un libro adrenalinico e ricco di suspense, con personaggi disegnati magistralmente. La lettura è veloce, grazie al susseguirsi di capitoli brevi in cui avviene costantemente un cambio di prospettiva. Forse la scelta di passare dalla narrazione in prima persona (Elvis Cole) a quella in terza persona (per tutti gli altri) non è azzeccatissima: ogni tanto fa calare un po' la tensione... ma si tratta di una scelta che mi sento di rispettare.
Quando si è al cospetto di Robert Crais, non ci si limita a “leggere” un romanzo, ma lo si osserva come se si assistesse alla più riuscita fiction televisiva: questo è dovuto, probabilmente, al passato di sceneggiatore dell'autore che ha collaborato a serie di successo quali Quincy, Hill Street giorno e notte e Miami Vice e che possiede la capacità di scrivere con uno stile diretto, incisivo e privo di retorica.
Che dire d'altro? Se non conoscete Crais... andate subito a recuperare i suoi libri. A mio parere, il vecchio Robert è forse l'unico degno erede dei grandi autori dell'hard-boiled classico: i Chandler, gli Hammett e i Ross MacDonald.
Consigliato a: coloro che amano l'hard boiled, i detective indipendenti e le indagine serrate e a chiunque apprezzi i romanzi pieni di suspense e adrenalina... quei libri che non riesci a posare fino a quando non sei giunto all'ultima pagina.
Voto: 7,5/10
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