Non esistono dubbi: 4321 di Paul Auster è uno dei migliori esempi di prosa contemporanea in cui mi sia capitato di imbattermi nel mio percorso di lettore.
Il racconto delle quattro vite parallele di Archibald Isaac Ferguson rappresenta uno straordinario apologo su come le scelte personali e gli eventi fortuiti possano influire sul corso della nostra esistenza. Questo libro avvince e rimane dentro come pochi altri, tenendo incollata la platea dall'inizio alla fine senza un minimo cedimento: fatto davvero incredibile, se pensiamo che si tratta di un'opera che giunge a sfiorare le mille pagine.
Nato in New Jersey, nel 1947 (non a caso lo stesso anno di nascita dell'autore!), da una famiglia ebraico-russa Archie Ferguson è un ragazzo qualunque che si affaccia sulla soglia della pubertà con il suo bagaglio di interessi, di passioni, di affetti famigliari.
Dopo un capitolo introduttivo, dove ci viene raccontata per sommi capi la storia della famiglia e della sua nascita, la narrazione si fa letteralmente in quattro: comincia a seguire il protagonista lungo quattro possibili sviluppi della sua vita, ognuno legato all'avverarsi o meno di diverse possibilità. Perché tutto può cambiare da un momento all'altro se lo zio vincerà o meno alle scommesse, se Archie eviterà la rottura di una gamba e potrà cominciare la sua carriera di giocatore di baseball, se il padre proseguirà o meno a lavorare con i fratelli...
Auster padroneggia la materia narrativa con assoluta maestria, miscelando il classico romanzo di formazione con una precisa ricostruzione del clima storico/politico degli U.S.A. nel corso degli anni Sessanta: l'assassinio di JFK, la guerra del Vietnam e la rivolta studentesca non rappresentano un semplice fondale su cui si sviluppa il racconto ma arrivano ad influenzare pesantemente le scelte dei protagonisti.
All'interno della trama, sono molto interessanti i riferimenti letterari e cinematografici, che vengono dispensati a piene mani (a tal proposito vi consiglio di munirvi di un taccuino per annotare tutto quanto!)
Conducendo la narrazione come un continuo "gioco di specchi", l'autore newyorkese ci racconta quattro vicende diverse - allo stesso tempo alternative e complementari - che ci fanno capire come l’identità di un individuo non sia mai qualcosa di granitico e definitivo; per ogni possibile "io" appaiono invece tante diverse sfaccettature ed ogni singola scelta ci mette davanti ad un arduo crocevia che implica una molteplicità di direzioni possibili.
Ma la vera abilità dello scrittore sta, soprattutto, nel rifiutare a priori una versione della storia giusta e una sbagliata: ognuna delle vite di Archie merita di essere seguita, osservata e valutata con le medesima attenzione delle altre tre.
4321 è un romanzo indimenticabile: coinvolgente e soddisfacente, vivido e straziante; un libro che ci rende partecipi fino in fondo di come legami famigliari e profonde amicizie, amori disillusi e immense passioni, piccoli successi e eterne sconfitte possano confluire in una narrazione grande come la vita.
Consigliato a: coloro che vogliono affrontare uno dei migliori romanzi americani dell'ultimo decennio ed a chiunque non abbia paura di farsi sorprendere dalla gamma degli eventi possibili condizionati dalle scelte individuali.
Voto: 8,5/10
Il racconto delle quattro vite parallele di Archibald Isaac Ferguson rappresenta uno straordinario apologo su come le scelte personali e gli eventi fortuiti possano influire sul corso della nostra esistenza. Questo libro avvince e rimane dentro come pochi altri, tenendo incollata la platea dall'inizio alla fine senza un minimo cedimento: fatto davvero incredibile, se pensiamo che si tratta di un'opera che giunge a sfiorare le mille pagine.
Nato in New Jersey, nel 1947 (non a caso lo stesso anno di nascita dell'autore!), da una famiglia ebraico-russa Archie Ferguson è un ragazzo qualunque che si affaccia sulla soglia della pubertà con il suo bagaglio di interessi, di passioni, di affetti famigliari.
Dopo un capitolo introduttivo, dove ci viene raccontata per sommi capi la storia della famiglia e della sua nascita, la narrazione si fa letteralmente in quattro: comincia a seguire il protagonista lungo quattro possibili sviluppi della sua vita, ognuno legato all'avverarsi o meno di diverse possibilità. Perché tutto può cambiare da un momento all'altro se lo zio vincerà o meno alle scommesse, se Archie eviterà la rottura di una gamba e potrà cominciare la sua carriera di giocatore di baseball, se il padre proseguirà o meno a lavorare con i fratelli...
Auster padroneggia la materia narrativa con assoluta maestria, miscelando il classico romanzo di formazione con una precisa ricostruzione del clima storico/politico degli U.S.A. nel corso degli anni Sessanta: l'assassinio di JFK, la guerra del Vietnam e la rivolta studentesca non rappresentano un semplice fondale su cui si sviluppa il racconto ma arrivano ad influenzare pesantemente le scelte dei protagonisti.
All'interno della trama, sono molto interessanti i riferimenti letterari e cinematografici, che vengono dispensati a piene mani (a tal proposito vi consiglio di munirvi di un taccuino per annotare tutto quanto!)
Conducendo la narrazione come un continuo "gioco di specchi", l'autore newyorkese ci racconta quattro vicende diverse - allo stesso tempo alternative e complementari - che ci fanno capire come l’identità di un individuo non sia mai qualcosa di granitico e definitivo; per ogni possibile "io" appaiono invece tante diverse sfaccettature ed ogni singola scelta ci mette davanti ad un arduo crocevia che implica una molteplicità di direzioni possibili.
Ma la vera abilità dello scrittore sta, soprattutto, nel rifiutare a priori una versione della storia giusta e una sbagliata: ognuna delle vite di Archie merita di essere seguita, osservata e valutata con le medesima attenzione delle altre tre.
4321 è un romanzo indimenticabile: coinvolgente e soddisfacente, vivido e straziante; un libro che ci rende partecipi fino in fondo di come legami famigliari e profonde amicizie, amori disillusi e immense passioni, piccoli successi e eterne sconfitte possano confluire in una narrazione grande come la vita.
Consigliato a: coloro che vogliono affrontare uno dei migliori romanzi americani dell'ultimo decennio ed a chiunque non abbia paura di farsi sorprendere dalla gamma degli eventi possibili condizionati dalle scelte individuali.
Voto: 8,5/10
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