mercoledì 29 maggio 2019

Petali, G. Nettel

Lo scorso anno, più o meno in questo stesso periodo, scoprivo la scrittrice Guadalupe Nettel: proveniente dall'America del sud e autrice di Bestiario sentimentale (di cui mi ero innamorata), Il corpo in cui sono nata (che mi era piaciuto abbastanza) e Quando finisce l'inverno (che invece non aveva proprio neanche ingranato).
Nella prima metà di aprile è uscito questo suo nuovo libro e io ho deciso di darle un'altra chance.


Come si intuisce dal titolo, Petali e altri racconti scomodi è una raccolta contenente sei racconti, di varia lunghezza, il cui fil rouge è costituito dall'ossessione, dalla mania per qualcosa o qualcuno, che porta le vite dei protagonisti verso un cambiamento che personalmente ho trovato un pochino distruttivo.
La scrittura della Nettel è meravigliosa e sa davvero coinvolgere il lettore, tanto che ad un certo punto ci si immerge così tanto nelle storie che c'è il rischio di sentirsi intrusi nella vita dei personaggi. Ci si sente effettivamente scomodi, come se stessimo spiando dalla finestra e stessimo vedendo qualcosa che sarebbe meglio non vedere. Per me, che di solito non amo i racconti, questo è assolutamente un colpo da maestro.

Per quanto riguarda le trame, sono davvero molto varie sia nei contenuti che nei personaggi: un fotografo di palpebre che s'innamora del "difetto" di una ragazza; una donna che spia alla finestra l'incontro del dirimpettaio con un'altra signorina; un uomo che inizia a paragonare se stesso e la moglie a delle piante di tipo diverso; una ragazzina che, vivendo una situazione particolare, cerca la Vera Solitudine; un tizio che tenta di individuare una donna seguendo l'odore della sua urina (ecco, qui mi sono sentita davvero scomodissima); una modella che ha un tic nervoso davvero strano...
Insomma tante situazioni strane che, nella loro stranezza, diventano affascinanti.

Questa raccolta mi è piaciuta persino più di Bestiario sentimentale ed il racconto che ho preferito - volendo sceglierne uno solo - è quello intitolato Bonsai.
In definitiva, sono davvero contenta di averle dato un'altra possibilità... e ora resto in attesa di un prossimo libro.


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