Nonostante
sia scorrevole e si legga piuttosto rapidamente, La versione di Fenoglio mi è sembrato una “furbata” (furbata d’autore…ma
pur sempre furbata) di uno scrittore a corto di idee.
Carofiglio,
probabilmente, non aveva da parte il materiale adatto per un intero romanzo… ed
allora che cosa ha fatto? Ha recuperato dal cassetto tre racconti brevi abbastanza
banali e li ha cementati tra loro con un escamotage narrativo che, seppure non
di prima mano, è riuscito a restituire un minimo di dignità ad un romanzo che
altrimenti sarebbe risultato insulso e fiacco.
Abbandonato
da tempo (chissà se tornerà?) l’Avvocato Guerrieri – il personaggio che gli ha
donato il successo – il Gianrico nazionale ha deciso di proseguire il suo
viaggio editoriale col Maresciallo Pietro Fenoglio, già protagonista di Una mutevole verità e di L’estate fredda.
Questa volta
l’attempato carabiniere, che nel corso della sua lunga vita lavorativa ha visto
di tutto e di più, fa la conoscenza di Giulio, un ventenne sensibile ma anche un po’
confuso riguardo al proprio futuro. I due uomini – entrambi in riabilitazione
dopo un incidente - si incontrano in una casa di cura e stringono rapidamente
amicizia. Pietro avrà così l’occasione di trasmettere al giovane parte del
proprio bagaglio di esperienze, raccontando alcuni eventi cruciali della sua
carriera di investigatore; per Giulio, invece, l’incontro con il Maresciallo
sarà di aiuto per gettare uno squarcio di luce su un futuro più che mai incerto.
Il
racconto di tre delitti del passato, brillantemente risolti dall’acume di Fenoglio,
rappresenta il filo conduttore di questo libro. Purtroppo, il quasi-monologo del
carabiniere sulle tecniche investigative diventa ben presto autoreferenziale e
fa scaturire nel lettore una certa antipatia per il maresciallo-saputello:
manco Sherlock Holmes, nei racconti di Watson, arrivava a tanto.
La
scrittura è decisamente buona e giunge spesso in salvataggio di una storia che,
usando un eufemismo, potremmo definire come “poco ispirata”.
Gianrico
Carofiglio è un ottimo scrittore, su questo non ci sono dubbi di sorta. In
questa ultima opera, però, è apparso stanco ed imbolsito; quasi come se non
avesse granché da dire…
Consigliato
a: coloro che sono appassionati di indagini e di tecniche investigative ed a
chiunque ami le storie di amicizia in cui ognuna delle parti, alla fine del
percorso, porta con sè qualcosa dell’altro.
Voto:
6/10
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