Che
James Ellroy sia uno dei più grandi autori della crime-fiction contemporanea,
credo sia noto a tutti. La qualità delle sue opere è sempre molto alta e, in ogni prova
letteraria, lo scrittore di Los Angeles ha dimostrato di possedere uno stile di
scrittura unico, con cui ha raccontato in maniera esemplare l’America dei tempi
passati.
Questo
libro, però, lo considererei più come un “aperitivo” nell’attesa dell’uscita
del nuovo romanzo (ovvero il seguito di Perfidia,
opera con cui ha inaugurato il secondo “Quartetto di Los Angeles”) che come un
qualcosa di incisivo e memorabile, specialmente se considerato all’interno di
una lunga carriera.
Cronaca nera è
un libretto agile, lungo suppergiù un centinaio di pagine, in cui James Ellroy
ha redatto il reportage di due casi giudiziari che hanno avuto un grosso
impatto sull’opinione pubblica degli anni Sessanta. Attingendo a materiali
d'archivio, a rapporti di polizia ed a ricerche nei casellari giudiziari, lo
scrittore ha raccontato la storia di due fatti di sangue che hanno segnato un
periodo difficile della storia statunitense, contrassegnato da violenze ed
omicidi illustri.
Il
28 agosto 1963, nel giorno in cui Martin Luther King pronunciò il suo più celebre
discorso (“I have a dream”), due giovani donne vennero ferocemente assassinate
nel loro appartamento, nel cuore di una New York livida e deserta.
Qualche
anno dopo – siamo al 12 febbraio 1976 – l’attore Sal Mineo, celebre per le sue
interpretazioni in Gioventù bruciata
e in Exodus, fu rinvenuto cadavere nei
pressi della sua abitazione.
Pur
trattandosi di due casi del tutto indipendenti, avvenuti ad anni di distanza l’uno
dall’altro, le situazioni descritte vantano un incontestabile punto di
contatto: la pressione esercitata dall’opinione pubblica che, in entrambi i
casi, portò gli inquirenti ad alterare la veridicità dei fatti. La voce
narrante di un poliziotto, con cui si apre il libro, rivela infatti:
“Mandammo in galera un innocente. Cedemmo a un consenso generale avvelenato. Il crimine ci sconvolse, il contesto ci confuse, allo stesso tempo la nazione impazzì.”
Al
di là di ogni valutazione (questo libro era davvero indispensabile?), il volumetto si legge tutto d'un fiato e può essere considerato – come ha sottolineato unanimemente
la critica – un perfetto distillato dell’opera e delle ossessioni di un autore che,
per l’ennesima volta, si conferma il cantore del lato più oscuro del sogno americano.
Consigliato a:
coloro che, nell’attesa dell’uscita dell’edizione italiana di This storm, sentono la mancanza della
scrittura del grande James ed a chiunque voglia rispolverare le vicende di due
delitti che hanno avuto grosso impatto sul pubblico americano.
Voto:
7/10
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