domenica 19 maggio 2019

Ragione da vendere, Enrico Pandiani



Ragione da vendere è il settimo episodio della serie incentrata su Les Italiens: una squadra di poliziotti della Brigata Criminale parigina, tra loro accomunati dalle origini italiane (rese ancora più evidenti dai cognomi).
Anche stavolta Pandiani si conferma tra le voci più originali del noir di casa nostra, innestando suggestioni provenienti dal poliziesco d’oltralpe – echi di Sanantonio e Manchette, prima di tutto – su un substrato classico, che rimanda ai grandi del genere come Chandler e Hammett.
Ma andiamo con ordine, partendo dalla trama.    

Questa volta Mordenti e il collega Servandoni vengono coinvolti - per puro caso - nella rapina a mano armata ad un furgone: la morte di un uomo e il rapimento di una giovane donna sono le tragiche conseguenze del misfatto.
Da quel momento in avanti gli “italiani” si ritroveranno cooptati nella ricerca di un’opera d’arte: una statua cinese dal valore inestimabile che pare essere scomparsa nel nulla. Nel corso dell’indagine, la loro strada incrocerà quelle di un subdolo poliziotto britannico, di un losco ricettatore vietnamita e di una malefica “femme fatale”: personaggi ambigui e spietati, disposti a qualsiasi cosa pur di mettere le mani sul prezioso bottino.

Come nei libri precedenti, la trama è avvincente ed il ritmo incalzante. Gli snodi narrativi appaiono naturali e mai forzati, garantendo un continuum narrativo non sempre riscontrabile nella letteratura di genere dei nostri giorni.   
All’interno di questo romanzo, vanno comunque evidenziate tre particolarità. In primo luogo, l’imminente trasferimento della brigata dal Quai d’Orfevres - il leggendario tempio della polizia parigina - al modernissimo Bastione, un gigantesco edificio situato nei pressi delle Porte di Cluchy: quasi a voler sottolineare un taglio netto col passato ed un salto a piè pari nella modernità.
Il secondo evento da sottolineare è quello dell’incontro tra Les Italiens e Zara Bosdaves, ex poliziotta e detective privata, già protagonista di La donna di troppo e Più sporco della neve: il confronto/scontro tra Mordenti e l’investigatrice è interessante e dona alla trama quel “qualcosa in più” in termini di dialoghi, pathos ed azione.
Infine – e questo è il pezzo pregiato all’interno della trama – da qualche romanzo a questa parte Pandiani ha dato maggior consistenza emotiva al proprio protagonista, Pierre Mordenti, rendendolo più riflessivo, meno scavezzacollo e - su questo non ci sono dubbi – più realistico e credibile.
Cos’altro resta da dire? La risposta è ovvia: non vediamo l’ora di ritrovare Mordenti e la sua squadra in una nuova ed avvincente avventura sotto i cielo parigini.  


Consigliato a: coloro che amano il noir italiano, con trame coinvolgenti e non scevro da momenti ironici, ed a chiunque apprezzi i personaggi ben costruiti e pieni di sfaccettature capaci di far breccia nel cuore del lettore.   


Voto: 7,5/10



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