Dopo
essere rinato a seconda vita nel libro precedente, torna Annibale Canessa, ex
militare dell’Arma in congedo: un eroe solitario e tutto d'un pezzo che, romanzo
dopo romanzo, si sta ritagliando il suo spazio nell’ambito del thriller di casa
nostra.
Questa
volta il nostro eroe si ritrova ad indagare su uno dei più noti e sentiti “Misteri
d’Italia”, ovvero la strage di Bologna del 1980: una tragedia ancora viva nella coscienza di ciascuno di noi e per cui l’autore immagina una scenario del tutto
diverso, sia riguardo alla matrice sia per quanto concerne l’identità
dei responsabili.
Durante una breve vacanza in Palestina, Canessa viene contattato dal Mossad che gli fornisce elementi utili a riaprire il caso dell'attentato alla stazione. Secondo i servizi segreti israeliani, infatti, dietro la strage ci sarebbe la mano del Colonnello Gheddafi.
Prima con riserbo e poi con sempre maggiore determinazione, Annibale decide di dedicarsi all’indagine. Figure oscure provenienti dal passato, però, stanno tramando nell’ombra, sfidando l’ex carabiniere in una lotta senza esclusione di colpi. Canessa si ritroverà così al centro di un intrigo strettamente connesso ai segreti della guerra fredda; una matassa aggrovigliata che riuscirà a dipanare solo evitando le trappole ed i depistaggi che qualcuno ha disseminato lungo il suo percorso.
Come nel romanzo precedente, siamo alle prese con un giallo fantapolitico ricco di adrenalina. Perrone ha scelto di utilizzare la fiction per raccontare gli anni bui del terrorismo: un mondo di misteri a cui, purtroppo, non sempre la magistratura è riuscita a trovare un’adeguata risposta.
Il
ritmo è parecchio sostenuto; la scrittura rapida e scorrevole riesce a
restituire la giusta tensione. L’unico vero neo è rappresentato dalla caratterizzazione
dei personaggi, con il buono che resta sempre troppo buono ed il cattivo più
perfido che mai. Probabilmente, un po' di ironia avrebbe giovato all'impianto, togliendo
un po’ di grevità ad un insieme un poco esagerato (Canessa, talvolta, ha la stessa consistenza dei
personaggi degli Spaghetti Western di serie B!)
Al
di là di tutto, senza stare troppo a disquisire tra fantasia romanzesca e
verità storica accertata, L’estate degli
inganni è un buon thriller da leggere sotto l’ombrellone, con un’azzeccata
commistione di azione, tensione e intrighi internazionali.
Consigliato a: coloro che amano i thriller avvincenti, ricchi di tensione ed adrenalina, con un eroe quasi invincibile ed in grado di sgominare da solo la congrega dei cattivi.
Voto: 6,5/10
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