Sarah è una storica il cui padre ha lavorato per qualche anno al manicomio di Ambergate e, per questo, decide di scrivere un testo su quel posto.
Ogni giorno si reca nel luogo in cui si trovava e qui incontra un giovane che dice di voler vivere da senzatetto: i due diventano amici, insieme gironzolano tra i corridoi del vecchio ospedale... Ed ecco che, mentre esploravano una zona non ancora visitata, si imbattono in un armadio.
So cosa state pensando, ma non è Narnia.
Anzi.
In realtà, il mobile nasconde l'accesso ad una stanza in cui sono ammucchiate alcune valigie e la nostra protagonista decide subito di aprirle per catalogarne il contenuto e scoprire qualcosa in più sulle persone che vivevano nella struttura. Tutto fila abbastanza liscio fino a che non scovano una valigia al cui interno è conservato qualcosa che riguarda Sarah.
So cosa state pensando, ma non è Narnia.
Anzi.
In realtà, il mobile nasconde l'accesso ad una stanza in cui sono ammucchiate alcune valigie e la nostra protagonista decide subito di aprirle per catalogarne il contenuto e scoprire qualcosa in più sulle persone che vivevano nella struttura. Tutto fila abbastanza liscio fino a che non scovano una valigia al cui interno è conservato qualcosa che riguarda Sarah.
A questo punto, come la Hughes è solita fare, arriva il salto nel passato: si torna indietro di molti anni, al momento in cui una ragazza comincia a lavorare ad Ambergate e si dovrà occupare dell'accoglienza di una fanciulla che in mezzo ai matti (o considerati tali) sembra abbastanza fuori posto.
Da qui un'infermiera racconterà la storia di Amy, ricoverata per ragioni a dir poco assurde anche se forse comuni per l'epoca... e piano piano si scoprirà come si intrecciano le vite dei personaggi: Amy ed Ellen, il padre di Sarah, lei stessa e anche il suo giovane amico
Io e la Hughes abbiamo un rapporto molto strano: leggo di cosa parlano i libri e le descrizioni non mi dicono granché, mi danno l'idea di letture quasi scontate e banali; poi leggo i libri nella loro interezza e puntualmente rimango emotivamente sconvolta.
Certo, la scrittura è molto semplice e talvolta alcuni incastri sono prevedibili, ma le storie si rivelano sempre molto piacevoli e coinvolgenti. Inoltre, l'autrice usa trame apparentemente leggere e banali per affrontare comunque tematiche importanti.
Certo, la scrittura è molto semplice e talvolta alcuni incastri sono prevedibili, ma le storie si rivelano sempre molto piacevoli e coinvolgenti. Inoltre, l'autrice usa trame apparentemente leggere e banali per affrontare comunque tematiche importanti.
Dei tre libri che ha scritto fino ad ora credo che questo sia quello che ho amato di più, ma attendo con ansia e curiosità un prossimo volume... che comprerò, inizierò e divorerò senza passare per la seconda di copertina.
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