martedì 11 giugno 2019

Il delitto del fascista Nuvola Nera, Angelo Marenzana





Angelo Marenzana è un personaggio più unico che raro all’interno del variegato mondo del noir italiano. Mentre la stragrande maggioranza dei suoi colleghi ha scelto la strada di una scrittura semplice e diretta, scevra da orpelli, lo scrittore alessandrino ha optato per una narrazione “colta” – se mi passate il termine – che si affida ad una eccellente padronanza lessicale e a una cura minuziosa nella descrizione del dettaglio.
A due anni di distanza da Alle spalle del cielo Marenzana ci fa rincontrare Lorenzo Maida, l’ex poliziotto con un passato al servizio della polizia franchista che dopo il ritorno in Italia si è riciclato nella veste di commerciante di tessuti.

Siamo nella primavera del 1945, ad Alessandria: una città che sta vivendo gli ultimi giorni del secondo conflitto mondiale. Maida, ormai assuefatto alla sua attività di piccolo imprenditore, viene coinvolto dal cognato Vito Todisco nell’indagine su un omicidio. Il fascista Egidio Visconti è stato ucciso sull’uscio della propria abitazione con un fendente in pieno cuore; nella sua bocca è stata rinvenuta una manciata di sabbia. Poco tempo dopo Osvaldo Mantelli, braccio destro della vittima, subisce la medesima sorte.
A poco a poco, le indagini sui due delitti si ricollegheranno ad una vicenda di vent'anni prima: il suicidio di Valentina Lanzavecchia, una giovane donna che era stata vittima di un brutale stupro.

Siamo di fronte ad un ottimo esempio di noir ad ambientazione storica. Miscelare una trama gialla con la storia reale non è per niente semplice: richiede acume, capacità di sintesi, senso dell’equilibrio (per non “sbandare” troppo in un senso o nell’altro). Marenzana, però, evita agevolmente gli scogli della retorica e del cronachismo, facendo coesistere in maniera eccellente le due anime del racconto: un plot avvolgente, che tiene desta l’attenzione fino alla fine, e l’immagine di una città in ginocchio, che cerca di sopravvivere sotto una gragnuola di bombe che piovono dal cielo.  
Lo scrittore evita gli estremi opposti del “bianco e nero” (o del “buono e cattivo”, per essere più precisi); predilige le sfumature intermedie – sia per quanto concerne l’ambientazione sia per le caratteristiche emotive dei protagonisti – immergendosi in quella zona grigia in cui si perdono le anime degli uomini nei tempi più difficili ed inclementi.
I personaggi sono ben caratterizzati, con un approfondimento delle psicologie che è raro riscontrare nella letteratura di genere. Il dipanarsi della vicenda è supportato da una scrittura in cui la narrazione in terza persona si amalgama perfettamente con dialoghi realistici, che rimandano spesso al linguaggio comune (l’utilizzo del dialetto è emblematico, in tale senso).
Probabilmente Il delitto del fascista Nuvola Nera rappresenta la miglior prova letteraria di Angelo Marenzana: un autore che, seppur considerato di nicchia, sta dando al noir nostrano un contributo ben più solido di quello di tanti autori più decantati ma, sicuramente, meno coraggiosi ed originali.


Consigliato a: coloro che amano le trame gialle che si sviluppano in un concreto contesto storico ed a chiunque apprezzi a prescindere  i libri “ben scritti”, con una stesura elegante e fermamente attenta al dettaglio.


Voto: 7,5/10



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