Signori
e signore, leviamoci il cappello: siamo di fronte ad un grande libro!
Nel
caso si volesse comprendere fino in fondo l’evoluzione del mondo musulmano,
sono convinto che quest’opera di Kader Abdolah – scrittore di origine iraniana (naturalizzato
olandese) scampato al regime degli ayatollah – sia ben più idonea allo scopo dell’opera
omnia di Oriana Fallaci.
Le
vicende di una famiglia persiana, strettamente connesse con quelle di una
moschea di provincia, diventano lo strumento più adatto per raccontare la
storia di un paese in perenne trasformazione, che viene sconvolto dalla caduta
dello scià, dalla guerra con l’Iraq e dalla poderosa ascesa di Khomeini.
Aga
Jan, ricco mercante, è il patriarca della vecchia casa della moschea: un
edificio secolare in cui le tradizioni hanno un enorme peso e dove la vita si
svolge quotidianamente tra amori, nascite, matrimoni e preghiere. Un bel
giorno, però, il vento della storia giunge con prepotenza a scardinare il
consolidato tran tran della famiglia, trascinandola nel cuore di quel dramma
che, a poco a poco, sconvolgerà il paese.
Le
azioni di ogni singolo componente, da quel momento in avanti, verranno
prepotentemente influenzate dai cambiamenti in atto: qualcuno si dedicherà a combattere
l’oppressione e qualcun altro la metterà in atto; qualcuno compirà azioni
terroristiche e qualcun altro impugnerà la videocamera per documentare il corso
degli eventi.
Aga
Jan, con la sua indole solida e paziente, sarà testimone degli sconvolgimenti del
presente, pur conservando dentro di sé una totale fedeltà alle proprie radici.
I
lettori olandesi hanno votato La casa
della moschea come secondo miglior libro mai scritto nella loro lingua:
direi che la scelta è assolutamente condivisibile.
Siamo
di fronte ad un romanzo appassionante, che sa essere drammatico e lirico allo
stesso tempo, e che riesce a far respirare ai lettori occidentali l’atmosfera dei
minareti e degli antichi bazar.
La
figura di Aga Jan e quelle dei suoi famigliari sono esemplari: si fanno
portatori e testimoni di quei valori forti ed imprescindibili che devono essere
difesi ad ogni costo, anche di fronte ai regimi più malvagi e disumani.
Sono
parecchi i personaggi che si succedono in questa saga di uomini e donne, che si
muovono lungo un percorso in cui le antiche tradizioni giungono a scontrarsi con
i mutamenti politico-sociali in atto. La denuncia del regime violento degli ayatollah si amalgama alla perfezione con l’incedere poetico
della narrazione, riuscendo nell’intento di tratteggiare lo sconvolgimento delle
relazioni umane e dei valori condivisi all'interno della comunità.
Giunti all’ultima pagina, si può arrivare ad una legittima constatazione: libri
come questo sono più efficaci di mille saggi sociologi nel raccontare la
storia e l’evoluzione di un popolo.
Consigliato a:
coloro che vogliono scoprire uno scrittore meraviglioso, capace di raccontare
la storia di un paese attraverso una vicenda famigliare avvincente, toccante e
piena di pathos.
Voto:
8,5/10
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