giovedì 13 giugno 2019

La casa della moschea, Kader Abdolah




Signori e signore, leviamoci il cappello: siamo di fronte ad un grande libro!
Nel caso si volesse comprendere fino in fondo l’evoluzione del mondo musulmano, sono convinto che quest’opera di Kader Abdolah – scrittore di origine iraniana (naturalizzato olandese) scampato al regime degli ayatollah – sia ben più idonea allo scopo dell’opera omnia di Oriana Fallaci.
Le vicende di una famiglia persiana, strettamente connesse con quelle di una moschea di provincia, diventano lo strumento più adatto per raccontare la storia di un paese in perenne trasformazione, che viene sconvolto dalla caduta dello scià, dalla guerra con l’Iraq e dalla poderosa ascesa di Khomeini.

Aga Jan, ricco mercante, è il patriarca della vecchia casa della moschea: un edificio secolare in cui le tradizioni hanno un enorme peso e dove la vita si svolge quotidianamente tra amori, nascite, matrimoni e preghiere. Un bel giorno, però, il vento della storia giunge con prepotenza a scardinare il consolidato tran tran della famiglia, trascinandola nel cuore di quel dramma che, a poco a poco, sconvolgerà il paese.
Le azioni di ogni singolo componente, da quel momento in avanti, verranno prepotentemente influenzate dai cambiamenti in atto: qualcuno si dedicherà a combattere l’oppressione e qualcun altro la metterà in atto; qualcuno compirà azioni terroristiche e qualcun altro impugnerà la videocamera per documentare il corso degli eventi.
Aga Jan, con la sua indole solida e paziente, sarà testimone degli sconvolgimenti del presente, pur conservando dentro di sé una totale fedeltà alle proprie radici.

I lettori olandesi hanno votato La casa della moschea come secondo miglior libro mai scritto nella loro lingua: direi che la scelta è assolutamente condivisibile.
Siamo di fronte ad un romanzo appassionante, che sa essere drammatico e lirico allo stesso tempo, e che riesce a far respirare ai lettori occidentali l’atmosfera dei minareti e degli antichi bazar.
La figura di Aga Jan e quelle dei suoi famigliari sono esemplari: si fanno portatori e testimoni di quei valori forti ed imprescindibili che devono essere difesi ad ogni costo, anche di fronte ai regimi più malvagi e disumani.
Sono parecchi i personaggi che si succedono in questa saga di uomini e donne, che si muovono lungo un percorso in cui le antiche tradizioni giungono a scontrarsi con i mutamenti politico-sociali in atto. La denuncia del regime violento degli ayatollah si amalgama alla perfezione con l’incedere poetico della narrazione, riuscendo nell’intento di tratteggiare lo sconvolgimento delle relazioni umane e dei valori condivisi all'interno della comunità.
Giunti all’ultima pagina, si può arrivare ad una legittima constatazione: libri come questo sono più efficaci di mille saggi sociologi nel raccontare la storia e l’evoluzione di un popolo.


Consigliato a: coloro che vogliono scoprire uno scrittore meraviglioso, capace di raccontare la storia di un paese attraverso una vicenda famigliare avvincente, toccante e piena di pathos.


Voto: 8,5/10



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