venerdì 13 luglio 2018

Lo schiaffo, Christos Tsiolkas


Sinceramente mi aspettavo di più. Dopo aver letto alcune critiche che paragonavano questo romanzo alle opere di Philip Roth, Jonathan Franzen o Don De Lillo, mi sono reso conto che talvolta i recensori, colti da improvviso entusiasmo, esagerano nei paragoni e nelle valutazioni.  Non fraintendetemi: non sostengo affatto che si tratti di un pessimo romanzo… però le aspettative piuttosto alte non me l’hanno fatto apprezzare come sarebbe accaduto in circostanze normali.   

Siamo a Melbourne, in Australia, in un’enclave di origine greca. Héctor e Aisha hanno organizzato un bel barbecue nel giardino di casa, invitando amici e parenti. Tutto sembra andare nel migliore dei modi fino al momento in cui Hugo, il pestifero figlioletto di Gary e Rosie, tira un calcione negli stinchi di Harry, il cugino di Hector. A quel punto, Harry molla uno sganassone al bambino. Da lì in avanti, l’equilibrio della piccola comunità comincia a vacillare. Pregiudizi sociali e razziali, gelosie e risentimenti emergeranno improvvisamente, contribuendo a  scavare un solco profondo tra le persone coinvolte.

L'obiettivo evidente di questo romanzo è quello di raccontare le umane miserie, che vengono osservate sia attraverso gli occhi degli adolescenti sia dal punto di vista delle persone più anziane.
Nonostante le buone intenzioni, però, il romanzo di Tsiolkas non decolla come vorrebbe. Non è una brutta idea scegliere di far narrare la vicenda da diversi punti di vista; il problema è che taluni di questi risultano un po' deboli e poco interessanti.
I personaggi hanno una caratterizzazione che, talvolta, risulta eccessiva; le descrizioni delle scene di sesso sono spesso volgari e fuori luogo, quasi puntasserro alla provocazione gratuita. 
Le vicende narrate, inoltre, faticano a supportare le dinamiche che si vengono a creare tra i vari protagonisti, provocando un progressivo calo d'attenzione da parte del lettore.
Al di là di tutto, l'ambientazione Australiana risulta interessante e contribuisce a fornirci un'idea di una nazione di cui - almeno dal punto di vista letterario - conosciamo poco o niente.


Consigliato a: coloro che vogliono scoprire la nuova letteratura australiana, attraverso un'opera magari imperfetta ma capace di rendere l'idea di un continente che si trova agli antipodi del mondo che conosciamo (e non solo dal punto di vista geografico).


Voto: 6+/10


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