venerdì 6 luglio 2018

Everyman, Philip Roth


La lettura di questo romanzo breve lascia il segno!
"La vecchiaia non è una battaglia, è un massacro": questa frase mi è rimasta particolarmente impressa, tanto da farla mia pochi istanti dopo averla letta.
In una società come quella occidentale, che tende spesso a rimuovere il concetto della "morte", nascondendolo opportunamente dietro il benessere e l'opulenza, è davvero coraggioso (oltre che insolito) addentrarsi nei meandri di una vita umana ed osservare il suo lento ed inesorabile disfacimento.

Il protagonista del racconto ha il suo primo contatto con la morte durante l'infanzia, quando vede emergere dalle onde del mare un corpo gonfio, corroso e devastato. Da quel momento in avanti, la morte diventerà l'inseparabile compagna di un percorso lungo un'esistenza: dapprima rimarrà sullo sfondo, dissimulata, affacciandosi solo in determinate occasioni (il decesso dei genitori ad esempio). Col passare degli anni e con l'inevitabile declino fisico, si ripresenterà con sempre maggiore frequenza lungo il cammino del protagonista, portandosi via affetti ed amicizie.
È davvero notevole il fatto che il disfacimento fisico del protagonista, la sua debolezza incipiente e la sua progressiva resa davanti agli eventi, sia accompagnata dall'immagine di un'America sempre più vulnerabile e che, all'indomani dell'11 settembre, si risveglia più insicura e più timorosa dell' avvenire. Questa non è altro che una sottile metafora della vita umana... una vita che appare solida ed invincibile negli anni della gioventù ma che, col passare del tempo, sconta quotidianamente la paura che dietro la notte non possa più esserci un domani.

Questo libro, seppur breve (poco più di un centinaio di pagine), mi ha lasciato moltissimo: spunti di riflessione, ma anche il confronto con paure quotidiane con con cui ognuno di noi, volente o nolente, dovrà prima o poi fare i conti.
E, alla fine della fiera, emerge un elemento inconfutabile: parlando della morte, paradossalmente, Roth ha scritto un meraviglioso libro che parla della vita.


Consigliato a: coloro che vogliono affrontare "l'ultimo Roth", attraverso un romanzo che rappresenta il canto del cigno di un autore straordinario, capace come pochi altri di analizzare i misteri più reconditi dell'animo umano.


Voto: 8/10 


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