giovedì 5 luglio 2018

Come una famiglia, Giampaolo Simi



Giampaolo Simi, a differenza di altri autori  di casa Sellerio, non ha mai imboccato la strada della “serialità”: in La notte alle mie spalle e Cosa resta di noi – per citare due delle opere più note – i protagonisti esaurivano la loro “esistenza letteraria” nell'arco di un unico libro. È quindi sorprendente che in questo ultimo romanzo l’autore toscano abbia scelto come protagonista Dario Corbo, l’ex cronista su cui era incentrato il precedente La ragazza sbagliata. Perché questa scelta? Solo dedicandoci ad un’approfondita lettura, forse, otterremo la risposta al nostro quesito…

Siamo nuovamente in Versilia. Dario Corbo, dopo aver divorziato dalla moglie Giulia, ha abbandonato il mondo del giornalismo ed è stato assunto da Nora Beckford – di cui abbiamo già fatto la conoscenza nel libro precedente – come responsabile della Fondazione dedicata al padre, celebre scultore. Stavolta, però, si troverà alle prese con un problema che lo coinvolge nel profondo. Il figlio Luca, giovane promessa del calcio nazionale, è stato accusato di un reato infamante: quello di aver picchiato selvaggiamente una ragazza nel corso di una festa. Dario, incredulo, si troverà a scavare in mezzo ad una selva oscura di menzogne ed interessi economici, per cercare di salvare la sua famiglia – o ciò che ne resta – dall'annientamento. 

Come al solito Simi ci regala un romanzo avvincente, realistico e pieno di tensione. Sarebbe riduttivo definire Come una famiglia come un semplice noir, perché i temi trattati sono davvero numerosi.
Innanzi tutto, abbiamo a che fare con le vicende di una famiglia in grave difficoltà, che è costretta a fare i conti con il più tremendo dei sospetti: quello covato nei confronti di un figlio inquisito per un reato gravissimo. 
Assistiamo, poi, ad un vero e proprio atto di accusa nei confronti del mondo dorato del pallone: ciò che per un sacco di ragazzi rappresenta una sorte di giardino dell’eden si dimostra, nella realtà, un involucro vuoto e privo di anima, in cui procuratori infingardi ed arrivisti senza scrupoli giocano con la vita delle persone. 
Viene inoltre proposta un’immagine tutt'altro edificante del mondo giovanile - con telefonini che filmano, video che scorrono, social che sputtanano – in cui chi non è abbastanza forte rischia di perdere il controllo di se stesso e soccombere di fronte alla cruda realtà.
Simi racconta questa storia, livida di disincanto e disillusione, con una scrittura scorrevole ed elegante, facendo ricorso di tanto in tanto a rapidi flashback. Ne scaturisce un affresco drammatico ma esaustivo della provincia toscana, da cui trapela una preoccupante deriva di valori nonché il fallimento di quella che dovrebbe essere l’istituzione più importante: la famiglia.


Consigliato a: coloro che sanno apprezzare i noir con l’anima, capaci di far ricorso ad una trama “di genere” per raccontare le distorsioni ed i problemi della contemporaneità, ed a chiunque ami i libri che sanno conciliare pathos e critica sociale.


Voto: 8/10




Nessun commento:

Posta un commento