giovedì 12 luglio 2018

Grande seno, fianchi larghi, Mo Yan


Un grandissimo romanzo: tra i migliori che mi sia capitato di leggere in vita mia.
Una saga familiare davvero appassionante: epica, potente, lirica, commovente.
Dalla Cina rurale e feudale di inizio novecento al moderno capitalismo, Mo Yan (Premio Nobel 2012) ha raccontato la storia di una famiglia cinese attraverso la voce di Jintong, unico figlio maschio, estimatore del seno femminile, venuto al mondo dopo sette sorelle. E così, attraverso le vicende dei protagonisti, ci si perde completamente tra le pagine del romanzo e ci si ritrova improvvisamente immersi in quella che è stata la storia cinese del ventesimo secolo.

Dalla lotta per la sopravvivenza, contro miseria e tribolazioni, passando attraverso le repressioni dell'epoca Maoista, fino ad arrivare al capitalismo odierno, Mo Yan è riuscito miracolosamente - per la bellezza di 900 pagine fitte - a non perdere mai il filo della narrazione, facendo convivere decine di personaggi e a descrivere perfettamente periodi storici e fenomeni culturali in una "cavalcata" attraverso i decenni, fortemente sospinta dal vento del cambiamento.

Momenti di vera ed intensa commozione si alternano ad eventi estemporanei, a volta addirittura comici. L'abilità dello scrittore riesce però ad amalgamare perfettamente queste diverse anime del racconto, lasciando nel lettore la sensazione di aver assistito a qualcosa di unico ed irripetibile, di aver letto un libro destinato a rimanere nella memoria.
Giudizio? Forse sarò di parte... ma per me questo è un Capolavoro (con la "C" maiuscola)!


Consigliato: a chi ama le grandi saghe familiari, la scrittura poetica e sublime ed a chiunque voglia fare la conoscenza di uno dei più straordinari narratori viventi.


Voto: 9/10 


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