Abbiamo letto in condivisione La giostra del piacere di Eric-Emmanuel Schmitt: un romanzo-fiume pieno di personaggi e ricco di avvenimenti, che si intrecciano nella incantevole cornice di Piace d'Arezzo a Bruxelles.
Lo avevamo acquistato un paio di anni fa al Book Pride milanese con l'intento di farne una "buddy read".
Lo avevamo acquistato un paio di anni fa al Book Pride milanese con l'intento di farne una "buddy read".
Seppure in lieve ritardo sulla tabella di marcia, abbiamo mantenuto la promessa: ora siamo finalmente pronti a darvi il nostro responso su questa lettura.
Chissà se la pensiamo nello stesso modo? Proseguite... e presto lo saprete!
Mely:
Mi è piaciuto perché si tratta di uno Schmitt diverso dal solito: ironico, coinvolgente e dalla scrittura talmente scorrevole da non far pesare il fatto che è lungo 650 pagine. Nonostante il primo capitolo un pochino confusionario, dovuto alla necessità di presentare tutti i personaggi, man mano che si prosegue nella lettura diventa più facile destreggiarsi tra le varie storie e seguire le vicende di tutti i protagonisti. Ad alcuni di loro ci si affeziona immediatamente mentre altri meriterebbero tante dosi di schiaffoni. Come indica il titolo, ci troviamo di fronte ad un carosello di avvenimenti innescati da un foglietto giallo che - pur presentando uno schema di base - non risultano mai noiosi o ripetitivi.
Voto: 8/10
Gio:
Giudizio positivo anche per me. Certo, a volte Schmitt risulta un po' "cialtrone", nel senso che, piuttosto di inventare storie originali, diventa un semplice ed umile servitore dei lettori: le trame, i personaggi e la stessa scrittura sembrano voler assecondare a tutti i costi i gusti di un pubblico che ama la sicurezza del consolidato, senza troppi guizzi o intuizioni. La giostra del piacere resta comunque un romanzo estremamente gradevole, dall'indole voyeuristica, che ci spinge ad osservare ogni singolo personaggio con l'occhio distaccato - ma allo stesso tempo partecipe - del lettore appassionato.
Dopo una prima parte un po' faticosa, in cui l'autore introduce uno ad uno i numerosi protagonisti della vicenda, ci si lascia trasportare ed ammaliare dalla prosa lieve e scorrevole di questo inventore di trame ad orologeria in cui amore e passione, sentimenti e dolore, vita e morte giocano tra loro in una giostra seducente e misteriosa. Nonostante le oltre 600 pagine, il romanzo non ha cedimenti né passaggi a vuoto: e questo, al di là di tutto, costituisce un'indiscutibile merito.
Voto: 7/10
Questa volta, incredibilmente, ci siamo trovati d'accordo sul giudizio: il libro è piaciuto ad entrambi (un evento che, come ben sa chi ci conosce, capita davvero raramente). Sperando di avervi fornito un valido resoconto, vi ringraziamo per l'attenzione dandovi appuntamento per tante nuove, piacevoli letture.
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