Di tanto in tanto - quando troviamo un libro che può rientrare nelle corde di entrambi - torniamo a dedicarci alle nostre letture di coppia.
Questa volta la nostra scelta è ricaduta su La signora del martedì, di Massimo Carlotto. Premettiamo che, mentre Gio conosceva alla perfezione lo stile e i temi dell'autore (è un grande appassionato della saga dell'Alligatore), per Mely si è trattato del primo contatto con lo scrittore veneto.
Com'è andata?
Facilissimo saperlo... non vi resta che proseguire la lettura dell'articolo...
Trama
Tre personaggi. Tre storie differenti. Tre diverse solitudini.
Bonamente Fanzago è un attore di film hard sul viale del tramonto, che trascina stancamente la sua esistenza nel difficile tentativo di sbarcare il lunario. Ogni martedì pomeriggio, una donna senza nome paga i suoi servizi da gigolò presso la pensione Lisbona, un anonimo alberghetto disperso tra i vicoli cittadini. Il proprietario della pensione, il signor Alfredo, vive nascostamente la sua natura di travestito, al riparo da un mondo perbenista e bacchettone, che lo osserva con malcelato disprezzo.
Un fatto del tutto imprevisto giungerà a spezzare il loro consolidato tran-tran, diventando il punto di partenza per una serie di eventi indesiderati.
A quel punto... sarà davvero dura per i tre protagonisti tirarsi fuori dai guai...
Mely:
Un libro che riesce a raccontare la solitudine umana, facendo ricorso a tre personaggi davvero particolari: molto difficilmente, nella letteratura italiana (abituata a riproporre le "solite cose"), scopriamo figure di questo tipo.
Un elemento importante, che emerge durante la lettura, è il disprezzo della società nei confronti delle persone diverse. I protagonisti sono capaci di trasmettere una tenerezza infinita (anche se, talvolta, li avrei presi a schiaffi!)
Lo stile è bello e scorrevole. Avendolo fruito in modalità "audiolibro", una nota di merito va alla lettura da parte dell'autore, capace di scandire con la propria voce i momenti salienti della vicenda.
Voto: 8,5/10
Gio
Carlotto è un maestro del noir nostrano, su questo non esistono dubbi. Stavolta, del tutto inaspettatamente, decide di allontanarsi dai temi a lui più consoni per addentrarsi in una vicenda molto particolare: descrivere le peripezie di tre personaggi che, pur nella loro diversità, hanno in comune il fatto di essere dei reietti, degli esclusi dalla cosiddetta società perbene.
L'autore è bravissimo nel raccontare il loro dolore e la loro capacità di resistere alle difficoltà; i protagonisti, però, sono un po' troppo "sopra le righe": i loro gesti e le loro azioni non rientrano per nulla nell'alveo della plausibilità e, di tanto in tanto, pare di assistere ad un qualcosa di irreale e di fittizio, quasi se la trama fosse un escamotage per far interagire tra loro i personaggi piuttosto che la base dell'intero romanzo.
La lettura è rapida e scorrevole; il libro si legge in una manciata di ore... però, sinceramente, spero che per Carlotto si sia trattato di una breve divagazione e che faccia presto ritorno al noir in senso lato: genere in cui si dimostra sicuramente più a suo agio.
Voto: 7/10
E anche questa volta ce l'abbiamo fatta. Pure se non ci siamo dimostrati d'accordo al cento per cento... per certi versi abbiamo entrambi apprezzato La signora del martedì, libro che - al di là di tutto - merita di essere letto.
Grazie per l'attenzione... e arrivederci ad una delle prossime avventure.
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