mercoledì 25 marzo 2020

La fiamma nel buio, Michael Connelly


La fiamma nel buio (titolo originate The night fire) è il secondo romanzo in cui vediamo interagire Harry Bosch e Renée Ballard e bisogna dire che la scelta di accoppiare i due investigatori si sta rivelando una mossa vincente.
Il vecchio leone Bosch, oramai in pensione, è lo stesso a cui ci siamo affezionati nel corso degli anni (forse solo un po' acciaccato); la presenza di Ballard - un personaggio femminile forte ed intelligente - contribuisce però ad introdurre un soffio di vitalità giovanile nei metodi per nulla convenzionali di Harry, facendo emergere un amalgama di caratteri, dialoghi ed intuizioni davvero ben riuscito.
Partiamo, come sempre, dalla trama...

All'epoca in cui Harry Bosch era un investigatore alle prime armi, aveva un mentore di nome John Jack Thompson, che gli aveva insegnato a prendere ogni indagine sul "piano personale". Dopo la morte di John Jack, Harry riceve dalla di lui vedova un quaderno relativo ad un caso che Thompson aveva portato con sé al momento in cui si era congedato dal LAPD, una ventina di anni prima: l'omicidio irrisolto di un giovane avvenuto in un vicolo spesso utilizzato per scambi di droga.
Bosch decide di consegnare a Ballard il quaderno, chiedendole di aiutarlo a scoprire che cosa sia stato di quel caso, che aveva acceso il "sacro fuoco" di Thompson tanto tempo prima. Questo sarà il punto di partenza della loro indagine...

Michael Connelly si conferma per l'ennesima volta come uno dei più grandi autori di crime-fiction di tutti i tempi. Il suo tratto distintivo è l'innata capacità di comprendere e decodificare la natura umana, abilità che nasce sia dalla sua formazione giornalistica sia dalla sua lunga esperienza di narratore di razza. 
Certo, anche per lui la "necessità" di sfornare un best-seller a cadenza annuale diventa spesso un ostacolo non facilmente raggirabile e non sempre il vecchio Michael riesce ad eguagliare il top della sua produzione (parlo di romanzi come Il poeta o Debito di sangue, tanto per intenderci). Nonostante tutto, le sue opere sono sempre di altissimo livello e la serie dedicata a Bosch continua ad appassionare i lettori di tutto il mondo malgrado abbia raggiunto la ragguardevole cifra di 22 (ventidue!) libri.   
La fiamma nel buio, pur scontando le difficoltà legate ad una trama un po' ingarbugliata, è comunque un ottimo romanzo, con un'ambientazione che si sposta senza soluzione di continuità dagli accampamenti dove vivono e muoiono i senzatetto agli uffici giudiziari ubicati negli scintillanti grattacieli di Bunker Hill.
La prosa dell'autore è impeccabile, intrisa di umorismo e cinismo, e rappresenta un esempio di come anche la narrativa di genere possa riuscire ad accendere i riflettori sulla vita contemporanea. Lo stile di scrittura - veloce e senza fronzoli - è studiato appositamente per mantenere le cose in costante movimento, senza lasciare il tempo di tirare il fiato: i capitoli brevi, in cui si alternano i due protagonisti, sono uno sprone a procedere nella lettura... fino al momento in cui non si arriverà all'ultima pagina.


Consigliato a: tutti coloro che amano i "thriller con l'anima" ed a chiunque si lasci catturare da quei romanzi capaci di unire la tensione della letteratura di genere con un'accurata visione della società americana contemporanea.


Voto: 7,5/10





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