venerdì 20 marzo 2020

Il lungo inverno di Dan Kaspersen, Levi Henriksen






Il titolo originale del romanzo, tradotto in italiano, significa più o meno "la neve cadrà sulla neve caduta". Definizione non poteva essere più appropriata per questa storia tutta scandinava, ambientata in mezzo a paesaggi gelidi ed innevati, che riesce a descrivere il difficile punto di equilibrio tra forza e fragilità all'interno dell'animo umano.
Levi Henriksen è un autore che va tenuto d'occhio. Se si dovesse per forza trovare una corrente letteraria in cui far confluire le sue opere, punterei decisamente sul "realismo sporco": la spiccata tendenza alla sobrietà, la precisione e la stringatezza nell'uso delle parole riconducono proprio in quella direzione.
Ma andiamo con ordine, partendo da un rapido sunto del plot.

Dan Kaspersen, dopo due anni di galera per traffico di stupefacenti, fa ritorno alla fattoria in cui è nato e cresciuto. I suoi genitori sono morti da parecchi anni ed il fratello minore Jakob si è da poco suicidato. 
Abbattuto dal senso di colpa per non essere riuscito ad impedire la sua morte, Dan si ritrova ad essere il principale sospettato di una feroce aggressione ai danni di Oscar Thrane: un ricco possidente che è anche il nonno di Kristian, colui che un paio d'anni prima aveva progettato il losco traffico, uscendone indenne dopo aver addossato ogni responsabilità allo sventurato Dan. 
Come se tutto ciò non bastasse, si troverà ad affrontare la persistente ostilità dell'ispettore Rasmussen e le reiterate prepotenze di Kristian. Nonostante sia forte, in lui, la tentazione di vendere la fattoria ed andarsene definitivamente, l'incontro con la dolce e generosa Mona lo aiuterà a trovare la giusta dose di coraggio per fare i conti con il passato. 

L'ambientazione norvegese, con inverni tutt'altro che clementi (che implicano temperatura abbondantemente sotto lo zero, tonnellate di neve e vento impietoso) è il giusto palcoscenico su cui si svolge questa vicenda: la lotta di un uomo che tenta di trovare un significato alla propria esistenza dopo un periodo trascorso dietro le sbarre. 
Nonostante gli ingredienti di base siano quelli del romanzo poliziesco - ovvero un crimine irrisolto, un uomo dal passato criminale ed una svolta drammatica che genera nuovi enigmi - Il lungo inverno di Dan Kaspersen si differenzia dalla ordinaria letteratura di genere per il suo interesse riguardo al dramma interiore del protagonista e alla sua ricerca del senso della vita. 
Henriksen, di cui avevo già apprezzato il bellissimo Norwegian blues, è un autore notevole, che riesce a creare immagini sorprendenti, attingendo ad un linguaggio che sa essere, al tempo stesso, crudo e tenero: riesce a descrivere con uguale efficacia il macello sanguinolento di un maiale ed il profumo della pelle bagnata di un neonato. 


Consigliato a: coloro che apprezzano le storie che insegnano a trovare il giusto posto nel mondo e a chi ama le vicende famigliari che raccontano il dolore, l'amore e la creazione di una nuova vita. 


Voto: 8/10 


Gio





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