Gorilla blues è il terzo romanzo che leggo con protagonista Sandrone Dazieri (sì, perché il protagonista ha lo stesso nome dell’autore!), per tutti “il Gorilla”: un detective privato che opera ai margini della legge, valicandone spesso i limiti, ed è caratterizzato da uno schizofrenico sdoppiamento di personalità.
Questa volta il nostro Sandrone, per fare un piacere ad un amico, accetta di recarsi ad Angera, sul lago Maggiore, per assumere il ruolo di sorvegliante di un minuscolo luna park. Purtroppo per lui, il compito si rivelerà meno facile del previsto: un misterioso stalker cercherà di fare una strage nel corso di un matrimonio in costume e Sandrone si troverà impegnato a proteggere una giovane e bella ragazza dalle ossessive attenzioni del maniaco.
Il Gorilla è un personaggio unico nel panorama del giallo/noir di casa nostra. Paladino di cause difficili (se non perse in partenza), ha un “socio" alla pari, che si occupa del cosiddetto lavoro sporco: quando lui se ne va dormire… il suo alter ego entra prontamente in azione (e viceversa).
Partendo da una banale storia di violenza, l’autore finisce col riallacciarsi ad un tema più grande: il suo protagonista si troverà ben presto ad indagare all'interno degli ambienti politici estremisti (sia di destra sia di sinistra) fino ad arrivare a Genova durante la commemorazione del tragico G8.
La trama, sinceramente parlando, non è il punto forte del libro: di tanto in tanto ha dei passaggi a vuoto e qualche (evitabile?) rallentamento che appesantisce la narrazione. È però un’esperienza estremamente gradevole perdersi nelle descrizioni di Dazieri ed è apprezzabile il modo in cui riesce a tratteggiare le realtà urbane contemporanee, piene di personaggi che vivono “al limite”. E poi – questo va sottolineato - le battute del Gorilla, sempre azzeccate e fulminanti, sono davvero piacevoli da leggere.
Consigliato a: coloro che amano il noir di solida matrice americana ma ambientato in un contesto sociale tipicamente nostrano ed a chiunque voglia fare la conoscenza di un personaggio… che ne vale due!
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