Uscito in sordina nel lontano 1973, questo libro è diventato col passare degli anni un classico della letteratura per ragazzi oltre che un importante testimonianza sul tema della Shoah. Con una narrazione semplice ed avvincente l’autore, Joseph Joffo, è riuscito a ripercorrere la storia della sua vita e quella della sua famiglia, costretta a dividersi ed a ricongiungersi più volte nella Francia occupata.
Siamo nel 1941. Due fratelli ebrei, Joseph e Maurice, vivono nella Parigi invasa dai tedeschi. Una sera vengono chiamati dal padre che comunica loro un’importante novità: dovranno cominciare una lunga fuga attraverso il territorio francese, per sfuggire dai nazisti e raggiungere la zona “libera”.
Dopo aver ricevuto del denaro, i due ragazzi salutano i loro cari e partono per un viaggio che si rivelerà particolarmente difficile. Emergerà pian piano il coraggio dei due fratelli, che si troveranno ad affrontare situazioni pericolose ed esperienze che li faranno maturare prima del tempo.
Dopo aver ricevuto del denaro, i due ragazzi salutano i loro cari e partono per un viaggio che si rivelerà particolarmente difficile. Emergerà pian piano il coraggio dei due fratelli, che si troveranno ad affrontare situazioni pericolose ed esperienze che li faranno maturare prima del tempo.
Romanzo di formazione, scritto per i ragazzi ma sicuramente adatto ad ogni età, Un sacchetto di biglie è l'autobiografia di un giovane ebreo che racconta la propria difficile infanzia, tormentata dalle persecuzioni subite dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Con una scrittura appassionata ed a tratti commovente, Joffo illustra la sensazione di sradicamento di chi è costretto ad una fuga perenne per riuscire a sopravvivere. Pur non affrontando direttamente il tema dei campi di sterminio, l’opera racconta le traversie di un giovane che rappresenta un po' il simbolo di tutti quei ragazzi che, in un periodo storico drammatico, hanno dovuto mettere da parte i giochi e la spensieratezza dell’infanzia - il loro sacchetto di biglie - per dedicarsi quotidianamente ad una lotta per la sopravvivenza.
Qualche lungaggine di troppo in alcune parti ed una certa ingenuità stilistica non tolgono valore ad un'opera che mantiene intatta la sua freschezza e spontaneità nonostante il passare degli anni.
Consigliato a: coloro che amano le storie vere raccontate con semplicità ed a chiunque desideri un ulteriore ma originale punto di vista sugli abominii nazisti e sulla persecuzione degli ebrei.
Voto: 7,5/10
Con una scrittura appassionata ed a tratti commovente, Joffo illustra la sensazione di sradicamento di chi è costretto ad una fuga perenne per riuscire a sopravvivere. Pur non affrontando direttamente il tema dei campi di sterminio, l’opera racconta le traversie di un giovane che rappresenta un po' il simbolo di tutti quei ragazzi che, in un periodo storico drammatico, hanno dovuto mettere da parte i giochi e la spensieratezza dell’infanzia - il loro sacchetto di biglie - per dedicarsi quotidianamente ad una lotta per la sopravvivenza.
Qualche lungaggine di troppo in alcune parti ed una certa ingenuità stilistica non tolgono valore ad un'opera che mantiene intatta la sua freschezza e spontaneità nonostante il passare degli anni.
Consigliato a: coloro che amano le storie vere raccontate con semplicità ed a chiunque desideri un ulteriore ma originale punto di vista sugli abominii nazisti e sulla persecuzione degli ebrei.
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