La caratteristica che contraddistingue Javier Cercas – rendendolo una figura quasi unica all’interno della letteratura contemporanea - è quella di riuscire a miscelare in maniera convincente la realtà storica e la finzione romanzesca. In questo libro, in particolare, il giornalista-scrittore analizza un episodio risalente all’epoca della Guerra Civile Spagnola che devastò la Spagna nella seconda metà degli anni Trenta.
Nel corso di un'intervista a Rafael Sánchez Ferlosio – padre dello scrittore e politico nonché ideatore della Falange Spagnola Sánchez Mazas – Cercas viene a conoscenza di un episodio risalente alle fasi conclusive della della Guerra civile. Mazas, caduto nelle mani dei soldati Repubblicani, sopravvisse incredibilmente ad un tentativo di fucilazione e riuscì a mettersi in salvo grazie soprattutto ad un miliziano della parte avversa, che fece finta di non vederlo nel corso di una perlustrazione.
Nella seconda parte dell’opera, Cercas ripercorre con ampiezza di dettagli la vita di Rafael Sánchez Mazas. Partendo dagli anni della giovinezza, passando attraverso l’impegno militare e l’esperienza politica, giungendo infine a delineare un punto di approdo tranquillamente borghese, l’autore ricostruisce l’esistenza di un personaggio controverso della storia spagnola per la sua vicinanza al fascismo e la sua partecipazione al governo Franchista.
Infine, nella parte conclusiva del libro, Cercas – dopo un’intervista allo scrittore cileno Roberto Bolaño – scopre che un uomo di nome Miralles, che era stato un giovane soldato della Repubblica nel corso della Guerra Civile, per uno di quegli strani scherzi del destino era presente durante la tentata fucilazione del citato Mazas.
Javier Cercas è uno scrittore che riesce sempre ad emozionare. Con un’intensità epica ed una scrittura semplice ed essenziale, ci conduce attraverso un viaggio lungo quel drammatico crocicchio di eventi rappresentato da conflitto spagnolo del 1936-1939: una guerra che, nell'attenta rielaborazione dell’autore, si trasforma nel paradigma di tutte le guerre combattute in ogni epoca ed in ogni parte del mondo.
Il passato viene raccontato in una duplice prospettiva – sia falangista sia repubblicana – attraverso le parole ed il punto di vista di coloro che sono spesso i “reietti” ed i “dimenticati”; coloro che, alla fine della fiera, finiscono con l’incarnare la storia in maniera più compiuta ed esaustiva di quella che è la versione ufficiale dei libri di testo.
Libro d’atmosfera, che riesce a coinvolgere e ad appassionare, Soldati di Salamina dipinge pagine indimenticabili piene di dramma e di pathos. Attraverso un racconto che attinge a piene mani da espedienti narrativi (alludiamo alle frasi sentite per puro caso da Cercas stesso), questo romanzo riesce nell’intento di lanciare un ponte in direzione di un passato neanche troppo lontano, aiutando il lettore nella comprensione di uno dei più cruenti conflitti che abbiano dilaniato l’Europa del Novecento.
Consigliato a: coloro che amano i romanzi verità, capaci di coniugare storia e finzione, ed a chiunque desideri gettare lo sguardo verso il passato per cercare di comprenderne gli aspetti generali partendo da una micro-storia irrilevante solo in apparenza.
Voto: 7,5/10
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