Questo
fu il romanzo che fece conoscere al mondo John Steinbeck, Premio Nobel per la
Letteratura nel 1962, decretandone il successo letterario. Nonostante sia stato
scritto più di ottant'anni fa, mostra ancora oggi il fascino dell'epopea
americana, proponendo alcuni stilemi che ricorreranno – con molta frequenza –
nelle successive opere dell’autore di Salinas (basti pensare a Furore, per citare un titolo a caso): il
tema della povertà, il legame autentico e profondo che si instaura tra coloro che
rappresentano i reietti della società americana, la lotta per sopravvivere.
"Plan
della Tortilla" è un quartiere collinare di Monterey, in California, in cui i paisanos - discendenti dei primi
californiani e nelle cui vene circola sangue messicano, indio e spagnolo –
trascinano in modo comico e surreale la loro quotidiana esistenza.
Le
vicende ruotano attorno alla figura di Danny, il protagonista, ereditiere di
ben due case in cui abita assieme a sette amici.
In
un posto – ed in un momento storico – in cui conta soprattutto sopravvivere, questi
simpatici perdigiorno formano una bizzarra associazione di persone povere ma allegre,
che trascorrono il tempo ingurgitando galloni di vino, destreggiandosi tra truffe
e vari espedienti.
Ambientato
durante la Grande Depressione degli anni Trenta, in una situazione di miseria e
di degrado, quando l’esistenza per le minoranze etniche non era per niente
facile, Pian della Tortilla è sorretto
da una narrazione di indole cronachistica.
Nonostante
la realtà circostante si dimostri difficile, con povertà e malattie sempre in
agguato, i protagonisti appaiono al lettore pieni di gaiezza e disincanto… una
differenza notevole rispetto a ciò che verrà rappresentato nelle successive
opere dello scrittore.
Con
la sua scrittura essenziale ma potente, Steinbeck riesce a ritrarre alla
perfezione l’immobilismo giornaliero di una compagnia di (s)ventura, che si adagia
nell'ozio e nelle quotidiane sbronze: attività che perpetuano comunque il senso
della comunità, del volersi bene e dello stare insieme (non per niente l'autore paragona spesso la magione di Danny alla Tavola Rotonda ed i suoi amici a prodi
cavalieri).
In
conclusione, possiamo ritenere Pian della
Tortilla un’opera che lascia intravedere il talento di un narratore meraviglioso, che troverà piena celebrazione e compimento nei romanzi
successivi (citiamo, oltre a Furore, Uomini e topi e La valle dell’Eden).
Consigliato
a: coloro che vogliono affrontare una delle prime opere di un Gigante della
Letteratura del Novecento, capace come pochi altri di ritrarre un momento
storico, una nazione ed una società con tutte le sue contraddizioni.
Voto:
7,5/10
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