venerdì 4 gennaio 2019

Pian della Tortilla, John Steinbeck





Questo fu il romanzo che fece conoscere al mondo John Steinbeck, Premio Nobel per la Letteratura nel 1962, decretandone il successo letterario. Nonostante sia stato scritto più di ottant'anni fa, mostra ancora oggi il fascino dell'epopea americana, proponendo alcuni stilemi che ricorreranno – con molta frequenza – nelle successive opere dell’autore di Salinas (basti pensare a Furore, per citare un titolo a caso): il tema della povertà, il legame autentico e profondo che si instaura tra coloro che rappresentano i reietti della società americana, la lotta per sopravvivere.

"Plan della Tortilla" è un quartiere collinare di Monterey, in California, in cui i paisanos - discendenti dei primi californiani e nelle cui vene circola sangue messicano, indio e spagnolo – trascinano in modo comico e surreale la loro quotidiana esistenza.
Le vicende ruotano attorno alla figura di Danny, il protagonista, ereditiere di ben due case in cui abita assieme a sette amici.
In un posto – ed in un momento storico – in cui conta soprattutto sopravvivere, questi simpatici perdigiorno formano una bizzarra associazione di persone povere ma allegre, che trascorrono il tempo ingurgitando galloni di vino, destreggiandosi tra truffe e vari espedienti.

Ambientato durante la Grande Depressione degli anni Trenta, in una situazione di miseria e di degrado, quando l’esistenza per le minoranze etniche non era per niente facile, Pian della Tortilla è sorretto da una narrazione di indole cronachistica.
Nonostante la realtà circostante si dimostri difficile, con povertà e malattie sempre in agguato, i protagonisti appaiono al lettore pieni di gaiezza e disincanto… una differenza notevole rispetto a ciò che verrà rappresentato nelle successive opere dello scrittore.
Con la sua scrittura essenziale ma potente, Steinbeck riesce a ritrarre alla perfezione l’immobilismo giornaliero di una compagnia di (s)ventura, che si adagia nell'ozio e nelle quotidiane sbronze: attività che perpetuano comunque il senso della comunità, del volersi bene e dello stare insieme (non per niente l'autore paragona spesso la magione di Danny alla Tavola Rotonda ed i suoi amici a prodi cavalieri).
In conclusione, possiamo ritenere Pian della Tortilla un’opera che lascia intravedere il talento di un narratore meraviglioso, che troverà piena celebrazione e compimento nei romanzi successivi (citiamo, oltre a Furore, Uomini e topi e La valle dell’Eden).


Consigliato a: coloro che vogliono affrontare una delle prime opere di un Gigante della Letteratura del Novecento, capace come pochi altri di ritrarre un momento storico, una nazione ed una società con tutte le sue contraddizioni.


Voto: 7,5/10



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