venerdì 18 gennaio 2019

ll re di denari, Sandrone Dazieri





Dopo Uccidi il Padre e L’angelo, si conclude (almeno per il momento) la trilogia incentrata sui personaggi di Colomba Caselli e Dante Torre. Pur non raggiungendo le auree vette del primo volume – senza dubbio il migliore - il terzo capitolo mantiene desta l’attenzione del lettore, supportato da una trama incalzante e da continui colpi di scena.
La vicenda prende le mosse proprio dalla scena finale del romanzo precedente, riproposta integralmente nel prologo del libro: quella in cui un uomo senza identità ha quasi ucciso Colomba ed ha rapito Dante.

Colomba ha lasciato la polizia da un anno e mezzo e trascorre il tempo in una situazione di semi-isolamento, vittima di angoscia ed insonnia.
Mentre il paesino delle Marche in cui si è trasferita è flagellato da una terribile tempesta di neve, l'ex vicequestore rinviene nel capanno degli attrezzi un ragazzo autistico infreddolito ed imbrattato di sangue. Tommy – questo è il suo nome – è sopravvissuto alla strage della propria famiglia e nel suo comportamento si intravvedono similitudini con quelle delle vittime del Padre, il rapitore/serial-killer che lei ha ucciso qualche anno prima.
La poliziotta si renderà presto ben conto che c’è qualcuno che sta emulando il defunto assassino e che il ragazzo può essere il punto di partenza per scoprire, finalmente, che fine abbia fatto Dante, che sembra essere sparito dalla faccia della terra.

Sandrone Dazieri, che ha ottenuto la celebrità grazie alla serie noir del “Gorilla”, dimostra di aver ormai cambiato rotta, scegliendo un percorso completamente diverso: quello del thriller d’azione adrenalinico, di matrice yankee ma con una caratterizzazione dei personaggi ed un’ambientazione del tutto nostrana.
Come nei due libri precedenti, l’autore sviluppa la sua narrazione a diversi livelli, ottenendo così una sorta di effetto Matrioska: ogni evento si sviluppa in maniera inaspettata, diventando preludio a sviluppi del plot del tutto inattesi.
Il rapporto sinergico tra Colomba e Dante, pieno di risvolti ed implicazioni inintelligibili, è la chiave di volta attorno a cui si dipana la storia. Ogni tanto qualche colpo di scena appare un poco forzato (se non inverosimile) ed alcuni snodi del racconto non convincono del tutto… ma che volete fare? Quando ci si abbandona al flusso ininterrotto della narrazione, calamitati dalla prosa scorrevole ed avvincente di Sandrone, si è disposti a passare sopra a certe imperfezioni.  
La trama scorre veloce come un Intercity, gli eventi si susseguono alla velocità della luce ed i protagonisti – a cui abbiamo imparato ad affezionarci in questi anni - non annoiano mai.
Speriamo che Dazieri decida, un giorno o l’altro, di tirare fuori Colomba e Dante dalla naftalina. Per il momento, chiuso il terzo volume, la loro saga parrebbe conclusa… 
Però, mai dire mai!


Consigliato a: coloro che amano i thriller adrenalinici, che non concedono un attimo di tregua, ed a chiunque apprezzi i prodotti d’intrattenimento costruiti con grande ed incontrovertibile professionalità.


Voto: 7/10



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