Ed allo spirare del 2018, del tutto inaspettatamente… mi è capitato di leggere il miglior noir dell’anno!
Nell’onda montante della letteratura poliziesca ho scoperto questo gioiello: un romanzo avvincente che riesce ad essere allo stesso tempo commovente e, soprattutto, talmente scioccante da risultare duro ed improvviso come un pugno allo stomaco.
Olivier Norek, l’autore, è un ex poliziotto che conosce alla perfezione gli argomenti di cui parla: prima di dedicarsi alla scrittura del libro ha trascorso parecchio tempo nei luoghi in cui ha ambientato la storia, interagendo con chi ha vissuto in prima persona i drammi descritti. Tutta la vicenda è quindi intrisa di un realismo spaventoso – a tratti persino disturbante - che riesce a coinvolgere intimamente il lettore, scuotendolo nel profondo ed arrivando a minare ogni sua singola opinione o certezza.
Adam è un agente siriano, in fuga da un regime sanguinario, che ha mandato la moglie e la figlioletta in un posto lontano per preservarle dal pericolo. Il suo obiettivo è quello di riunirsi a loro a Calais per poi transitare in Inghilterra. Giunto sul posto, però, non trova traccia delle due donne della sua vita; come se non bastasse, si riscoprirà prigioniero in una sorta di universo parallelo in cui neppure la polizia osa mettere piede.
Lì farà la conoscenza del tenente Bastien Miller, da poco trasferitosi in quel fazzoletto di terra - da cui tutti vogliono scappare - che racchiude la più grande bidonville d’Europa: un immenso campo profughi che è conosciuto come la giungla di Calais. Un sordido rifugio per i dannati della Terra che scontano la loro esistenza sospesa “tra due mondi”.
Norek non fa sconti a nessuno, riuscendo nella difficile impresa di spiegare che cos’abbia realmente rappresentato la giungla di Calais: un accampamento di rifugiati, in essere dal gennaio 2015 a ottobre 2016, che separava di fatto i molti migranti ancora in Francia dalla'Inghilterra, loro destinazione finale.
Con una narrazione violenta, crudele ed intransigente l’autore racconta una vicenda talmente realistica da far rabbrividire il lettore medio, in cui la suspense è demandata non tanto all’intreccio giallo ma al confronto/scontro tra i due mondi ed al reciproco tentativo di comprendersi a vicenda.
Ne scaturisce un libro che, travalicando gli angusti confini del poliziesco, diventa uno straordinario racconto sulla crudeltà umana e sulla lotta per la sopravvivenza, in un occidente che si culla in un colpevole disinteresse per chi è arrivato da lontano per sfuggire alla guerra e alla miseria.
Consigliato a: coloro che desiderano leggere uno dei migliori noir degli ultimi anni e a chiunque sia alla ricerca di un romanzo realistico ed intelligente, duro e toccante.
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