venerdì 13 aprile 2018

Il punto sul thriller tedesco



Per anni, qui in Italia, abbiamo avuto la tendenza a far coincidere l’espressione “giallo tedesco” con la figura dell’Ispettore Derrick. Sebbene siano state numerosissime le serie televisive di successo –  oltre a Derrick ricordiamo Last Cop, Siska e Un caso per due – la letteratura di genere teutonica è sempre rimasta qualche passo indietro rispetto alle produzioni per il piccolo schermo: fino a pochi anni or sono, l’unico romanziere che avesse acquisito una certa notorietà presso il pubblico di casa nostra era il renano Franz Schätzing.
Nelle ultime stagioni, però, si è verificato un totale cambiamento di rotta: gli scrittori nati in Germania hanno iniziato a farsi largo nelle classifiche di vendita e sembrano voler seguire l’aureo percorso intrapreso qualche anno fa dai colleghi svedesi, con il consolidamento di una vera e propria scuola di crime writers.
Come abbiamo ripetuto più volte, nessun genere è in grado di spiegarci la realtà di un paese più del poliziesco, penetrando a fondo negli anfratti più nascosti della società contemporanea. Il Giallo tedesco, da par suo, si è mostrato ligio a questo assioma. Partendo praticamente da zero, è riuscito a far crescere pian piano una nuova generazione di autori capaci di coniugare alla perfezione l’atmosfera del thriller con le varie sfumature della Germania post-unificazione: un paese ricco di contraddizioni, in cui la criminalità ha ancora un peso rilevante. I paesaggi del Mare del Nord, le spietate metropoli di Amburgo e di Berlino ed i misteriosi territori della Foresta Nera, sono diventati le location ideali per trame che hanno saputo far presa su un pubblico desideroso di emozioni forti ma anche di storie con significati sociali importanti.
Il compito di questo articolo è quello di esaminare da vicino dieci autori che sono, probabilmente, i più importanti della nuova scuola tedesca. Personaggi profondamente diversi tra loro per formazione, stile e personalità, ma che presi nel loro insieme ci trasmettono un’idea piuttosto realistica di quella che è la letteratura gialla in Germania.


Franz Schätzing (1957): Dopo aver studiato Scienze della comunicazione ed aver fondato un’agenzia di pubblicità, si è dedicato alla scrittura all'inizio degli anni Novanta, elaborando  satire e racconti brevi. Il grande successo è arrivato nel 2004 con il thriller fantascientifico Il quinto giorno, basato sulla cosiddetta Ipotesi Gaia: il principio per cui la natura resiste all'umanità, come ogni creatura vivente sopravvive agli attacchi di un organismo dannoso. I libri di Schätzing, pubblicati in tutto il mondo, hanno una struttura alquanto particolare: dopo una partenza lenta, in cui vengono narrati eventi dislocati per le varie parti del globo terrestre, la storia entra decisamente nel vivo e procede spedita, raggiungendo a poco a poco picchi di tensione notevole.

Wulf Dorn (1969): Con alle spalle studi in lingue, ha lavorato come logopedista  per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. Ha raggiunto la fama internazionale con il suo primo romanzo, Lo psichiatra, che in Germania è diventato un caso editoriale grazie al passaparola dei lettori. Considerato come uno dei più originali autori di psicothriller, è amatissimo dai lettori italiani (sono oltre 400.000 le copie vendute nel nostro paese). I suoi libri sono caratterizzati da una calibrata strategia della suspense: come ha scritto la stampa tedesca, “quando Dorn fa tirare il fiato al lettore, è solo per trascinarlo meglio più giù, verso l’inferno.”

Sebastian Fitzek (1971): Il suo romanzo d’esordio, La terapia, ha avuto un successo straordinario in Germania nel 2006, giungendo a contendere a Il codice Da Vinci il primo posto nelle classifiche dei bestsellers. A proposito di questo libro, lo stesso autore ha dichiarato di aver pensato alla trama mentre attendeva la fidanzata nella sala d’attesa di uno studio medico: “Quando dopo mezz'ora non s’era fatta vedere, il mio cervello thriller ha cominciato a speculare: e se tutti ti dicessero che non è mai venuta?” Le opere di Fitzek sono particolarmente adatte per i lettori che sono alla ricerca di thriller veloci, ricchi di colpi di scena e con finali del tutto imprevedibili.


Friedrich Ani (1959): Figlio di madre tedesca e padre siriano, è noto per i suoi romanzi che hanno come protagonista il commissario Tabor Süden: un detective tenace e silenzioso che lavora nella sezione “persone scomparse” al dipartimento di polizia di Monaco. Considerato dalla critica internazionale il Simenon Tedesco, ha vinto per ben cinque volte il Deutscher Krimi Preis, il più prestigioso premio per i gialli d’autore pubblicati in Germania.
Se da un lato la sua figura è stata spesso accostata a quella dei grandi lupi solitari del genere come Dashiell Hammett e Raymond Chandler, le atmosfere dei suoi libri e la capacità di narrare i risvolti più segreti dell’animo umano lo rendono simile a Jo Nesbø e Henning Mankell.

Charlotte Link (1963): Figlia d’arte – la madre è la celebre scrittrice tedesca Almuth Link – è considerata tra le autrici più talentuose della sua generazione. La sua fama è dovuta soprattutto alla grande versatilità: dopo aver avuto un buon successo con romanzi a sfondo storico ha superato se stessa con i thriller psicologici, tanto che ogni suo nuovo libro arriva ad occupare stabilmente i primi posti delle classifiche di vendita tedesche (non per niente si è meritata il soprannome di Lady bestseller). La sua abilità consiste soprattutto nel saper regalare al pubblico storie avvincenti ed inquietanti, senza però indulgere mai al raccapricciante e arricchendo la trama con un originale ed apprezzato tocco femminile.

Veit Heinichen (1957): Prima di dedicarsi alla scrittura ha lavorato a lungo come libraio, collaborando con alcuni importanti editori internazionali. Dal 1997 si è trasferito a Trieste – ormai considerata sua città d’adozione – dove ha scelto di ambientare i suoi romanzi, che si sono rivelati autentici bestseller: in Germania ne è stata tratta una serie televisiva intitolata Commissario Laurenti e prodotta  dalla prima rete ARDI. Heinichen costituisce l’ideale punto d’incontro tra il poliziesco nordico e quello mediterraneo: come pochi altri autori è riuscito a sondare gli angoli più reconditi della nostra società, arrivando spesso a riprodurre in filigrana la scioccante attualità, trasformandosi in una sorta di cronista dei cambiamenti europei.


Jakob Arjouni (1964-2013): Prima di diventare scrittore ha sbarcato il lunario vendendo noccioline e costumi da bagno; un bel giorno, però, l’eccellente editore tedesco Diogenes decise di puntare su di lui (all'epoca era appena diciannovenne). Così Arjouni – nome d’arte di Jakob Bothe – venne consacrato enfant prodige dalla stampa internazionale. Il suo romanzo d’esordio – Happy birthday, turco! – arrivò ai vertici delle classifiche di vendita e la versione cinematografica ottenne un buon successo di cassetta. Il protagonista dei suoi gialli è il detective turco Kemal Kayankaya, simpatico e spaccone, che ha dato il la ad un nuovo ed originale filone della letteratura di genere europea: quello dell'etno-thriller.

Marc Raabe (1968): Socio ed amministratore delegato di una società di produzioni televisive e cinematografiche, si è distinto come uno degli autori-rivelazione del giallo tedesco degli ultimi anni. Il suo esordio è stato folgorante: con Il sezionatore è  rimasto per lunghe settimane nella classifica dei libri più venduti in Germania. Esponente del cosiddetto thriller psicologico, si è dimostrato particolarmente abile nell’orchestrare trame accattivanti e nella costruzione di inquietanti atmosfere horror. Il collega Sebastian Fitzek ha detto di lui: “Attenzione: se Marc Raabe proietta i suoi personaggi negli incubi peggiori, allora c’è il grosso rischio che capiti lo stesso anche a voi lettori.”

Simone Buchholz (1972): Si è dedicata al genere giallo a partire dal 2006, raggiungendo il successo con Revolver, le ragazze del porto di Amburgo: il thriller che ha conquistato la Germania con oltre 30.000 copie vendute. Questo romanzo d’esordio ha inaugurato la serie di successo dedicata alla giovane procuratrice Chas Riley. La protagonista di questi libri è una donna tosta, sensibile, con un passato tormentato, che svolge le sue indagini nel difficile distretto di St.Pauli di Amburgo: patria per marinai, prostitute, alternativi e altre persone dalle molto dubbie professioni.

Melanie Raabe (1981): Nata a Jena e cresciuta in Turingia, ha studiato Scienze della comunicazione e Letterature comparate. Personaggio eclettico – è blogger, giornalista e autrice testi teatrali, oltre che scrittrice – ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e critica con il suo primo romanzo La trappola: un thriller psicologico che narra la vicenda di una scrittrice di successo che, da più di dieci anni, vive reclusa nella sua villa senza mai uscirne. I plot delle sue opere sono ben congegnati e sanno tenere incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina, in un crescendo di suspense e terrore che lo avvolgono come una spirale.
  
Arrivati alla fine di questa panoramica, risulta evidente come il thriller tedesco stia seguendo due differenti traiettorie. Autori come Fitzek e Dorn sono rappresentativi di quel genere definito thriller psicologico che nel corso degli ultimi anni ha riscosso una notevole fioritura a livello internazionale. D’altro canto, Ani ed Heinichen sono invece esponenti del vecchio e caro noir che, grazie al loro innato talento, è stato oggetto di una rielaborazione e di un progressivo adattamento alle atmosfere e al modo di essere teutonici.
Questo proliferare di nuovi autori ha fatto sì che un genere a lungo considerato come “letteratura di serie B” sia gradualmente cresciuto, acquisendo sempre maggiore qualità e consapevolezza nei propri mezzi.
Spiegare la ragione di questo exploit non è per niente facile, ma un peso notevole potrebbe averlo avuto il controverso rapporto che la Germania del Ventesimo secolo ha intrattenuto con la verità: la difficoltà di venire a patti con quel retroterra di misteri che hanno increspato la densa superficie della sua storia recente.
Ad ogni modo, il thriller tedesco è forte ed in continua ascesa e l’esempio italiano lo dimostra: una casa editrice come la Emons – specializzata in audiolibri – ha inaugurato una collana dedicata interamente ai gialli tedeschi (tra gli autori introdotti, oltre a quelli già citati, vanno ricordati Harald Gilbers, Brigitte Glaser e Klüpfel & Kobr).


Gio

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