Per anni, qui in Italia, abbiamo avuto la tendenza a far
coincidere l’espressione “giallo tedesco” con la figura dell’Ispettore Derrick.
Sebbene siano state numerosissime le serie televisive di successo – oltre a Derrick ricordiamo Last Cop, Siska e
Un caso per due – la letteratura di genere teutonica è sempre rimasta qualche
passo indietro rispetto alle produzioni per il piccolo schermo: fino a pochi
anni or sono, l’unico romanziere che avesse acquisito una certa notorietà
presso il pubblico di casa nostra era il renano Franz Schätzing.
Nelle ultime stagioni, però, si è verificato un totale
cambiamento di rotta: gli scrittori nati in Germania hanno iniziato a farsi
largo nelle classifiche di vendita e sembrano voler seguire l’aureo percorso
intrapreso qualche anno fa dai colleghi svedesi, con il consolidamento di una
vera e propria scuola di crime writers.
Come abbiamo ripetuto più volte, nessun genere è in grado di
spiegarci la realtà di un paese più del poliziesco, penetrando a fondo negli
anfratti più nascosti della società contemporanea. Il Giallo tedesco, da par
suo, si è mostrato ligio a questo assioma. Partendo praticamente da zero, è
riuscito a far crescere pian piano una nuova generazione di autori capaci di
coniugare alla perfezione l’atmosfera del thriller con le varie sfumature della
Germania post-unificazione: un paese ricco di contraddizioni, in cui la
criminalità ha ancora un peso rilevante. I paesaggi del Mare del Nord, le
spietate metropoli di Amburgo e di Berlino ed i misteriosi territori della
Foresta Nera, sono diventati le location ideali per trame che hanno saputo far
presa su un pubblico desideroso di emozioni forti ma anche di storie con
significati sociali importanti.
Il compito di questo articolo è quello di esaminare da
vicino dieci autori che sono, probabilmente, i più importanti della nuova
scuola tedesca. Personaggi profondamente diversi tra loro per formazione, stile
e personalità, ma che presi nel loro insieme ci trasmettono un’idea piuttosto
realistica di quella che è la letteratura gialla in Germania.
Franz Schätzing (1957): Dopo aver studiato Scienze della
comunicazione ed aver fondato un’agenzia di pubblicità, si è dedicato alla
scrittura all'inizio degli anni Novanta, elaborando satire e racconti brevi. Il grande successo è
arrivato nel 2004 con il thriller fantascientifico Il quinto giorno, basato
sulla cosiddetta Ipotesi Gaia: il principio per cui la natura resiste
all'umanità, come ogni creatura vivente sopravvive agli attacchi di un
organismo dannoso. I libri di Schätzing, pubblicati in tutto il mondo, hanno
una struttura alquanto particolare: dopo una partenza lenta, in cui vengono
narrati eventi dislocati per le varie parti del globo terrestre, la storia
entra decisamente nel vivo e procede spedita, raggiungendo a poco a poco picchi
di tensione notevole.
Wulf Dorn (1969): Con alle spalle studi in lingue, ha
lavorato come logopedista per la
riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. Ha raggiunto la fama
internazionale con il suo primo romanzo, Lo psichiatra, che in Germania è
diventato un caso editoriale grazie al passaparola dei lettori. Considerato
come uno dei più originali autori di psicothriller, è amatissimo dai lettori
italiani (sono oltre 400.000 le copie vendute nel nostro paese). I suoi libri
sono caratterizzati da una calibrata strategia della suspense: come ha scritto
la stampa tedesca, “quando Dorn fa tirare il fiato al lettore, è solo per
trascinarlo meglio più giù, verso l’inferno.”
Sebastian Fitzek (1971): Il suo romanzo d’esordio, La
terapia, ha avuto un successo straordinario in Germania nel 2006, giungendo a
contendere a Il codice Da Vinci il primo posto nelle classifiche dei bestsellers. A proposito di questo libro, lo stesso autore ha dichiarato di aver
pensato alla trama mentre attendeva la fidanzata nella sala d’attesa di uno
studio medico: “Quando dopo mezz'ora non s’era fatta vedere, il mio cervello
thriller ha cominciato a speculare: e se tutti ti dicessero che non è mai
venuta?” Le opere di Fitzek sono particolarmente adatte per i lettori che sono
alla ricerca di thriller veloci, ricchi di colpi di scena e con finali del
tutto imprevedibili.
Friedrich Ani (1959): Figlio di madre tedesca e padre
siriano, è noto per i suoi romanzi che hanno come protagonista il commissario
Tabor Süden: un detective tenace e silenzioso che lavora nella sezione “persone
scomparse” al dipartimento di polizia di Monaco. Considerato dalla critica
internazionale il Simenon Tedesco, ha vinto per ben cinque volte il Deutscher
Krimi Preis, il più prestigioso premio per i gialli d’autore pubblicati in
Germania.
Se da un lato la sua figura è stata spesso accostata a
quella dei grandi lupi solitari del genere come Dashiell Hammett e Raymond
Chandler, le atmosfere dei suoi libri e la capacità di narrare i risvolti più
segreti dell’animo umano lo rendono simile a Jo Nesbø e Henning Mankell.
Charlotte Link (1963): Figlia d’arte – la madre è la
celebre scrittrice tedesca Almuth Link – è considerata tra le autrici più
talentuose della sua generazione. La sua fama è dovuta soprattutto alla grande
versatilità: dopo aver avuto un buon successo con romanzi a sfondo storico ha
superato se stessa con i thriller psicologici, tanto che ogni suo nuovo libro
arriva ad occupare stabilmente i primi posti delle classifiche di vendita
tedesche (non per niente si è meritata il soprannome di Lady bestseller). La
sua abilità consiste soprattutto nel saper regalare al pubblico storie
avvincenti ed inquietanti, senza però indulgere mai al raccapricciante e
arricchendo la trama con un originale ed apprezzato tocco femminile.
Veit Heinichen (1957): Prima di dedicarsi alla scrittura
ha lavorato a lungo come libraio, collaborando con alcuni importanti editori
internazionali. Dal 1997 si è trasferito a Trieste – ormai considerata sua
città d’adozione – dove ha scelto di ambientare i suoi romanzi, che si sono
rivelati autentici bestseller: in Germania ne è stata tratta una serie
televisiva intitolata Commissario Laurenti e prodotta dalla prima rete ARDI. Heinichen costituisce
l’ideale punto d’incontro tra il poliziesco nordico e quello mediterraneo: come
pochi altri autori è riuscito a sondare gli angoli più reconditi della nostra
società, arrivando spesso a riprodurre in filigrana la scioccante attualità,
trasformandosi in una sorta di cronista dei cambiamenti europei.
Jakob Arjouni (1964-2013): Prima di diventare scrittore
ha sbarcato il lunario vendendo noccioline e costumi da bagno; un bel giorno,
però, l’eccellente editore tedesco Diogenes decise di puntare su di lui
(all'epoca era appena diciannovenne). Così Arjouni – nome d’arte di Jakob Bothe
– venne consacrato enfant prodige dalla stampa internazionale. Il suo romanzo
d’esordio – Happy birthday, turco! – arrivò ai vertici delle classifiche di
vendita e la versione cinematografica ottenne un buon successo di cassetta. Il
protagonista dei suoi gialli è il detective turco Kemal Kayankaya, simpatico e
spaccone, che ha dato il la ad un nuovo ed originale filone della letteratura
di genere europea: quello dell'etno-thriller.
Marc Raabe (1968): Socio ed amministratore delegato di
una società di produzioni televisive e cinematografiche, si è distinto come uno
degli autori-rivelazione del giallo tedesco degli ultimi anni. Il suo esordio è
stato folgorante: con Il sezionatore è
rimasto per lunghe settimane nella classifica dei libri più venduti in
Germania. Esponente del cosiddetto thriller psicologico, si è dimostrato
particolarmente abile nell’orchestrare trame accattivanti e nella costruzione
di inquietanti atmosfere horror. Il collega Sebastian Fitzek ha detto di lui:
“Attenzione: se Marc Raabe proietta i suoi personaggi negli incubi peggiori,
allora c’è il grosso rischio che capiti lo stesso anche a voi lettori.”
Simone Buchholz (1972): Si è dedicata al genere giallo a
partire dal 2006, raggiungendo il successo con Revolver, le ragazze del porto
di Amburgo: il thriller che ha conquistato la Germania con oltre 30.000 copie
vendute. Questo romanzo d’esordio ha inaugurato la serie di successo dedicata
alla giovane procuratrice Chas Riley. La protagonista di questi libri è una
donna tosta, sensibile, con un passato tormentato, che svolge le sue indagini
nel difficile distretto di St.Pauli di Amburgo: patria per marinai, prostitute,
alternativi e altre persone dalle molto dubbie professioni.
Melanie Raabe (1981): Nata a Jena e cresciuta in
Turingia, ha studiato Scienze della comunicazione e Letterature comparate.
Personaggio eclettico – è blogger, giornalista e autrice testi teatrali, oltre
che scrittrice – ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e critica con il suo
primo romanzo La trappola: un thriller psicologico che narra la vicenda di una
scrittrice di successo che, da più di dieci anni, vive reclusa nella sua villa
senza mai uscirne. I plot delle sue opere sono ben congegnati e sanno tenere
incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina, in un crescendo di suspense
e terrore che lo avvolgono come una spirale.
Arrivati alla fine di questa panoramica, risulta evidente
come il thriller tedesco stia seguendo due differenti traiettorie. Autori come
Fitzek e Dorn sono rappresentativi di quel genere definito thriller psicologico
che nel corso degli ultimi anni ha riscosso una notevole fioritura a livello
internazionale. D’altro canto, Ani ed Heinichen sono invece esponenti del
vecchio e caro noir che, grazie al loro innato talento, è stato oggetto di una
rielaborazione e di un progressivo adattamento alle atmosfere e al modo di
essere teutonici.
Questo proliferare di nuovi autori ha fatto sì che un genere
a lungo considerato come “letteratura di serie B” sia gradualmente cresciuto,
acquisendo sempre maggiore qualità e consapevolezza nei propri mezzi.
Spiegare la ragione di questo exploit non è per niente
facile, ma un peso notevole potrebbe averlo avuto il controverso rapporto che
la Germania del Ventesimo secolo ha intrattenuto con la verità: la difficoltà
di venire a patti con quel retroterra di misteri che hanno increspato la densa
superficie della sua storia recente.
Ad ogni modo, il thriller tedesco è forte ed in continua
ascesa e l’esempio italiano lo dimostra: una casa editrice come la Emons –
specializzata in audiolibri – ha inaugurato una collana dedicata interamente ai
gialli tedeschi (tra gli autori introdotti, oltre a quelli già citati, vanno
ricordati Harald Gilbers, Brigitte Glaser e Klüpfel & Kobr).
Gio
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