Con questo terzo ed ultimo articolo si conclude il nostro
resoconto sulle donne del giallo.
Nella nostra ampia – e si spera esaustiva, pur essendo
limitata ad un certo numero di scrittrici – esposizione abbiamo proceduto Come
cerchi nell'acqua (citando un celebre noir del grande scrittore scozzese
William McIlvanney, per rimanere in tema). Siamo partiti da un piccolo nucleo
centrale, rappresentato dalle narratrici di casa nostra, per poi espanderci
all'esterno, presentando le autrici più significative del vecchio continente.
Ed ora, per terminare la nostra indagine, non ci resta che passare all'ultimo
anello parlando delle crime writers extraeuropee: scelta assai complicata,
poiché l’elenco delle Gialliste sparse in giro per il mondo è davvero
interminabile.
Cercheremo di non fare torto a nessuno scegliendo alcune
autrici di grande successo che, nel corso degli ultimi anni, sono diventate
delle vere e proprie icone del genere.
Prima di inoltrarci nell'esposizione, però, è doveroso
sottolineare per l’ennesima volta la prepotente ed inarrestabile ascesa di un
movimento considerato a torto come “minore” (nonostante l’Autore più apprezzato
di sempre sia una donna: Agatha Christie) che, passo dopo passo, ha
rivoluzionato completamente le regole di un mondo editoriale forse un po’
troppo retrogrado e maschilista.
Ma non indugiamo oltre e procediamo.
1) Elizabeth George (1949): Di origine statunitense,
laureata in psicologia, ha alle spalle un passato di insegnante alla scuola
pubblica. La stampa si è dimostrata unanime nel considerarla la regina
incontrastata del mystery. Nei suoi libri, che sono stati autentici best
sellers, ha dimostrato uno straordinario talento: è riuscita a trascinare il
giallo classico in una dimensione diversa, più articolata, ed in grado di
analizzare tutta la gamma dei sentimenti umani. Il protagonista dei suoi
romanzi è l’ispettore di Scotland Yard Thomas Lynley, aristocratico quanto
perspicace. È stata insignita dei più importanti premi riservati al genere
giallo, dall’Anthony Award all’Agatha Award.
2) Anne Perry (1938): Nonostante l’origine inglese, vogliamo
considerare questa autrice come un prodotto del mondo nuovissimo, sottolineando
l’impatto della Nuova Zelanda sulla sua carriera di scrittrice. Juliet Marion
Hulme – questo il suo nome all'anagrafe – fu condannata in gioventù per
omicidio: la vicenda è raccontata nel film Creature del cielo di Peter Jackson.
Scontata la condanna assunse lo pseudonimo di Anne Perry per tagliare i ponti
col passato e, da quel momento, cominciò una prolifica carriera letteraria
incentrata su due serie divenute celeberrime: quella di Thomas Pitt e quella di
William Monk. Nel 2009 l’associazione Malice Domestic l’ha insignita del Premio
Agatha alla carriera.
3) Patricia Cornwell (1956):
Americana di Miami, è una discendente di Harriet Beecher Stowe
(l’autrice di La capanna dello zio Tom). Le sue storie poliziesche, supportate
da un meticoloso ed accurato lavoro di ricerca, sono imperniate sulla figura
del medico legale Kay Scarpetta, che affronta e risolve casi di omicidio con
l’aiuto della nipote Lucy e del poliziotto Pete Marino. Autrice ormai ricca ed
affermata (ha venduto milioni di copie in tutto il mondo), ha fondato la
Cornwell Enterprise, molto attiva anche nel campo della beneficenza: vanno
menzionate, al proposito, l’istituzione di una borsa di studio e la donazione
di un’importante collezione di dipinti all’Università di Harvard.
4) Kathy Reichs (1948): Docente ed antropologa forense,
originaria di Chicago, ha ottenuto un successo mondiale con i suoi thriller di
genere medico. I suoi romanzi sono stati tradotti in più di trenta lingue: col
primo di essi, Corpi freddi, ha vinto nel 1997 il Premio Arthur Ellis come
migliore opera prima. Le tecniche di indagine indicate nei suoi racconti e la
descrizione degli strumenti necessari alla loro attuazione sono tutt'altro che
elementi di fantasia: costituiscono parte integrante dell’attività di
antropologa della scrittrice. La protagonista delle sue opere, Temperance
Brennan, ha ottenuto una fama a livello mondiale grazie alla serie TV Bones,
giunta alla dodicesima stagione.
5) Margaret Doody (1939): Canadese di nascita, docente di
letteratura comparata presso l’Università di Notre Dame, alla fine degli anni
settanta pubblicò un romanzo ed un racconto in cui il ruolo del protagonista
era svolto dal filosofo Aristotele. Le opere, purtroppo, non riscossero grande
consenso di pubblico e per lungo tempo la Doody interruppe l’attività di
narratrice.
Nel 1999, però, i due volumi vennero ripubblicati ed
ottennero un insperato successo, tanto da spingere l’autrice a proseguire la
serie con nuovi romanzi. In questa originalissima serie, che costituisce
un’insolita miscela di mistery e filosofia, facciamo la conoscenza di un
inedito Aristotele nelle vesti di Sherlock Holmes.
6) Natsuo Kirino (1951): Pseudonimo di Mariko Hashioka, è
senza ombra di dubbio la più importante autrice di romanzi gialli del Sol
Levante. Ha raggiunto la notorietà con Le quattro casalinghe di Tokyo,
pubblicato nel 1997, che è diventato un bestseller a livello internazionale
oltre che un libro di culto. Le sue opere, basate su trame anticonvenzionali,
rimandano spesso all'hard boiled americano e talvolta si accostano al genere
horror. Allo stesso tempo, trattando la condizione delle classi inferiori e
mettendo al centro della narrazione problemi rilevanti come il crimine e la
prostituzione, possono essere annoverate nella categoria del cosiddetto Giallo
sociale.
7) Mary Higgins Clark (1927): Newyorchese purosangue, ha
pubblicato oltre quaranta romanzi. Ognuno di essi si è rivelato un successo
strepitoso, tanto che tutti i suoi libri – compreso il primo – vengono
periodicamente ristampati (è arrivata a superare le 300 milioni di copie). Ha
dichiarato di trarre ispirazione dai fatti di cronaca realmente accaduti,
sfruttando il DNA di un caso vero per poi lavorarci sopra con la sua innata ed
invidiabile fantasia e dare il via alla costruzione di un racconto. Nelle sue
trame mozzafiato non si riscontrano violenza esplicita o riferimenti sessuali:
questi elementi vengono lasciati all'immaginazione del lettore. Ha firmato
alcuni libri a quattro mani con la figlia minore, Carol, che ha seguito le orme
della madre nel campo della letteratura mistery.
8) Tess Gerritsen (1953): Figlia di due immigrati cinesi,
Terry Tom (questo è il suo nome all’anagrafe) è celebre grazie ai suoi
intriganti medical-thriller e per la serie poliziesca che ha come protagoniste
la detective Jane Rizzoli ed il medico legale
Maura Isles. I produttori televisivi si sono subito buttati su questa
coppia tutta al femminile e ne hanno tratto una serie intitolata Rizzoli &
Isles. È stata spesso paragonata – per similitudini di temi e personaggi – alla
collega Patricia Corwell; ma, mentre la vena della creatrice di Kay Scarpetta
si è un po’ inaridita nel corso degli anni, la Gerritsen ha dimostrato di avere
più fiato e creatività.
I suoi libri, tradotti in più di trenta lingue, hanno
venduto 30 milioni di copie in tutto il mondo.
9) Sue Grafton (1940): Statunitense di Louisville, figlia di
un procuratore distrettuale che si dilettava nella scrittura (il padre, Chip Grafton, ha pubblicato tre
gialli negli anni quaranta), ha dovuto subire innumerevoli rifiuti dalle case
editrici prima di vedere pubblicato il suo primo lavoro. Nel 1982 ha dato la
svolta alla sua carriera pubblicando A come alibi, il capostipite della serie
gialla definita Alfabeto misterioso, uscito con una tiratura iniziale di appena
7500 copie. La saga, imperniata sulla figura dell’investigatrice privata Kinsey
Millhone, sembra non mostrare segni di stanchezza e continua ad avere uno
straordinario successo: nel 2015 è giunta alla lettera X.
10) Karin Slaughter (1971):
Nata in Georgia ma trasferitasi ad Atlanta, è una delle esponenti di
spicco della nuova crime fiction che spopola a livello internazionale. Fra i
suoi romanzi è nota la serie che ha come protagonista Will Trent, inaugurata
con il best seller L’ombra della verità.
I suoi libri sono caratterizzati da un grande senso del ritmo
e da trame molto originali rispetto alla media del settore. L’arma
nascosta di questa scrittrice sembra
essere la capacità di costruire scene di una violenza ed un impatto
inimmaginabili, tali da far impallidire molti colleghi maschi, che la fanno
talvolta accostare al genere horror tout court. È stata insignita per ben
quattro volte del prestigioso Crimezone Thriller Award.
Come abbiamo sottolineato nei precedenti articoli, le eredi
di “zia” Agatha si sono moltiplicate a vista d’occhio ed hanno donato un
contributo fondamentale allo sviluppo ed
all'evoluzione della letteratura poliziesca, intesa nel senso più ampio
del termine (comprensiva cioè di tutti i sottogeneri, dal noir al thriller, dal
mistery psicologico all'hard-boiled).
Ci siamo così resi conto che il binomio “donne e brivido”
funziona alla perfezione. Se un tempo eravamo propensi ad identificare la
narrativa al femminile con alcuni classici stilemi – i sentimenti alla Bridget
Jones o lo shopping della Kinsella – negli ultimi anni abbiamo dovuto
ricrederci: il gentil sesso ha mostrato una straordinaria inclinazione nel
raccontare storie infarcite di delitti e di misteri.
A conclusione di questa disamina, non possiamo fare altro
che condividere un pensiero di Jean Baptiste Alphonse Karr: “La donna, nel
paradiso terrestre, ha morso il frutto della conoscenza dieci minuti prima
dell’uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio”
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