lunedì 18 giugno 2018

Vergogna, John Maxwell Coetzee


Con questo libro – che avevo in lista d’attesa da tempo immemorabile – ho finalmente fatto la conoscenza di John Maxwell Coetzee, Premio Nobel per la letteratura 2013 nonché esponente di spicco della corrente postcolonialista. Si tratta di un romanzo spietato, a tratti urticante, ma capace di condurre il lettore in territori inesplorati in cui sarà costretto a dare risposte riguardo all'etica e alla morale: quasi a dire che la Grande Letteratura, spesso, costituisce uno stimolo alla più profonda riflessione.      

Vergogna è, prima di tutto, la storia di David Lourie: un professore di mezza età che deve fare i conti con se stesso e con l’errato approccio nei confronti della realtà che lo circonda. Incapace di resistere alle tentazioni della carne – quasi in spregio alla maturità fisiologica ed allo status sociale – soccombe in maniera catastrofica a causa della propria superbia. Trovandosi così a tu per tu con l’inevitabile sconfitta, dimostrerà fino in fondo la propria incapacità di gestire la propria disfatta in maniera onorevole.
Ma il romanzo narra anche dell’atavico scontro tra due mondi, che si dimostrano lontani anni luce nonostante la vicinanza fisica: il mondo rurale delle popolazioni indigene e quello cittadino ed urbanizzato della cosiddetta “società civilizzata”. Due sfere che arrivano a sfiorarsi, talvolta, senza mai compenetrarsi vista la profonda ed incolmabile differenza di valori, esigenze e stili di vita che le contraddistingue. 

Il sentimento di “disagio”, di quasi imbarazzo, che permea di sé l’intera vicenda può presentare diversi livelli di lettura. La vergogna è, in primo luogo, il sentimento percepito dal protagonista per aver abusato di una giovane allieva. Allo stesso tempo, la vergogna è una macchia indelebile sugli abiti della giovane nazione sudafricana, in cui delitti e violenze sono una realtà quotidiana ed ineliminabile. Ma la vergogna è anche il sentimento di ogni donna violentata ed abusata – come accade a Lucy, al figlia di David – che si dimostra incapace di ribellarsi al destino, scegliendo di occultare la violenza subita per non mettere in discussione lo status quo della realtà indigena in cui vive.
Il libro è scorrevole: la narrazione è fluida, senza cadute di ritmo, con una scrittura adatta a descrivere contesti e situazioni eterogenee.


Giudizio: a coloro che desiderano conoscere uno dei più grandi autori contemporanei attraverso un'opera originale, per nulla semplice, ma capace di sollecitare interrogativi profondi.


Voto: 7,5/10


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