È importante, a mio parere, confrontarsi di tanto in tanto con culture profondamente diverse dalla nostra, per riuscire a coglierne diversità e peculiarità. Pamuk, indubbiamente, è uno di quegli autori in grado di spiegarci che cosa significhi vivere in un paese come la Turchia, che si trova a metà strada tra l’Occidente a cui siamo abituati e gli influssi asiatici trasportati dal caldo vento di levante.
Ci riesce anche stavolta, raccontandoci una storia che narra d'amore e di passione, di tradimenti e di gelosie, e che trova la sua perfetta ambientazione in una Istambul moderna, in piena trasformazione socio/architettonica.
Il protagonista, Cem, è un ragazzo amante dei libri e che ha patito a lungo l’assenza del padre, incarcerato per dissidi col regime. Accetta di diventare l’aiutante di mastro Mahmut, un abile costruttore di pozzi, dotato di un incredibile sesto senso per individuare le fonti nascoste di acqua. Quando Mahmut viene assunto da un ricco costruttore per scavare un pozzo in un paesino poco fuori dalla capitale, Cem lo seguirà. E proprio lì avrà luogo l’incontro che segnerà per sempre la sua esistenza: quello con una bellissima donna dai capelli rossi, che lo catturerà con il suo fascino spontaneo ed anticonformista facendolo precipitare in una spirale ossessiva.
Si tratta di un romanzo ingegnoso, penetrante, che sa porre in primo piano alcuni di quegli interrogativi che da sempre accompagnano l'esistenza degli esseri umani. Riesce nell'intento di riscrivere in chiave moderna la tragedia greca, assorbendone i temi principali e mostrando il loro valore universale.
Purtroppo la vicenda non sempre è supportata da un perfetto equilibrio narrativo: di tanto in tanto Pamuk pare perdere il filo del racconto, lasciandosi soggiogare dall'ansia di raccontare fino in fondo l’anima tormentata dei protagonisti e faticando a trovare il giusto raccordo tra antiche tragedie e contemporanee realtà. Al di là di tutto, la scrittura magnifica di questo autore – giustamente insignito del Nobel per la letteratura – riesce a "salvare" un romanzo imperfetto e a regalarci l’ennesima riuscita parabola sui desideri umani e sulle loro imprevedibili conseguenze.
Consigliato a: coloro che vogliono conoscere la Turchia di oggi, filtrata attraverso lo sguardo di un narratore straordinario, capace come pochi altri di coniugare retroterra storico e contemporaneità.
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