Il professore di desiderio è il secondo volume di una trilogia imperniata sul medesimo personaggio: David Kepesh (gli altri due sono Il seno e L'animale morente).
In questo romanzo, Roth racconta gli inizi della vita erotica e sentimentale del protagonista; affidandosi a una scrittura intrisa di ironia e sarcasmo - ma anche di assoluta sincerità - riesce a dar voce alle inquietudini più profonde facendo sì che il lettore si riconosca e, finalmente, arrivi a sorridere delle proprie ossessioni.
Chi è davvero David Kepesh? È un ragazzo emotivamente insicuro, "libertino fra gli eruditi, erudito fra i libertini", che dopo essere cresciuto nell'albergo gestito dai genitori pare avviato verso una brillante carriera di docente di letteratura all'università.
Il fascino e l'attrazione esercitati su di lui dal genere femminile vengono vissuti da David come una questione di conoscenza; ben presto si troverà a vivere momenti coinvolgenti e ad alto tasso di erotismo: dapprima a Londra in compagnia di due sfrontate studentesse svedesi, poi nelle relazioni intime con donne caratterizzate da grande personalità e intelligenza.
Ogni singolo incontro sarà l'occasione adatta a riflettere sulla portata della passione e sul reale valore dei sentimenti.
Certo, dire che questo romanzo parla allo stesso tempo di "passione erotica" e "ricerca della felicità" pare quasi un ossimoro: le due cose difficilmente, nella vita di un individuo, giungono al punto di collimare perfettamente.
Assistiamo così alla formazione sessuale e sentimentale del professor Kepesh: uomo dall'indole libertina, succube del fascino femminile, che dopo una giovinezza dissoluta e priva di inibizioni e all'indomani di un matrimonio andato a rotoli, si ritrova improvvisamente vittima dell'impotenza per poi venire tratto in salvo (ma sarà davvero così?) da una donna capace di fargli intravvedere un barlume di felicità. La paura del cambiamento - che sottende, probabilmente, la paura della morte - rimarrà però a ostacolare i suoi progetti come un muro insormontabile che si innalza davanti al suo cammino.
Malgrado la storia narrata non sia particolarmente complessa e strutturata, il filo conduttore che attraversa il libro è rappresentato dalla tensione erotica che pervade ogni goccia di sangue del protagonista. Arricchito da pregnanti riflessioni e da arguti flussi di coscienza, quest'opera riesce nell'intento di raccontare la fuggevole transitorietà dell'appagamento sessuale e della vita in generale.
In alcuni brani - i ritratti della madre malata, del padre vedovo e del di lui amico per la raccolta fondi Barbatnik - Roth raggiunge una tenerezza nostalgica che rimane a lungo nei ricordi del lettore; in altre pagine ci dona intuizioni originali e non scontate a proposito di scrittori come Kafka e Cechov (sul quale Kepesh sta scrivendo un interminabile libro).
Consigliato: a coloro che amano la scrittura complessa, avvolgente e capace di scandagliare in profondità l'animo umano e a chiunque apprezzi i romanzi che tentano di colmare il gap tra passione e amore, impulsi sessuali e sentimento.
Voto: 8/10
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