La morte di Belle è l'ennesimo gioiellino nella vasta produzione di Georges Simenon: un romanzo breve con pochi personaggi descritti magistralmente e un approfondimento psicologico davvero impareggiabile e, al tempo stesso, un'opera capace di lanciare uno sguardo d'accusa sulla società perbenista del Ventesimo Secolo.
Partiamo, come sempre, dalla trama.
Spencer Ashby è un pacifico professore la cui esistenza si sgretola nell'arco di una sola mattinata: quando il cadavere di Belle, figlia di un'amica di sua moglie e loro ospite da tempo, viene rinvenuto all'interno del cottage in cui abitano.
A poco a poco emergerà la tumultuosa adolescenza della giovane vittima - i suoi amanti, la famiglia divisa, gli scandali da cui è scappata - e il malcapitato Spencer diventerà il principale sospettato del delitto. Col procedere delle indagini, la scuola in cui insegna e la piccola comunità in cui si è insediato inizieranno a sospettarlo del misfatto e l'instabile equilibrio del professore comincerà a disintegrarsi.
Si tratta di un libro breve, intenso e ricco di atmosfera, che racchiude tra le sue pagine una duplice indagine psicologica: quella relativa all'ossessione sul giudizio degli altri e quella sulla società dell'epoca - chiusa e puritana - incapace di mostrare empatia verso il diverso.
Prettamente americano per quanto riguarda l'ambientazione, La morte di Belle ripropone un protagonista che ha parecchio in comune con altri personaggi creati dallo scrittore: Ashby, infatti, è il classico (anti)eroe simenoniano: debole, contorto, destinato a venire travolto dagli eventi.
Il romanzo lascia ampio spazio all'analisi della psiche del protagonista, trasformandosi col passare delle pagine in un un viaggio nell'esistenza di un uomo qualunque, scialbo e banale; un personaggio che, pur non volendolo, diventa vittima delle proprie stesse ossessioni e si incammina sulla strada dell'autodistruzione.
La scrittura di Simenon è stilisticamente impeccabile: essenziale, coinvolgente, limpida come acqua di fonte riesce a catturare il lettore e a renderlo partecipe del dramma che sta mettendo in scena.
Consigliato a: coloro che amano i romanzi capaci di scandagliare a fondo la psiche dell'individuo e a chiunque ami i drammi imperniati sulla figura di "uomini qualunque" che finiscono col diventare vittime del destino e delle contingenze.
Voto: 7,5/10
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