lunedì 15 marzo 2021

Il lusso della giovinezza, Gaetano Savatteri


Per uno strano scherzo del destino, quasi senza volerlo, mi trovo a commentare questo romanzo nello stesso giorno del debutto della fiction TV intitolata Màkari e imperniata sui personaggi creati da Gaetano Savatteri: il "giornalista disoccupato di successo" Saverio Lamanna e il suo compare di investigazioni Piccionello.
Dopo La fabbrica delle stelle e Il delitto della Kolymbetra, ritroviamo questa strampalata coppia di (anti)eroi alle prese con una nuova indagine che li porterà un po' lontano dalle atmosfere marine a cui ci avevano abituato nei precedenti volumi. 

Questa volta, infatti, Lamanna e il suo braccio destro si trovano in trasferta a Castelbuono, nel cuore della Madonie, per prestare aiuto a Suleima - la compagna del giornalista - affranta dopo la sciagurata morte del suo datore di lavoro: Steve Parker un milionario americano deciso a investire fior di quattrini nella arcaica e difficile terra di Sicilia. Pare si sia trattato di un banale incidente di montagna, una tragica fatalità. Per Lamanna, però, i conti non tornano; ben presto comincerà a sospettare che qualcosa di oscuro si celi dietro l'improvvisa morte del riccone/mecenate. 

Savatteri, stavolta, mette parecchia carne al fuoco. Sono parecchi i concetti e le suggestioni che si annidano all'interno della narrazione: l'immobilismo di una comunità legata alle antiche tradizioni, lo scarto generazionale che ha sancito una sorta di rottura tra padri e figli, la necessità di una svolta epocale che veda finalmente protagonisti i giovani.
Gli irresistibili protagonisti, circondati da una esilarante "corte dei miracoli", funzionano come sempre. Lo svolgimento del racconto è leggero e divertente; il testo è scorrevole e rapido nella lettura: costruito su capitoli brevi e infarcito di dialoghi semplici e diretti, scorre tra le dita che è un piacere.
Se Il lusso della giovinezza svolge alla perfezione il suo compito in chiave commedia, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda il plot giallo. Questo libro, purtroppo, si rivela  parecchio al di sotto dei precedenti: la trama è poco consistente, priva di guizzi e senza mordente e la stessa scoperta del colpevole non convince granché.
Limitiamoci, pertanto, ad apprezzare cosa c'è di buono nel testo: i battibecchi tra Lamanna e Piccionello, le baruffe sentimentali tra il giornalista e Suleima e l'analisi sociologica di una Sicilia che sta cercando di diventare "grande"; sul versante dell'indagine investigativa, invece, prendiamo questo romanzo come un inaspettato "passaggio a vuoto" sperando di ritrovare presto un Savatteri più ispirato e meno di routine.


Consigliato a: coloro che amano il giallo mediterraneo, con personaggi scoppiettanti e dialoghi briosi, e a chiunque si appassioni ai luoghi e alle descrizioni della meravigliosa terra di Sicilia.


Voto: 6/10


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