Mucho moyo è il secondo romanzo che ha come protagonisti Hap Collins e Leonard Pine, una coppia di detective improvvisati estremamente diversi l'uno dall'altro: Leonard è nero, omosessuale, repubblicano e piuttosto cinico; Hap è bianco, etero, democratico e di inclinazioni romantiche. Mentre il primo volume della serie - Una stagione selvaggia - non mi aveva del tutto convinto, il sequel mi è parso di un livello decisamente superiore (tanto da spingermi a rimpolpare il numero dei libri in attesa sugli scaffali).
La storia ruota attorno alla morte di Chester Pine, lo zio di Leonard, la cui casa si trova nei pressi di una fumeria di crack.
Il nipote, ritrovatosi unico erede, decide di restaurare il vecchio fabbricato per poterlo poi mettere in vendita. Chiede quindi ad Hap di assisterlo ma, nel corso dei lavori, sotto le assi del pavimento vengono rinvenuti lo scheletro di un neonato e diverse riviste a carattere pedopornografico.
Leonard si rifiuta di credere al coinvolgimento del vecchio in una simile atrocità, perciò cercherà di risolvere il mistero con l'aiuto del suo migliore amico.
Non sussistono dubbi sul fatto che Joe Lansdale sia un grande narratore. Questo pioniere dello splatterpunk, capace di miscelare come nessun altro il macabro, la suspense e l'ironia, possiede uno stile rapido e dinamico, in cui proliferano slang, parolacce, battute ciniche e risposte taglienti. Oltre a costruire ottimi prodotti di genere, riesce a raccontare i mali della sua terra ergendosi a difensore di tutti coloro che sono vittime di povertà e discriminazioni.
Mucho mojo, pur non essendo certo memorabile dal punto di vista del colpo di scena finale, risulta pieno di spunti intriganti e capace di contemperare alla perfezione thriller e commedia, humor nero e uno spiccato senso di umanità. Con lo scorrere delle pagine, l'azione non rimane mai fine a stessa ma si trasforma in un'azzeccata meditazione sulla natura del bene e del male, sulla razza, la sessualità e la classe di appartenenza.
Il romanzo è ben scritto, vivace e pieno di dialoghi irresistibili. La trama. piuttosto lineare, è infarcita di storie parallele; il ritmo è incalzante e non perde un colpo fino all'ultima riga.
Un romanzo che mi sento di consigliare a coloro che cercano una lettura scorrevole e piena di ritmo, ma capace al tempo stesso di esplorare il lato più oscuro dell'essere umano.
Consigliato a: coloro che amano l'hard-boiled classico nella sua declinazione più pulp e a chiunque voglia fare la conoscenza di una delle coppie di detective più originali e memorabili della letteratura contemporanea.
Voto: 7,5/10
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