domenica 7 giugno 2020

L'intuizionista, Colson Whitehead


Maggio è stato un mese particolarmente proficuo per le nostre "Lettura di coppia": siamo arrivati alla ragguardevole quota di tre libri condivisi (credo sia il nostro record)!
Dopo Vite scritte di Javier Marias e Cercando Alaska di John Green, la nostra "buddy read", stavolta, si è concentrata su un romanzo molto particolare, a metà strada tra il mistery e il distopico: L'intuizionista di Colson Whitehead.
Vediamo com'è andata...    

Trama:
Siamo in una gigantesca metropoli, cresciuta verticalmente grazie alla proliferazione di interminabili grattacieli. Lila Mae Watson è la prima ispettrice di sesso femminile e di colore a essere assunta all'ispettorato ascensori. Fa parte della cosiddetta scuola degli "intuizionisti" - coloro che sentono gli ascensori e li analizzano alla stregua di esseri viventi - che si contrappone alla fazione avversaria degli "empiristi", più legati a un metodo di indagine classico.  
Quando un mezzo di trasporto verticale controllato da Lila precipita inaspettatamente, la giovane ispettrice è certa di essere vittima di un deliberato sabotaggio. Comincerà un'indagine clandestina sull'incidente, facendo emergere situazioni in grado di incidere profondamente su tutto ciò in cui ha creduto fino a quel momento.    

Mely: 
Non ho apprezzato del tutto lo stile di scrittura a causa dei ripetuti salti temporali che contaminano la narrazione.  
La storia mi è piaciuta decisamente di più nella prima parte; la seconda l'ho trovata noiosa e piuttosto lenta per i canoni a cui sono abituata.  
Avrei gradito una maggiore attenzione sulla corrente dell'intuizionismo, con tutte le sue peculiarità e caratteristiche, e un ulteriore approfondimento sul discorso relativo agli ascensori che invece non ho trovato.
Non mi sento né di lodarlo né di bocciarlo su tutta la linea.   
Voto: 5/10

Gio: 
Premetto che non è stato il mio primo incontro con Whitehead, di cui avevo già letto La ferrovia sotterranea e I ragazzi della Nickel. Rispetto ai romanzi citati, ho trovato questo libro meno riuscito, forse a causa dei troppi salti temporali e di alcuni momenti di "stanca" che fanno perdere il filo della narrazione. 
Ho apprezzato invece la commistione tra generi diversi: si passa agevolmente dal distopico alla science-fiction, dal romanzo di denuncia al thriller tecnologico, con un acume visionario che rimanda alle opere di Bradbury e Orwell. Bella la scelta di individuare (ma anche di criticare), attraverso l'immagine dei grattacieli, i modelli gerarchici che contraddistinguono la società contemporanea. 
Un buon esordio per un autore che, nei libri successivi, affinerà notevolmente le sue qualità narrative.
Voto: 6,5/10

E anche stavolta non siamo del tutto d'accordo... ma che ci volete fare? 
Comunque, al di là del giudizio complessivo, su alcuni punti specifici - ad esempio l'eccesso di divagazioni temporali - siamo perfettamente allineati.
Grazie per l'attenzione... e arrivederci a presto per una nuova lettura di coppia! 











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