giovedì 18 aprile 2019

Le assaggiatrici, Rosella Postorino




Sinceramente mi aspettavo di più da questo libro, insignito del prestigioso Premio Campiello. La catalogazione nel novero dei “romanzi storici” è quanto mai impropria, considerato che le descrizioni d’epoca costituiscono più una sorta di contorno alla vicenda principale che un elemento strutturale della narrazione.
Certo, il tentativo di raccontare una pagina del nazismo poco conosciuta è senz’altro lodevole; l’evoluzione della trama rimane però poco incisiva e neanche troppo coinvolgente.

Siamo nella caserma di Krausendorf, nella Prussia orientale, durante la seconda guerra mondiale. Rosa Sauer, moglie di un ufficiale inviato sul fronte russo, è una delle assaggiatrici di Hitler: una delle dieci donne che sono costrette, con cadenza quotidiana, a testare gli alimenti destinati al Fuhrer prima della somministrazione dei pasti, per scongiurare un’eventuale avvelenamento. Per l’ora successiva le sventurate devono restare “sotto osservazione” in modo da fugare ogni sospetto sulla contaminazione del cibo, che potrebbe essere nefasto per il capo del Nazismo.

La scrittura è buona, essenziale e senza troppi fronzoli; la struttura del romanzo però appare un po’ troppo manierata ed incompleta, con qualche insopportabile incursione nei territori della soap-opera. I personaggi sono scarsamente caratterizzati e la stessa figura di Rosa risulta poco interessante e priva di spessore.
Il tessuto narrativo appare poco equilibrato, con troppe lungaggini in talune parti e un’eccessiva sbrigatività in altre che, forse, richiedevano maggior attenzione e più approfondimento. Il finale decisamente affrettato – e forse addirittura un po’ posticcio – non convince per niente e lascia una sensazione di incompiutezza, di quel “vorrei essere ma non sono” in cui molto spesso si impantana gran parte della letteratura contemporanea.
Al di là del giudizio critico, questo libro rappresenta un coraggioso tentativo di uscire dall’usuale circuito delle storie minimaliste, vero e proprio leit-motiv di buona parte dei romanzi italiani di questo scorcio di ventunesimo secolo.    


Consigliato a: coloro che vogliono affrontare una pagina poco nota del secondo conflitto mondiale ed a chiunque desideri fare la conoscenza di un’autrice italiana che si sta facendo largo nell’ambito della letteratura di casa nostra.


Voto: 5,5/10




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