Sinceramente
mi aspettavo di più da questo libro, insignito del prestigioso Premio
Campiello. La catalogazione nel novero dei “romanzi storici” è quanto mai
impropria, considerato che le descrizioni d’epoca costituiscono più una sorta
di contorno alla vicenda principale che un elemento strutturale della
narrazione.
Certo, il
tentativo di raccontare una pagina del nazismo poco conosciuta è senz’altro
lodevole; l’evoluzione della trama rimane però poco incisiva e neanche troppo
coinvolgente.
Siamo nella
caserma di Krausendorf, nella Prussia orientale, durante la seconda guerra
mondiale. Rosa Sauer, moglie di un ufficiale inviato sul fronte russo, è una
delle assaggiatrici di Hitler: una delle dieci donne che sono costrette, con
cadenza quotidiana, a testare gli alimenti destinati al Fuhrer prima della
somministrazione dei pasti, per scongiurare un’eventuale avvelenamento. Per
l’ora successiva le sventurate devono restare “sotto osservazione” in modo da
fugare ogni sospetto sulla contaminazione del cibo, che potrebbe essere nefasto
per il capo del Nazismo.
La scrittura
è buona, essenziale e senza troppi fronzoli; la struttura del romanzo però
appare un po’ troppo manierata ed incompleta, con qualche insopportabile
incursione nei territori della soap-opera. I personaggi sono scarsamente
caratterizzati e la stessa figura di Rosa risulta poco interessante e priva di
spessore.
Il tessuto
narrativo appare poco equilibrato, con troppe lungaggini in talune parti e
un’eccessiva sbrigatività in altre che, forse, richiedevano maggior attenzione
e più approfondimento. Il finale decisamente affrettato – e forse addirittura
un po’ posticcio – non convince per niente e lascia una sensazione di
incompiutezza, di quel “vorrei essere ma non sono” in cui molto spesso si
impantana gran parte della letteratura contemporanea.
Al di là del
giudizio critico, questo libro rappresenta un coraggioso tentativo di uscire
dall’usuale circuito delle storie minimaliste, vero e proprio leit-motiv di buona parte dei romanzi italiani di questo scorcio di ventunesimo secolo.
Consigliato a: coloro che vogliono affrontare una pagina poco nota del secondo
conflitto mondiale ed a chiunque desideri fare la conoscenza di un’autrice
italiana che si sta facendo largo nell’ambito della letteratura di casa nostra.
Voto: 5,5/10
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