È
stata davvero un’ottima idea quella di festeggiare i novant’anni del Giallo
Mondadori con una collana, innovativa sia nel formato sia nella grafica di
copertina, in cui verranno alternati inediti di famosi giallisti italiani (il
primo è Andrea Camilleri) a ristampe di grandi autori.
Non
si poteva iniziare meglio di così: tra le prime uscite troviamo infatti I quattro giusti, l’opera prima di Edgar
Wallace, che all’epoca della pubblicazione (1905) regalò all’autore britannico un successo fulminante,
dando il via ad una straordinaria carriera.
Nel
romanzo vengono narrate le gesta di quattro implacabili vendicatori – che in
realtà sono insospettabili personaggi dell'alta società – il cui compito è
quello di catturare e punire i malfattori.
In
questo primo episodio – nel corso degli anni, ne seguiranno parecchi altri – i quattro
protagonisti indirizzano la loro attenzione verso Sir Philip Ramon, Ministro
degli Esteri del Governo Britannico. Il politico, tenace ed ostinato, vorrebbe introdurre
una legge liberticida, attraverso cui gli esuli che hanno trovato rifugio nel
Regno Unito verrebbero rispediti al paese d’origine, pronti per diventare
vittime dei vigenti regimi totalitari.
I
quattro giustizieri hanno pubblicamente manifestato l'intenzione di uccidere Sir
Philip, nel caso costui non tornasse sui suoi passi, bloccando l’approvazione
della legge.
Il
ministro, messo sotto la protezione di Scotland Yard, non sembra dell’idea di
fare marcia indietro. Riusciranno le forze di polizia a salvare lo statista
dalla mano dei quattro misteriosi vendicatori?
Questo
libro è uno dei classici della letteratura gialla inglese. Ambientato nella
Londra di inizio Novecento, ci propone l’immagine di una città pulsante, in
perenne movimento, in cui i giornali e le forze di polizia rappresentano i veri
e propri protagonisti sulla scena mondana.
Nonostante
questo libro non sia invecchiato troppo bene – scrittura, caratterizzazioni e sviluppo
degli snodi narrativi appaiono un po’ datati – merita comunque di essere letto
anche dal pubblico delle nuove generazioni.
Sostenuto
da un ritmo notevole, coinvolgente e ben congegnato, quest’opera rappresenta
una chicca del genere: una lettura scorrevole e avvolgente, in grado di
soddisfare sia gli appassionati del giallo classico sia quella del lettore
medio, alla ricerca di un testo veloce da leggere nel corso di un week end.
Consigliato a:
chiunque voglia fare la conoscenza di uno dei padri del giallo ed a chiunque
ami le atmosfere - torbide ed intriganti ma pur sempre fascinose - della Londra
di inizio Novecento.
Voto:
7,5/10
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