Premetto
che, prima di leggere questo libro, conoscevo Boris Vian solo come cantautore
(in particolare per il brano Il disertore,
la cui versione italiana è di Ivano Fossati). La lettura di La schiuma di giorni è stata quanto mai illuminante, perché mi ha
fatto scoprire un narratore dotato di un’originalità stilistica più unica che
rara, che fa leva su una prosa surreale in cui l’inventiva ed i giochi di parole
hanno un ruolo di primo piano.
Colin
è un giovane libertino che trascorre il suo tempo dedicandosi a strumenti musicali
di sua invenzione ed a girovagare con l’amico Chick, un ingegnere che sperpera tutto
il suo denaro per collezionare le opere di Jean-Sol Partre.
Un
bel giorno, nella vita del ragazzo, fa capolino l’amore: quel sentimento
incontenibile ed esplosivo destinato a sconvolgere la vita di chiunque ne
rimanga preda. L'incontro con Chloé è un vero e proprio colpo di fulmine, tanto
che i due innamorati decidono di convolare a giuste nozze in un battibaleno. Al
ritorno dalla luna di miele, però, la giovane moglie si ammala improvvisamente:
nei suoi polmoni si annida una ninfea in costante espansione, capace di inibire
il respiro. Il tempo scorre via sempre più rapidamente, come una lepre
impazzita, mentre la casa dove Colin e Chloé vivono, inizialmente di enormi dimensioni,
comincia a restringersi sempre di più.
Che
dire di Boris Vian? Dopo questo primo approccio, sono evidenti i punti di
contatto con un predecessore/contemporaneo come Raymond Queneau (Zazie nel metro) ma anche con un autore
arrivato parecchi anni dopo come Daniel Pennac (il ciclo di Malaussène, in
particolare). Uscendo dal campo prettamente letterario, non sarebbe sbagliato
un accostamento con il genio di Salvador Dalì o l'immaginario di Luis Buñuel.
Al
di là di ogni paragone è encomiabile, in Vian, la capacità di affidarsi ad un
racconto che è leggero solo in apparenza. La storia narrata, infatti, abbandona
ben presto ogni sembianza di levità per giungere a scavare solchi profondi nel cuore
e nella mente del lettore.
Nonostante
qualche momento di stallo, che rischia di creare un po’ di confusione, Vian è
riuscito nell'intento di scrivere un libro sull'amore, sulla sua magia e su come esso possa trasformare
di punto in bianco l’esistenza di una persona. Con il suo estremo surrealismo, il
suo macabro cinismo e la sua debordante allegria, l’autore ha regalato ai
lettori di ieri e di oggi la sorprendente illustrazione di mondi ed esistenze affascinanti proprio perché, in fondo, risultano del tutto irrealizzabili.
N.B.
Va evidenziata, infine, l’accuratezza dell’edizione Marcos y Marcos, impreziosita da un’imperdibile prefazione di Ivano Fossati e da un'interessante intervista a Daniel Pennac.
Va evidenziata, infine, l’accuratezza dell’edizione Marcos y Marcos, impreziosita da un’imperdibile prefazione di Ivano Fossati e da un'interessante intervista a Daniel Pennac.
Consigliato
a: coloro che vogliono fare la conoscenza di un autore originale, capace di
prodigiose invenzioni linguistiche, ed a chiunque ami le vicende surreali
raccontate con fantasia, cinismo ed allegria.
Voto:
7/10
Nessun commento:
Posta un commento