giovedì 27 maggio 2021

La finale, Leonardo Gori

 


Già pubblicato dalla ormai estinta Hobby & Work nel lontano 2003 ed ora ristampato da TEA, La finale è il terzo romanzo incentrato sulla figura del Capitano dei Regi Carabinieri Bruno Arcieri. Rispetto ai libri precedenti, ci troviamo sin da subito davanti a una grossa novità: Leonardo Gori sceglie di abbandonare la classica ambientazione fiorentina per trasferire il suo protagonista in un contesto completamente differente, la Francia del 1938 dove si stanno svolgendo i Campionati del Mondo di Calcio.
Partiamo, come sempre, dalla trama.

Arcieri giunge alla Gare de Lyon con una missione segreta da compiere: deve riportare in Italia un giovane fuoruscito torinese. In apparenza, l'incarico che gli è stato affidato pare roba di poco conto, quasi una sorta di vacanza. Il nostro (anti)eroe sarà ben presto costretto a ricredersi: si ritroverà coinvolto in una situazione difficile e irta di pericoli. Da quel momento in avanti, comincerà un'indagine "non autorizzata" nel mondo dei fuoriusciti, cercando di districarsi tra antifascisti militanti, agenti della polizia segreta fascista e spietati assassini.

La Parigi degli anni Trenta, gravida di bistrot e locali notturni e in cui coesistono in egual misura miseria e nobiltà, fa da sfondo ad una delle più avvincenti indagini del capitano Arcieri.   
Lavorando su una trama complessa ma estremamente coinvolgente, Leonardo Gori ci catapulta in uno dei periodi più oscuri della nostra storia recente. Con una prosa diretta e al tempo stesso ricercata, l'autore fiorentino ricostruisce l'azzeccato affresco di un'epoca, raccontandoci le drammatiche vicende della concentrazione antifascista e degli sgherri mussoliniani, molto attivi anche oltralpe.
L'indagine poliziesca, che ha tutte le parvenze di un "mosaico" - è composta da numerosi elementi che si fondono con armonia - diventa lo strumento essenziale per raccontare un momento storico decisivo per la storia patria. Il lettore viene preso per mano e trasportato nella Parigi del 1938; una città profondamente diversa da come è stata descritta in opere di altri autori - che ne hanno messo in luce la fioritura artistica e culturale - ma ugualmente affascinante, nonostante le sue zone d'ombra e i lati meno sfavillanti. Una Parigi di cui, grazie alla penna di Gori, riusciamo quasi ad assaporare il profumo, vivendo le medesime emozioni dei protagonisti.


Consigliato a: coloro che amano la letteratura giallo/noir mai fine a se stessa, ma come strumento adatto a raccontare la storia recente del nostro paese, unendo l'invenzione letteraria ad una profonda e meticolosa indagine storica.


Voto: 7,5/10


Gio  

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