giovedì 3 dicembre 2020

Il cerchio celtico, Björn Larsson


Conoscete tutti la mia smisurata passione per i prodotti Iperborea. Questa volta mi sono dedicato a quello che è considerato uno tra gli autori di punta della casa editrice, specializzata nella letteratura del Nord Europa: Björn Larsson.
Di questo prolifico autore svedese, fino ad ora, avevo letto unicamente il libro/confessione Diario di bordo di uno scrittore; ho ritenuto giusto, quindi, dedicargli un po' di attenzione anche per ciò che riguarda la sua attività di romanziere.  

In una notte scura, nel porto danese di Dragor, Ulf riceve un giornale di bordo da un marinaio finlandese di nome Pekka, che poi scompare improvvisamente. Gli strani eventi narrati nel registro riportano i dati della navigazione fra la Finlandia e la Scozia; da un certo punto in avanti, però, iniziano a raccontare di alcune misteriose vicende legate ai luoghi della tradizione celtica.
Sulla spinta di tutto ciò Ulf, accompagnato dall'amico Torben, deciderà di compiere un'audace traversata invernale del Mare del Nord verso la Scozia; nel corso del viaggio, irto di pericoli e difficoltà, si troverà ad affrontare trafficanti di armi e seguaci di un antico culto druidico.

Il vecchio e caro romanzo d'avventura, privo di elementi di fantasia o fantascienza, è diventato oramai una rarità. Larsson riesce a rivitalizzarlo attraverso un'originale storia in cui coesistono mare, amicizia, intrighi, efferati omicidi e la volontà di rinascita di un popolo, troppo a lungo soffocato dalla Storia.
Certo, la premessa di una cospirazione celtica non è molto plausibile - vista l'accresciuta autonomia concessa di recente a Scozia e Galles - però la storia risulta avvincente a prescindere per la sua capacità di miscelare mitologia e magia con il mystery di stampo classico.
Questo libro ha l'innegabile merito di farci sentire il sapore del mare aperto, delle coste frastagliate e dei canali scozzesi; allo stesso tempo ci regala un'interessante rappresentazione della storia e della tradizione celtica. 
Peccato solo che Larsson si dilunghi eccessivamente nelle descrizioni nautiche, infarcite da sin troppi dettagli. Per coloro che non hanno dimestichezza con la navigazione, alcuni passaggi del romanzo sono arabo allo stato puro! 
La lettura è scorrevole, senza cali di ritmo o di tensione; credo comunque di aver ravvisato alcuni problemi - dovuti probabilmente alla traduzione - che riguardano l'utilizzo dissonante dei tempi verbali. 


Consigliato a: coloro che amano il mare e l'avventura e a chiunque si appassioni alle vicende in cui imperversano mitologia, riti ancestrali e culti druidici.


Voto: 7/10


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