“Questo romanzo è un
meteorite caduto nelle aiuole del mondo letterario” ha
sancito la giuria del Prix Femina, che lo ha insignito di uno più ambiti premi della
cultura d’oltralpe. Un giudizio assolutamente condivisibile.
Personalmente,
definirei Il ragazzo di Marcus Malte
come uno dei libri più sorprendenti degli ultimi anni. Si tratta di un gioiello
della narrativa contemporanea, capace di lasciare il lettore senza parole: uno
strano “contrappasso”, specialmente se si considera che il protagonista è un giovane che si abbandona al silenzio e viene essenzialmente raccontato attraverso le parole degli altri
personaggi.
Siamo
agli inizi del Novecento, nelle campagne della Francia meridionale. Un ragazzo
senza nome, che non ha mai incontrato altri esseri umani all’infuori della
madre, dopo la morte della donna si mette in cammino alla scoperta del mondo.
Nel
suo lungo percorso girerà la Francia insieme al lottatore-filosofo Brabek, scoprirà
i segreti dell’amore grazie a Emma, verrà catapultato nella truce barbarie della
guerra ed alla fine, riconquistata la purezza originale, tornerà a percepire il
ricordo della madre e l’irresistibile richiamo
del mare.
Siamo al cospetto di un affresco di oltre 500 pagine che si colloca sullo sfondo di un mondo
in rivolta come quello di inizio ventesimo secolo. La scelta di utilizzare come
protagonista un eroe muto - una sorta di ragazzo selvaggio vicino allo stato di
natura (Truffaut docet) - permette all’autore di raffigurare una straordinaria metafora
dell'uomo moderno e della sua solitudine.
Marcus
Malte, con la sua abilità di narratore, riesce a farci penetrare nell’esistenza,
nelle esperienze e nelle emozioni di un personaggio che rimane nell’anima, soprattutto
per la sua capacità di osservare il mondo per la prima volta, assorbendone gli
elementi essenziali come una spugna fa con l’acqua di un bacile.
La
scrittura è notevole. Muta spesso registro per adattarsi alle circostanze della trama, dimostrandosi a volte lirica e fluttuante, in altri momenti amara e
violenta.
Il ragazzo potrebbe
essere considerato come l'ultimo vero “romanzo di iniziazione”: un’opera che ci
fa osservare da vicino la purezza dell'amore, che ci fa sopportare il peggio quando
il giovane partecipa al primo conflitto mondiale e che si evolve attraverso il cambiamento
che sconvolge l’esistenza del personaggio principale, con il suo bagaglio di
emozioni, di tenerezza e di furia cieca.
Consigliato
a: coloro che vogliono fare la conoscenza di una delle opere più sorprendenti
degli ultimi anni… ed ho detto tutto!
Voto:
8,5/10
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